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Permesso premio all’ergastolano: trascorrerà il Capodanno a Catania #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Il caso

Ignazio Bonaccorsi, capo dei Carateddi, sarà in città per nove giorni.

Di Laura Distefano |

Il Tribunale di Sorveglianza di Padova ha concesso un permesso premio di 9 giorni a Ignazio Bonaccorsi, 67 anni, mafioso di rango di Catania, condannato all’ergastolo per una serie di omicidi commessi negli anni della mattanza degli anni Novanta. Fratello di Concetto, oggi collaboratore di giustizia, e di Massimiliano, ammazzato il 23 gennaio 1997 in una sala da barba in via Poulet come un gangster della Chicago degli anni ’20. Tra gli omicidi per cui è stato condannato c’è anche quello di Giuseppe Piterà (detto Pippo Scimmia), 49 anni, assassinato due giorni dopo Massimiliano Bonaccorsi, all’interno di una bettola di San Berillo Nuovo a Catania. Piterà, secondo quanto emerse dall’inchiesta ‘Crepuscolo’ , avrebbe pagato il fatto che il fratello Rosario – boss dei Cursoti-Milanesi deceduto per cause naturali alcuni anni fa – non avrebbe fatto le condoglianze a Ignazio Bonaccorsi con cui, all’epoca, condivideva la detenzione.

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Ignazio Bonaccorsi è uno tra i più fidati uomini del capomafia Turi Cappello, detenuto al 41bis. Furono arrestati assieme, a Napoli, nel 1992. Non a caso il clan, ormai da diversi decenni si chiama Cappello-Bonaccorsi.

Ignazio Bonaccorsi, detto “u carateddu”, è infatti il capo della frangia armata della cosca catanese. Il Tribunale di Sorveglianza veneto ha concesso al boss catanese di incontrare «la madre inferma e i familiari in Sicilia per le feste natalizie». Il pm della Dda di Catania aveva dato parere contrario al permesso.

Bonaccorsi lascerà il carcere di Padova il 30 dicembre e dovrà rientrare il 9 gennaio. Potrà spostarsi in autonomia: anche se è stabilito nel provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Padova che dovrà restare per il periodo di permesso premio agli arresti domiciliari. Nella decisione hanno pesato il fatto che Bonaccorsi è stato “ammesso ai permessi premio” con un’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Venezia del 19 ottobre del 2022, che la sua “condotta si mantiene regolare” e che “ha già usufruito di permessi per visitare la madre malata in Sicilia dal 2016 e che l’ultima volta è stata nell’estate del 2023”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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