«Possibile la sperimentazione del bus a chiamata» #finsubito prestito immediato

CASTELFRANCO – Se si accede nel sito internet della Mom (Mobilità di Marca) e si clicca su “linee e orari”, non si potrà non notare l’assenza di Castelfranco tra le città che presentano un servizio di trasporto urbano, su cui invece possono contare altri luoghi della provincia, dal capoluogo Treviso, a Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto. Quello del trasporto urbano nella città del Giorgione non è un tema recente, ma ora acquista nuovo vigore in seguito a due importanti novità: da un lato, l’ormai prossima conclusione del terminal bus alla stazione ferroviaria, dall’altro i servizi a chiamata che Mom sta sperimentando in altre città trevigiane.

Il tema

A far sentire l’esigenza di un trasporto urbano a Castelfranco è Vittorio Lago (Punto d’incontro) nel corso dell’ultimo consiglio comunale: «Nel presentare il piano generale del traffico urbano, l’ingegnere Luca Della Lucia aveva sottolineato la questione del trasporto pubblico urbano, evidenziando ad esempio come in via XXIX aprile, sulle 4 corsie presenti, una dovrebbe essere destinata a pista ciclabile o almeno a corsia preferenziale per trasporto pubblico». Una prima risposta giunge dall’assessore ai lavori pubblici Mary Pavin: «L’istituzione di un trasporto pubblico locale è un processo abbastanza articolato, che prevede una rivisitazione del piano traffico al fine di garantirne la sostenibilità».

Il sindaco

Interviene anche il sindaco Stefano Marcon, che, reduce dall’inaugurazione del servizio di autobus a chiamata attivato nel comune di Vittorio Veneto, lancia l’idea della sperimentazione di un servizio simile anche a Castelfranco: «Premesso che per istituire un trasporto pubblico di tipo urbano, è necessario trovare contributi per il suo sostentamento, ho offerto a Mom la disponibilità di Castelfranco come sede sperimentale per un servizio simile a quello attivato a Treviso, Villorba e ora a Vittorio Veneto. L’azienda di trasporto porrà in essere le opportune valutazioni in merito, anche per richiedere i contributi che la Regione Veneto stanzia per finanziare questo tipo di mobilità. Da parte nostra, nel 2025 termineremo la realizzazione del terminal bus e avremo così tutti i criteri per poter sperimentare questo nuovo tipo di mobilità sostenibile». Nel caso di Vittorio Veneto, il servizio prevede la prenotazione del trasporto tramite app o telefono fino a 30 minuti prima della partenza: ogni richiesta sarà gestita da un software che combina le richieste in arrivo, mentre una consolle a bordo dei mezzi permetterà all’autista di effettuare i viaggi prenotati ottimizzando i percorsi. Il primo cittadino tuttavia constata una difficoltà di tipo culturale, legato a fattori sociali e di abitudini della popolazione: «Purtroppo manca la cultura dell’utilizzo del mezzo pubblico».