Giustizia 2025. Da Milano a Reggio: mazzette, mafie, ministri e spioni



(A cura di Vincenzo Bisbiglia, Saul Caia, Marco Grasso, Davide Milosa, Lucio Musolino e Vincenzo Iurillo – ilfattoquotidiano.it) – Anche il 2025 sarà un anno importante sotto il profilo giudiziario. Tanti nomi noti attendono un verdetto dalla giustizia. E sono molte le inchieste delicate ereditate dal 2024. Partiamo dalla capitale dove c’è l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano indagato per peculato e la sua quasi assistente, Maria Rosaria Boccia, accusata di violenza o minaccia a corpo politico. E poi l’inchiesta sulle presunte mazzette in Sogei nella quale è coinvolto Andrea Stroppa, consulente di Elon Musk. C’è poi l’inchiesta sugli appalti del Giubileo 2025. Da Perugia potrebbe andare invece a Roma l’indagine sugli accessi abusivi contestati al tenente della Gdf, Pasquale Striano, e all’ex pm della Dna, Antonio Laudati. A Milano si attendono invece gli sviluppi della delicatissima inchiesta sui presunti “spioni” della società Equalize è quella sugli affari criminali delle curve di Inter e Milan. Il 17 gennaio sapremo se la ministra Daniela Santanchè sarà rinviata a giudizio per l’accusa di falso in bilancio legata al caso Visibilia. La Procura milanese si occupa anche del presunto stupro contestato a Leonardo La Russa, figlio di Ignazio, presidente del Senato: sapremo se sarà archiviuato o si andrà a processo. Da Messina aspettiamo la sentenza di appello per Denis Verdini, condannato in primo grado per corruzione nel filone ‘Sistema Siracusa’, mentre l’ex vicepresidente regionale Luca Sammartino (Lega) è imputato in ben tre diversi processi.

Da Firenze si aspettano novità sul fascicolo per i presunti mandanti esterni delle bombe 1993, in cui era indagato Silvio Berlusconi e lo è tuttora Marcello Dell’Utri.

Prato indaga invece sull’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano che ha provocato 5 morti. A Napoli si continua a indagare su Carmelo Miano, l’hacker che ha messo in crisi i sistemi di sicurezza informatica del ministero di Giustizia.

Roma Sangiuliano-Boccia poi Bandecchi e Gravina. Attesa sui casi Sogei e Tim
Gennaro Sangiuliano indagato per peculato, Maria Rosaria Boccia per violenza o minaccia a corpo politico. Il caso dell’estate 2024 avrà la sua coda giudiziaria nel 2025, aspettando le decisioni del Tribunale dei ministri e della Procura di Roma. Nella Capitale c’è attesa per l’esito dell’inchiesta sulle presunte mazzette in Sogei, dove è indagato l’ex Dg Paolino Iorio: un rivolo dell’indagine coinvolge anche Andrea Stroppa, consulente di Elon Musk nel progetto per l’acquisizione della tecnologia Starlink da parte del governo italiano. La finanza è poi al lavoro nel fascicolo per corruzione privata ai vertici di Tim. La città di Roma è invece al centro dell’inchiesta sugli appalti del Giubileo 2025, che coinvolgono anche opere del ministero della Difesa, così come di quella sui terreni dove sorgerà l’inceneritore. Ancora top secret gli accertamenti sulla Squadra Fiore, la presunta rete di spioni di cui ha parlato Today.it. Sempre in tema di presunti “spioni”, probabilmente arriverà a Roma, da Perugia, l’indagine sugli accessi abusivi contestati al tenente della Gdf, Pasquale Striano, e all’ex pm della Dna, Antonio Laudati. Attesa poi per le decisioni del gup sul possibile rinvio a giudizio di Stefano Bandecchi, titolare di Unicusano, per una presunta evasione Ires di almeno 12 milioni di euro, e sul presidente della Figc, Gabriele Gravina, accusato di autoriciclaggio. Nei primi mesi dell’anno, infine, è attesa la sentenza del processo sull’omicidio e le torture di Giulio Regeni e sulla rivelazione di segreto contestata al sottosegretario Fdi, Andrea Delmastro nell’ambito del cosiddetto “Caso Cospito”.

Milano Gli “spioni” di Equalize poi Visibilia. Ma occhio alle curve
Spioni a Milano. È questo il filone più delicato che sta seguendo la Procura e che andrà a conclusione nel prossimo anno, dopo che a ottobre è stata resa nota l’indagine sulla società Equalize, presunta centrale di dossieraggio illecito condotta in particolare dall’ex poliziotto Carmine Gallo, dal presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali e dall’hacker Samuele Calamucci. Diversi gli indagati, tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi informatici. Altro fascicolo delicato e per il quale a breve i pm chiederanno il giudizio immediato è quello sugli affari criminali delle due curve di Inter e Milan.

