L’Ucraina non rinnova i contratti con Gazprom e il gas russo verso Europa e Italia si ferma. La mossa era annunciata, l’atmosfera riporta alla crisi del gas degli anni scorsi e i prezzi sono tornati a salire: l’indice Ttf alla borsa di Amsterdam, il listino di riferimento dei Paesi europei, è ai massimi, come non si vedeva da ottobre 2023. Le tensioni sui mercati potrebbero trasferirsi alle bollette che nel 2025 si annunciano già più costose.
Cosa rischia l’Italia senza il gas russo
La situazione del 2025 è diversa rispetto a quella del 2022. Italia ed Europa non dipendono più dal gas russo come un tempo: secondo gli ultimi dati della Commissione europea, il gas che arriva dalla Russia rappresenta l’8 per cento del totale. Per l’Italia, il gas russo conta per il 4,7 per cento delle importazioni. Nel 2024, secondo l’analista dell’Ispi, Matteo Villa, la percentuale è salita a circa il 9 per cento. Numeri lontani dal 2022, quando la Russia era la principale fonte di gas per Italia ed Europa.
L’accordo di transito del gas tra Ucraina e Russia è scaduto il 31 dicembre 2024. Ci saranno 14 miliardi di metri cubi di gas in meno, che corrispondono al 5 per cento del totale. Secondo un documento di analisi della Commissione europea, queste quantità potrebbero essere completamente sostituite da importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto) e gasdotti alternativi.
“Nel giro di pochi mesi è previsto l’arrivo a Ravenna di un’altra nave rigassificatrice che aumenterà ancora la capacità di importazione di Gnl nella nostra rete – ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – Sebbene attualmente le scorte siano ancora a un livello adeguato si stanno valutando ulteriori misure per massimizzare la giacenza in stoccaggio al fine di affrontare con tranquillità la stagione invernale in corso”.
Da dove arriva ora il gas: le alternative alla Russia
La sostituzione dei flussi dalla Russia è avvenuta grazie all’aumento delle importazioni da altri paesi, soprattutto Azerbaigian e Algeria, ora primo fornitore italiano. Il ruolo del Gnl, il gas naturale liquefatto, è stato decisivo: le importazioni sono aumentate di quasi il 70 per cento in due anni.
Nel dettaglio, secondo gli ultimi dati forniti da Arera nella relazione annuale e visualizzabili nel grafico sotto, i paesi da cui l’Italia ha importato più Gnl sono Qatar, Algeria e Stati Uniti.
La megadiga da 300 milioni che fa salire i costi del rigassificatore di Ravenna
I due impianti di Ravenna e Piombino si sono aggiunti ai tre rigassificatori italiani già esistenti: Panigaglia, Rovigo e Livorno. Insieme, i due rigassificatori di Ravenna e Piombino hanno una capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno, pari a oltre il 16 per cento del fabbisogno nazionale.
Prezzi verso l’alto: cosa succede alle bollette nel 2025
Nonostante le rassicurazioni, il prezzo del gas è tornato sopra i 50 euro al megawattora, come non si vedeva da ottobre 2023. I timori dei mercati si fondano anche sulle previsioni di un gennaio più rigido del previsto a causa dell’ondata di gelo di inizio d’anno.
Al momento gli stoccaggi, le riserve di gas, non preoccupano. Sono da considerare “l’assicurazione” per evitare problemi sui mercati: se il livello degli stoccaggi è alto ci sono maggiori garanzie di superare l’inverno senza problemi. Al momento, nell’Ue la percentuale di riempimento delle riserve è al 72%, di poco superiori alla media (69%). L’Italia è al 79%.
Chi pagherà di più le bollette nel 2025: ecco come evitarlo
Ancora è prematuro parlare di effetti sulle bollette. A oggi sappiamo che per 3,4 milioni di utenti classificati come “vulnerabili”, la bolletta della luce 2025 avrà prezzi più alti. Come spiega Arera, nei primi tre mesi i prezzi aumenteranno del 18,2 per cento. Tuttavia, la spesa annuale per l’utente tipo vulnerabile in regime di maggior tutela sarà di 523, nove in meno rispetto ai 534 euro registrati nel periodo precedente.
Facile.it ha stimato che, per una famiglia tipo nel mercato libero, si pagheranno 272 euro in più tra luce e gas, con una spesa complessiva che arriverà a 2.841 euro, rispetto agli attuali 2.569 euro. Per forza di cose, le bollette peggiori arriveranno a chi ha scelto un prezzo indicizzato e che, quindi, segue l’andamento di Pun e Psv.
Sulla base di questi dati, Facile.it ha calcolato che la bolletta del gas sarà quella che aumenterà di più: la spesa annuale passerà dagli attuali 1.744 euro l’anno a 1.920 euro, con un aumento di 176 euro. Per quanto riguarda la bolletta della luce, invece, l’incremento sarà di 96 euro, con una spesa annuale che passerà da 826 euro a 921 euro.
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