La pace come urgenza e diritto, afferma il presidente Mattarella nel discorso di fine anno – Euractiv Italia

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Il tema della pace è stato uno dei fili conduttori del tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha affrontato anche il problema delle disuguaglianze sociali, il rispetto per la dignità umana, richiamando alla necessità di un impegno collettivo per costruire un futuro migliore.

“Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore,” ha esordito il presidente, sottolineando come questi momenti rappresentino un’opportunità per rinsaldare i legami comunitari e familiari, ma anche per riflettere sulle sfide che ci attendono.

Mattarella invita le alte cariche dello Stato a prendersi cura della democrazia

Nel suo tradizionale discorso rivolto alle alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tracciato un’analisi lucida e articolata del contesto internazionale e nazionale, sottolineando come il pluralismo delle idee rappresenti il cuore pulsante della democrazia.
Il presidente …

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La pace, una priorità imprescindibile

Un tema centrale del discorso è stato l’urgenza della pace in un contesto mondiale segnato da conflitti devastanti. Il presidente ha richiamato alla memoria eventi tragici, come la morte di una neonata a Gaza durante il Natale, i bombardamenti russi in Ucraina, e il dramma degli ostaggi rapiti da Hamas.

“Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza,” ha dichiarato, ricordando che la pace è un obiettivo irrinunciabile sancito dalla Costituzione italiana e che richiede il rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni popolo. “Non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma è la pace del rispetto dei diritti umani, del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.”

Ha inoltre sottolineato come l’Italia abbia perseguito la pace attraverso il suo ruolo nella comunità internazionale, ricordando l’importante presidenza del G7 di quest’anno e l’impegno dell’Unione europea, definita “storica espressione della pace”.

Mattarella chiede “una vera difesa europea”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo il Corpo diplomatico, ha fatto il punto sulle “crisi su scala globale” e sollecitato a procedere alla creazione di una “vera difesa europea”.

Mattarella ha ricordato i “56 conflitti in atto – il numero …

Una società in cerca di equilibrio

Il presidente ha poi affrontato le contraddizioni e gli squilibri che segnano il nostro tempo, dall’aumento delle disuguaglianze economiche alla sproporzione tra le spese per armamenti e gli investimenti per combattere il cambiamento climatico.

“La crescita della spesa in armamenti ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari, otto volte di più di quanto stanziato per contrastare il cambiamento climatico,” ha osservato, definendo questa disparità “sconfortante”. Ha aggiunto che il cambiamento climatico rappresenta una “esigenza vitale per l’umanità” e che occorre affrontarlo con maggiore determinazione e lungimiranza.

In Italia, le luci e le ombre si intrecciano: da una parte, risultati positivi nell’occupazione, nell’export e nel turismo; dall’altra, persistono precarietà lavorative, disuguaglianze territoriali e fenomeni di abbandono delle aree interne. “Colmare queste distanze. Assicurare un’effettiva pienezza di diritti è il nostro compito,” ha affermato con forza Mattarella.

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Il presidente della Repubblica ha anche evidenziato il crescente impatto del cambiamento climatico sugli eventi meteorologici che colpiscono l’Italia. “Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza,” ha ammonito.

Grande attenzione è stata dedicata ai giovani, definiti “una grande risorsa del nostro Paese”. Il presidente ha riconosciuto il loro entusiasmo, ma anche il disagio e l’incertezza che spesso vivono. Ha sottolineato come questi fattori contribuiscano alla crisi delle nascite e alla fuga di talenti verso l’estero.

“Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni,” ha ribadito, invitando tutti a un maggiore impegno per il futuro delle nuove generazioni. Ha poi fatto riferimento al fenomeno del bullismo, all’uso di alcool e droghe tra i giovani e all’influenza negativa dei modelli proposti dal web, sottolineando la necessità di interventi educativi e culturali.

Il rispetto come fondamento di civiltà

Nel cuore del messaggio, il presidente ha citato la parola dell’anno scelta dall’Istituto Treccani: “rispetto”. Mattarella ha sottolineato come questa rappresenti il primo passo verso una società più accogliente e solidale.

“Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora, della dignità di ogni persona. Rispetto dei diritti, anche per chi si trova in carcere,” ha affermato il presidente, esortando a combattere il sovraffollamento delle carceri e a migliorare le condizioni di lavoro del personale penitenziario. Ha inoltre ricordato il tragico numero di suicidi tra i detenuti, definendolo “indice di condizioni inammissibili”.

“I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine,” ha aggiunto, elogiando l’impegno degli operatori che lavorano per il reinserimento sociale dei carcerati.

Un appello al patriottismo quotidiano

Il presidente Mattarella ha concluso il discorso richiamando al valore del patriottismo inteso come impegno quotidiano per il bene comune. Ha lodato l’operato di medici, insegnanti, volontari e lavoratori che incarnano questo spirito attraverso il loro contributo alla comunità.

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“Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali,” ha raccontato, sottolineando come il senso di appartenenza alla Patria si manifesti in molte forme, dall’impegno civico al lavoro quotidiano.

“La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte,” ha dichiarato, invitando ogni cittadino a fare la propria parte per costruire un futuro migliore.

Con queste parole, il Presidente ha lasciato agli italiani un messaggio di speranza e responsabilità, ricordando che “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa” e che “il futuro dipende da noi”. Un richiamo alla partecipazione attiva e alla solidarietà come pilastri di una società capace di affrontare le sfide con coraggio e determinazione.

[a cura di Simone Cantarini]



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