Qui il romanzo non è ancora finito. Soprattutto dopo il pentimento del capo ultrà interista Andrea Beretta, già indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco. I suoi verbali promettono di fare luce sull’omicidio del capo della curva Nord Vittorio Boiocchi. Il 17 gennaio è fissata l’udienza preliminare per il caso Visibilia-Santanchè. Qui il gup deciderà se rinviare a giudizio la ministra per falso in bilancio. Il pacchetto Santanchè è però ben più corposo. Sul piatto anche l’imputazione per truffa aggravata rispetto ai fondi Covid. La Cassazione dovrà esprimersi sulla competenza territoriale tra Milano e Roma. Santanchè è poi indagata per bancarotta rispetto al fallimento di Ki Group srl. La Procura dovrà esprimersi sul caso del presunto stupro contestato a Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato. I pm dovranno valutare se chiedere il processo o l’archiviazione. C’è infine il comparto sul consorzio mafioso lombardo come emerso dall’indagine Hydra. Dopo che il Riesame ha dato ragione ai pm ora si attende la Cassazione sui ricorsi dei legali.

Genova Caso Toti, primi mesi importanti nel filone dei riesini
La più grande inchiesta della Procura di Genova del 2024, quella sul sistema Toti, si è conclusa in gran parte con i patteggiamenti lampo per corruzione e finanziamento illecito sottoscritti da Giovanni Toti e dal suo corruttore Aldo Spinelli, e dall’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini. Una parte importante del fascicolo resta però aperta e potrebbe essere definita nel corso del 2025: le indagini per corruzione elettorale, che ipotizzano l’esistenza di patti elettorali con personaggi vicini ai clan mafiosi siciliani che avrebbero avvantaggiato vari candidati totiani alle elezioni regionali. Tra gli indagati, oltre a Toti, ci sono il suo ex capo di gabinetto Matteo Cozzani e i fratelli riesini Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa. Nel 2025 dovrebbero anche giocarsi le ultime battute del maxi-processo per il crollo del Ponte Morandi, la cui sentenza, molto probabilmente, slitterà rispetto alle previsioni di un anno, andando al 2026. In tribunale approderà anche il caso dell’omicidio di Nada Cella, uno dei più noti cold case italiani, riaperto dopo ventotto anni. L’imputata, Anna Lucia Cecere, secondo gli inquirenti era una rivale in amore, invaghita del datore di lavoro della vittima, Marco Soracco, indagato per favoreggiamento.

Palermo&C. Ciucci a processo: i rischi sul futuro del ponte
A Palermo si attende la sentenza per il crollo del viadotto Scorciavacche in cui è imputato Pietro Ciucci, ex ad di Anas e attuale presidente della società Stretto di Messina, per cui la procura ha chiesto la condanna a 4 anni. A Messina invece ci sarà la sentenza di appello per l’ex senatore Denis Verdini, già condannato in primo grado a due anni per corruzione nel filone ‘Sistema Siracusa’. Alle falde dell’Etna, l’ex vicepresidente regionale, il leghista Luca Sammartino, siederà sul banco degli imputati in tre diversi processi: due per voto di scambio semplice e uno per corruzione. Processi bis invece a Caltanissetta, dove la corte di Appello sarà impegnata a ricalcolare le pene residue per le condanne dell’ex giudice Silvana Saguto, già ex presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo poi radiata dalla magistratura, e dell’ex paladino dell’antimafia Antonello Calogero Montante. A quest’ultimo, la Cassazione ha già annullato la condanna a 8 anni, facendo cadere l’accusa di associazione per delinquere, mentre resta l’imputazione per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico.

Firenze Stragi di mafia 1993 fascicoli da riassegnare
“Le inchieste sulle stragi di mafia ancora aperte saranno chiuse nel 2025. Ci sono diversi fascicoli aperti da troppo tempo, è arrivato il momento di chiuderli”. Questa frase, pronunciata durante il brindisi di fine anno dal procuratore di Firenze Filippo Spiezia, è riferita al fascicolo sui presunti mandanti esterni delle bombe del 1993, in cui era indagato Silvio Berlusconi, fino alla sua morte, e in cui lo è tuttora Marcello Dell’Utri. Le parole di Spiezia hanno provocato la reazione polemica dei familiari delle vittime: “Non vogliamo che vengano chiuse le indagini, vogliamo che vengano concluse”. Il fascicolo è stato coordinato da due magistrati, Luca Turco e Luca Tescaroli, ora in uscita da Firenze: il primo è appena andato in pensione, il secondo è stato nominato procuratore capo di Prato. Ed è proprio Prato che indaga su un disastro che di recente ha sconvolto l’Italia: l’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, che ha provocato 5 morti. A Firenze c’è un altro fascicolo caldo, su cui si attendono sviluppi: quello sui cinque morti del cantiere Esselunga, incidente avvenuto a febbraio, su cui grava l’ombra di un posto di lavoro in cui si lavorava in nero. Sono in corso nuove attività su uno dei misteri più lunghi della cronaca italiana, il Mostro di Firenze, sviluppi che potrebbero portare a una richiesta di revisione davanti alla Corte d’Appello di Genova.

