DI ANTIMO PUCA
Tempo di bilanci. E non quelli freddi e schematici con perdite o utili. Parlo di bilanci di vita vissuta. Lo so, lo so.. è passata la voglia di andare a votare (e quasi vi capisco ma non giustifico) perché ci hanno messi nel cervello la convinzione che nulla possa più cambiare… Ormai vediamo susseguirsi i fantocci messi lì come curatori fallimentari di un Paese violentato e stuprato per il piacere di pochi e la sofferenza di tanti. Vorrebbero tenerci come schiavi, legati con le catene della disinformazione costante di tv e giornali! Ma hanno sbagliato a fare i calcoli…già! Dobbiamo muoverci tutti insieme verso quello spiraglio di luce e lo dobbiamo seguire a piccoli passi attraverso la Rete per trovarli con la marmellata in mano (e non solo), e rovinare così il piano diabolico di chi è certo può continuare a sbranare un Paese all’insaputa di tutti! Mai avrei pensato di trovarmi faccia a faccia con l’aridità delle persone. Con l’ambizione sfrenata e la sete di potere che attanaglia l’essere umano! Mai avrei pensato che, in una sorta di poker a carte scoperte, il piatto in palio fosse la vita delle persone perbene, quella gente che ritrovo in ogni angolo del mio essere e che chiede aiuto. Che reclama il diritto alla salute, allo studio, al lavoro. Ad una vita dignitosa ed alla verità. Abbiamo visto la mafia con i nostri stessi occhi! Quella che sussurra! Quella che non spara! Quella che si muove silenziosa in maniera quasi impercettibile per i più… Ho visto il marciume delle istituzioni. Ne ho dovuto respirare ogni esalazione… ed ho dovuto sviluppare rapidamente gli anticorpi per poter sopravvivere. Ed ho preso così piena coscienza che ci troviamo in un Paese marcio più di quanto possiamo immaginare. Sono stato testimone della totale non volontà nel voler cambiare le cose in meglio! Si potrebbe fare! Si può fare! Purtroppo fa comodo, a chi detiene il potere ed i privilegi, lasciare tutto così, immutato.
Ho visto e sentito fare minacce di ogni sorta in certi luoghi istituzionali, in quello che doveva essere il gotha del panorama politico di questo Paese, il palazzo, quello temuto, ambito, odiato, amato da qualsiasi essere umano… una sorta di paradiso per pochi eletti e nel quale si ha potere decisionale di vita o di morte, e non solo fisica, di milioni di persone. Ho ascoltato discorsi patetici e saturi di bugie! Ho sentito morali da favola di Esopo su volti di lupi cattivi! Ho ascoltato lezioni di onestà da corruttori e corrotti! Ho assistito a scambi di poltrone e finti duelli tra controllori e controllati. Ho visto amici essere ingurgitati nelle maglie vorticose di un sistema dal quale non si sentivano rappresentati ed ora li ritrovo con lo stesso a fare comunella. Ho subito attacchi arrivare da ogni dove ed erano talmente tanti che mi ci sarebbero volute cento mani per riuscire a parare i colpi… e tante volte mi sono ritrovato addosso un’impellente bisogno di aria pulita. È tempo di bilanci e non posso esimermi dal dire, a chi ha la bontà di leggermi, che so con assoluta certezza che è scattato il countdown e quello che ho costruito non mi ha mai fatto smarrire l’obiettivo. La determinazione che mi impongo la sento crescere ora dopo ora, decreto dopo decreto, emendamento dopo emendamento… in nessun palazzo ho trovato tanta aridità e pochezza interiore. Guardo il mondo con gli stessi occhi del ragazzo che giocava, e si diverte ancora, a giocare a pallone. Sono ancora umano e tale intendo restare! Vivo e comprendo meglio le logiche di chi bara senza lasciarmi attrarre dalle scorciatoie. Cerco di attenuare il male di vivere dei figli di questo martoriato Paese, figli tutti (ma figlio io stesso), offrendo esempi quotidiani di onestà e trasparenza. Per cinque, dieci o venti che sono andati via ce ne sono cento o mille più forti e sordi a qualsiasi richiamo! I tentacoli del potere ci sfiorano e non riescono ad avvinghiarci! Siamo lì! Siamo compatti! Siamo la voce di Ischia e non so dirvi quanto tempo ci vorrà e quanto ancora dovremo subire ma sono orgoglioso di essere uno di quei guerrieri della democrazia, tra i tanti, che ha premuto il tasto d’avvio. E non mi fermerò! Mi accuseranno di qualunquismo, populismo e altri milioni di sostantivi che terminano in “ismo”. Li lascerò fare e starò anche a sorriderci sopra. Ringrazio con tutto il cuore chi ha capito che siamo “in guerra” ed ha deciso di combattere, di alzare la schiena davanti alla prepotenza, restando liberi e non servi di questo sistema. Chi ha capito che il vero nemico è fuori e che bisogna cambiar la cultura del Paese ed il modo di pensare delle persone. Ringrazio chi ha avuto anche parole severe e dure. Chi è stato critico ma onesto intellettualmente e mi ha dato quindi modo di migliorare. Ringrazio chi mi sostiene e chi mi legge: siete vera e sana linfa vitale per poter andare a testa alta in quella bolgia di bestie rimanendo ancorati ai nostri valori e principi sani: onestà e trasparenza. Vi auguro un buon 2025 e tanta forza. Dal più profondo del mio cuore.
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