Grosso-Inzaghi, nemici amici divisi dal sogno promozione. Col Pisa che insegue il Sassuolo #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

In una delle tante foto di quell’indimenticabile 9 luglio 2006, Grosso e Inzaghi allungano insieme le braccia verso la coppa stretta tra le mani di capitan Cannavaro. Diciotto anni dopo si ritrovano da allenatori uno contro l’altro. Il primo guida il Sassuolo capolista in Serie B con 43 punti, il secondo allena il Pisa che insegue a -6. Nell’anticipo del Boxing Day di campionato all’Arena Garibaldi saranno avversari. Un abbraccio prima del fischio d’inizio, poi a stento incroceranno gli sguardi. “Non partiamo sconfitti con nessuno”, aveva detto dopo il ko contro il Modena il tecnico dei toscani. “Lo conosco, so quello che dice Pippo – è stata la risposta di Grosso -. Sarà una partita difficile”. Entrambe le squadre puntano la promozione. Il Sassuolo arriva da sette vittorie di fila: in Europa soltanto l’Atalanta ha fatto meglio. 

Quel “litigio” nel 2021

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Grosso e Inzaghi sono abituati a vincere in B. L’attuale allenatore dei neroverdi ha trascinato il Frosinone in A nel 2023, il tecnico di San Nicolò ha invece guidato il Benevento nella storica promozione di quattro anni fa conquistata con ben sette turni d’anticipo. All’Arena Garibaldi i neroverdi potrebbero eguagliare proprio uno dei record di quell’annata: con un successo salirebbero a quota 46 punti, gli stessi con cui la formazione giallorossa chiuse il girone d’andata. Berardi e compagni però hanno ancora la sfida del 29 dicembre contro il Cosenza per superare il primato. Gli amici di sempre tornano a sfidarsi per la settima volta: tra loro non sempre gli animi sono stati distesi. Nel 2021 erano seduti sulle panchine di Frosinone e Brescia, la partita dello Stirpe finì 2-2. Ma al termine della gara iniziarono a discutere usando toni forti anche contro l’arbitro. “Mi sarebbe piaciuto un saluto finale con un po’ più di sportività – aveva detto Grosso -. Inzaghi esce da qui con un risultato positivo. Credo sappia bene che questo 2-2 sia bugiardo”. Poi l’anno successivo era arrivato il chiarimento: “Ci becchiamo sempre, però siamo grandi amici – precisò l’allenatore romano -. Quello che succede in campo passa in fretta”. 

Gli altri

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Se in B Grosso e Inzaghi corrono veloce verso l’obiettivo promozione, in Serie A i campioni del 2006 faticano a lasciare il segno. Qualche giorno fa è arrivato l’esonero di Nesta al Monza: è il terzo degli eroi di Lippi a salutare in anticipo da agosto. Prima di lui era toccato a De Rossi con la Roma e a Gilardino col Genoa. Al momento, nessuno di quegli azzurri guida un club in A. L’unico che resiste è Simone Barone, vice di Nicola al Cagliari. Ad agosto anche in B c’è stato un altro addio illustre: la Sampdoria ha scelto di allontanare Pirlo dopo l’avvio di stagione complicato. Sta facendo bene all’estero invece Rino Gattuso: il suo Hajduk Spalato lotta contro il Rijeka per conquistare il titolo. Ora è secondo in classifica. L’ex allenatore di Valencia e Marsiglia ha scelto la Croazia per ripartire. Da novembre ha lasciato l’Italia pure Mauro Camoranesi, l’ex Juve allena i ciprioti dell’Anorthosis. È di pochi giorni fa la firma di Marco Amelia al Sondrio in Serie D: toccherà a lui provare a salvare la squadra dall’incubo retrocessione. Sono ancora senza contratto Cannavaro dopo l’esperienza all’Udinese e Oddo reduce dal finale di stagione sulla panchina del Padova.