Napoli&co. Miano, iervolino, vassallo: settimane decisive
Per il 24enne hacker che ha messo in crisi i sistemi di sicurezza informatica del ministero di Giustizia, il 2025 dovrebbe essere l’anno del processo. Si chiama Carmelo Miano e la Procura di Napoli a breve chiuderà il filone che lo riguarda, dopo il clamore dell’arresto di ottobre e la scoperta che l’uomo disponeva dei server del ministero, estraeva fascicoli di indagine ed era in grado di violare le mail di 46 pm.
Altra vicenda giudiziaria che ha attraversato un altro ministero, quello del Lavoro, è racchiusa nel processo che proseguirà a Napoli a carico di Concetta Ferrari, ex segretaria generale del ministro Maria Luisa Calderone. La dottoressa Ferrari è imputata di aver ricevuto regali dal segretario della Cisal Francesco Cavallaro in cambio del pilotaggio di un’operazione di scissione del sindacato fiscalmente conveniente per i desiderata del sindacalista calabrese. Per queste accuse di corruzione Cavallaro è stato già giudicato e condannato in primo grado col rito abbreviato insieme all’ex patron di UniPegaso, Danilo Iervolino: nell’università telematica fu assunto il figlio di Ferrari. Infine a Salerno, dopo che il Riesame ha confermato le misure cautelari, inizierà un processo per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, avvenuto nel 2010. È implicato anche un colonnello dei carabinieri, Fabio Cagnazzo.

Torino Gli Agnelli-Elkann e la “truffa” sull’eredità
Nel 2025 è attesa la chiusura dell’inchiesta sull’eredità della famiglia Agnelli. I pm di Torino hanno ottenuto un sequestro da 74 milioni di euro. I fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann sono indagati per truffa ai danni dello Stato e dichiarazione infedele. Secondo i magistrati hanno contribuito ad avvalorare la falsa residenza Svizzera della nonna Marella Caracciolo, la vedova dell’Avvocato, aggirando così il Fisco e le leggi ereditarie italiane. A Torino potrebbe concludersi anche l’inchiesta Echidna, sulle infiltrazioni della ’ndrangheta negli appalti stradali e autostradali, che ha sconvolto il Pd piemontese. Fra gli indagati c’è il ras delle tessere Salvatore Gallo, ex presidente Sitaf, sotto inchiesta per i favori dati in cambio di appoggio elettorale, non indagato per la parte di inchiesta legata al crimine organizzato. Il 25 febbraio davanti al tribunale di Biella comincerà il processo al deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, nato dall’inchiesta sugli spari alla festa di Capodanno. Pozzolo, prosciolto per lesioni, sarà processato per porto abusivo d’arma. A Ivrea è attesa la fine delle indagini sulla strage di Brandizzo, incidente sul lavoro in cui hanno perso la vita cinque operai impegnati nelle manutenzioni dei binari ferroviari. I magistrati hanno iscritto sul registro degli indagati quindici persone.

Reggio C. “Gotha” e “Rinascita-Scott”: via agli appelli
“Gotha”, “Rinascita-Scott” e “’Ndrangheta stragista”. Nei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro, il 2024 sarà l’anno degli appelli, dei processi di secondo grado nati dalle maxi-inchieste sulle cosche calabresi e sui loro rapporti con la politica. In riva allo stretto, il 15 gennaio è stata fissata la prima udienza del processo Gotha che, in primo grado e con il rito ordinario, si è concluso nel luglio 2021 con la condanna a 25 anni di carcere per l’avvocato ed ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo, ritenuto una delle pensanti della ’ndrangheta reggina. Tra i 15 imputati c’è pure l’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra, condannato in primo grado a 13 anni di carcere, e l’ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi che, invece, è stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Nei suoi confronti, però, il procuratore Giuseppe Lombardo ha fatto ricorso in appello.

Per l’inagibilità dell’aula bunker di Lamezia Terme, a causa di un allagamento, inizierà a Catania il 3 febbraio il maxi-processo Rinascita-Scott contro le cosche vibonesi, istruito dalla Dda di Catanzaro all’epoca guidata da Nicola Gratteri. Sul banco degli imputati ci saranno 236 imputati e tra questi c’è l’ex parlamentare di Forza Italia e avvocato Giancarlo Pittelli che, in primo grado, ha rimediato 11 anni di carcere per concorso esterno.

È ancora da fissare, infine, il processo ’Ndrangheta stragista. Se inizierà nel 2024 lo si capirà solo dopo le motivazioni con cui la Cassazione ha annullato con rinvio gli ergastoli inflitti al boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e a Rocco Santo Filippone, esponente di spicco della cosca Piromalli. Entrambi sono imputati per l’omicidio di due carabinieri consumato nel 1994 e rientrante nelle cosiddette “stragi continentali”.



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