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Il conguaglio IRPEF di fine anno è il ricalcolo delle imposte che i lavoratori dipendenti devono al Fisco ed effettuato dal datore di lavoro che incide sul netto dello stipendio presente nella busta paga del mese di dicembre.

Questo ricalcolo è anche chiamato conguaglio fiscale o conguaglio dello stipendio e con l’ultima mensilità dell’anno il datore di lavoro ha la possibilità di calcolare il reddito complessivo lordo annuo che il dipendente ha percepito e quantificare l’importo delle imposte dovute da quest’ultimo.

Infatti, durante l’anno le trattenute IRPEF mensili sono un anticipo delle imposte che sono calcolate sull’importo dello stipendio di ogni mese e sul reddito stimato dell’intero anno, che poi verranno saldate completamente con il conguaglio fiscale a dicembre.

Effettuato il calcolo del conguaglio stipendio, il datore di lavoro, a seconda del risultato rilevato, applicherà un importo che inciderà sul netto della busta paga di fine anno del lavoratore, procedendo poi al saldo tramite F24.

Il conguaglio fiscale frutto del ricalcolo del datore di lavoro può influire sul netto percepito dal lavoratore dipendente sulla loro busta paga di dicembre.

Come funziona il conguaglio IRPEF busta paga

Il calcolo del conguaglio IRPEF sulla busta paga del dipendente permette al datore di lavoro di avere l’importo definitivo della tassazione annua, quantificata in via provvisoria nei primi undici mesi dell’anno in base a aliquote fiscali e detrazioni come quelle per i carichi di famiglia, gli interessi passivi sui mutui e le spese mediche, da cui vengono sottratte le deduzioni.

Infatti, con le applicazioni degli scaglioni IRPEF si calcola l’imposta lorda alla quale bisogna sottrarre le detrazioni ed il risultato sarà l’imposta netta che si dovrà versare. Quest’ultima viene confrontata con le trattenute dei mesi precedenti dell’anno, determinando il conguaglio sullo stipendio.

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A seconda del risultato ottenuto dal conguaglio fiscale, questo potrà consistere in una trattenuta o un rimborso, rispettivamente se le trattenute effettuate durante il resto dell’anno sono inferiori o superiori rispetto a quanto dovuto.

In questo ricalcolo, il datore di lavoro funge da sostituto d’imposta e permette che l’imposta sul reddito del lavoratore venga pagata correttamente, considerando anche nel computo il pagamento per cassa integrazione, mobilità, malattia, maternità, invalidità temporanea, benefit, premi per polizze, pensioni e lavoro svolto all’estero, per un periodo non al di sotto dei centottantatre giorni all’anno.

Il conguaglio IRPEF nella dichiarazione dei redditi

Il calcolo dell’importo del conguaglio fiscale alla fine dell’anno effettuato dal datore di lavoro porterà come risultato un rimborso da ricevere o una trattenuta da pagare, ma potrebbe non essere definitivo ai fini del pagamento delle imposte dovute. 

Infatti, nella dichiarazione dei redditi potrebbero figurare un secondo lavoro o un cambio di occupazione durante l’anno che incidono sulle imposte da pagare, qualora non si siano comunicati al datore di lavoro in sede di conguaglio sullo stipendio.

In questo caso, il lavoratore dipendente riceverà più di una Certificazione Unica e la conseguenza sarà che l’anno seguente dovrà pagare delle trattenute sulla propria busta paga nei mesi successivi, qualora il calcolo del conguaglio dell’anno precedente, frutto dell’applicazione sul reddito lordo di deduzioni, imposta lorda, detrazioni e imposta netta.

Il risultato del nuovo calcolo del conguaglio fiscale porterà ad un debito da saldare tramite la propria busta paga dopo la presentazione della relativa dichiarazione dei redditi, con il Modello 730 si può rateizzare in sei pagamenti mensili, mentre sarà un credito qualora nel corso dell’anno abbia avuto maggiori trattenute rispetto a quanto avrebbe dovuto pagare, ricevendo un rimborso sul proprio cedolino.

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Il conguaglio IRPEF di fine anno è il ricalcolo delle imposte che i lavoratori dipendenti devono al Fisco ed effettuato dal datore di lavoro che incide sul netto dello stipendio presente nella busta paga del mese di dicembre.

Conguaglio IRPEF: quando la busta paga è più bassa

Il conguaglio fiscale frutto del ricalcolo del datore di lavoro può influire sul netto percepito dal lavoratore dipendente sulla loro busta paga di dicembre. Infatti, rispetto ai mesi precedenti dell’anno, l’importo sarà:

  • più basso se la differenza tra imposte dovute e trattenute già pagate è positiva, in quanto sarà applicata sul cedolino paga l’IRPEF aggiuntiva da versare;
  • uguale quando imposte e trattenute coincidono, anche se è molto difficile che questo avvenga a causa di straordinari, deduzioni o detrazioni che incidono sulla variazione del reddito rispetto a quello stimato all’inizio dell’anno;
  • più alto quando la differenza tra imposte e trattenuta è negativa ed il dipendente riceverà sulla propria busta paga di dicembre un rimborso degli importi pagati in eccesso durante l’anno.

Quindi, qualora il cedolino di paga risulti più basso, la causa di un minore importo del netto incassato è probabilmente dovuto al conguaglio sullo stipendio applicato dal datore di lavoro.

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Le altre conseguenze del conguaglio IRPEF sulla busta paga di dicembre

Quando il datore effettua il calcolo del conguaglio fiscale svolge anche la quantificazione dell’imposta comunale e regionale per l’anno precedente e che saranno pagate a rate nelle trattenute dell’anno seguente.

Inoltre, con il conguaglio sullo stipendio si quantificano le varie detrazioni ed i bonus di cui il lavoratore usufruisce prima della dichiarazione dei redditi ed il dipendente deve fornire le corrette informazioni per consentire al datore di lavoro il calcolo corretto delle imposte IRPEF che egli deve pagare.

Per questo motivo, il dipendente deve aggiornare il modulo relativo alle indicazioni per la tassazione se è consapevole di dover dare informazioni che sono rilevanti ai fine dell’IRPEF e consegnarlo al datore di lavoro. Ad essere applicati sono i tre scaglioni di reddito, 23 per cento per quelli fino a 28mila euro, 35mila euro per quelli fino a 50mila euro e del 43 per cento per quelli superiori a 50 mila euro, e quello computato a fine anno determinerà anche l’accesso al trattamento integrativo e la richiesta del bonus Natale, entrambi da 100 euro rispettivamente per l’intero anno e per il mese di dicembre.

Ricordiamo che, oltre alle voci indicate in questo articolo, ad incidere sul calcolo del conguaglio sono lo stipendio, la retribuzione o la pensione, indennità, premi e indennizzi vari, contingenza e straordinari che sono stati pagati durante il periodo d’imposta ed oggetto di trattenute nel corso dell’anno, cercando di evitare duplicazioni se il lavoratore hanno avuto più rapporti di lavoro nell’annualità e facendo sì che solo l’ultimo datore di lavoro svolga il suo calcolo. Se sei un datore di lavoro, compila il form per avere una consulenza dai nostri esperti sulla gestione del conguaglio IRPEF dei lavoratori dipendenti e siamo a tua disposizione per effettuarne il calcolo e svolgere tutti i relativi adempimenti.

 

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