Venice Alive, il gioco da tavola per conoscere Venezia e le sue tante storie con gli occhi dei residenti #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Via alle missioni per salvare Venezia. Era dai tempi dell’Accademia di Belle Arti che l’artista e artigiana Vanessa Milan teneva nel cassetto un gioco dedicato alla sua città. Dieci anni fa, quando si è diplomata in Stampa d’arte a Venezia, Milan aveva infatti iniziato a lavorare a quello che oggi è diventato Venice Alive, un gioco da tavola con venti missioni e altrettanti personaggi per conoscere e capire la città. 

«Lo dedico ai veneziani – spiega Milan che da qualche anno ha aperto il suo atelier davanti alla sede dei pompieri a Dorsoduro – Avevo iniziato a lavorarci per la mia tesi di laurea sull’Editoria indipendente e l’autoproduzione, ma sono riuscita a realizzarlo dopo aver vinto un bando regionale che mi ha permesso di dedicarmi al progetto». Per iniziare si pesca da un sacchettino fatto di resti di stoffe pregiate, tutte cucite a mano per rendere ogni copia del gioco unica. Si pesca tra venti personaggi che possono essere lo studente fuori sede, la dogsitter, il vogatore, la femminista attivista, l’attore precario o quello con la sindrome di Fomo che durante la Biennale ha l’ansia di non riuscire a partecipare a tutti gli eventi. Una volta entrati nel personaggio, si pesca la missione che può essere quella di partecipare alla Festa del Redentore, di andare alla Festa della Salute, di organizzare un presidio contro la svendita di un immobile o una protesta per la residenzialità e tante altre. 

Come salvare la città? A questo punto bisogna muoversi per le calli e i campi veneziani, ma arrivare a fine missione non è semplice. Si può incappare negli ostacoli rappresentati dal piccione o essere invitati da qualcuno a bere un’ombra senza potersi rifiutare. Ogni personaggio è rappresentato da un mosaico Orsoni – a dimostrazione di quanto Milan non dimentichi l’artigianato e il suo valore in città – e può essere utilizzato anche per acquistare qualcosa, come gli stivali per l’acqua alta che si può trovare in alcuni punti o la castradina per il Redentore. Il percorso poi può essere poi pieno di imprevisti: si può salire sul vaporetto, ma se c’è il controllore bisogna fermarsi. «Ho cercato di raccontare la Venezia dalla parte dei residenti – ha detto Milan – per mostrare come sia vivere in questa città e quanto le persone la rendano viva». Si gioca al massimo in quattro. Il gioco è disponibile alla Toletta, alla libreria Mare di Carta e online e tutte le illustrazioni e disegni sono realizzati rigorosamente da Vanessa Milan.

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