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wCBDC e DLT, verso una Unione dei Mercati dei Capitali digitale #finsubito prestito immediato


Roberto Garavaglia
Roberto Garavaglia

L’adozione della Distributed Ledger Technology (DLT) nei mercati dei capitali europei rappresenta un cambiamento cruciale per l’evoluzione dell’industria finanziaria. Con l’integrazione sempre più diffusa della DLT e della tokenizzazione, emergono numerose opportunità significative, tra cui una maggiore efficienza, la riduzione dei costi e un ecosistema finanziario più integrato.

La Banca Centrale Europea (BCE) e le autorità di regolamentazione, consapevoli del potenziale trasformativo di questa tecnologia, stanno attivamente conducendo prove per valutarne la fattibilità, in particolare nei processi di regolamento utilizzando wholesale Central Bank Digital Currency (wCBDC).

Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, in occasione del Simposio della Bundesbank sul futuro dei pagamenti del 7 ottobre 2024, ha evidenziato la necessità per l’Europa di avanzare verso un mercato dei capitali digitale unificato, e la DLT giocherà un ruolo centrale in questa transizione.

Quali sono le opportunità derivanti dall’adozione della DLT? Qual è la posizione della BCE? Quale importanza ha l’utilizzo della wCBDC nelle operazioni di settlement (regolamento)[1], per garantire stabilità ed efficienza finanziaria?

In particolare, analizziamo le opportunità che potrebbero rinvenire nella negoziazione commerciale e negli scambi di RWA (Real World Asset) e le integrazioni fra i sistemi T2S e TIPS e una wCBDC, spiegando quali opportunità potrebbero derivare.

Valutiamo, infine, l’impatto dell’adozione di una wCBDC sulla politica monetaria, consapevoli del sapere che spesso (troppo spesso) vi è poca chiarezza sul tema, complice l’incapacità (talora non giustificata) di discernere fra le due tipologie di Central Bank Digital Currency, retail e wholesale.

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Per i lettori meno esperti, proponiamo spiegazioni utili e sintetiche che facilitano la comprensione di alcune terminologie adottate nel testo, al fine di favorire lo sviluppo di una idea complessiva il più possibile pragmatica e scevra da ambiguità interpretative.

L’Unione dei Mercati dei Capitali (Capital Markets Union)

Prima di addentrarci nella disamina dei benefici che l’adozione di tecnologie basate su registri distribuiti e tokenizzazione possono portare alla creazione di una Unione dei Mercati dei Capitali Digitale, spieghiamo in sintesi cos’è, ad oggi, l’Unione dei Mercati dei Capitali, o CMU Capital Markets Union.

La Capital Markets Union rappresenta uno dei pilastri fondamentali delle politiche economiche dell’Unione Europea, con l’obiettivo ambizioso di costruire un mercato unico dei capitali pienamente integrato che abbracci tutti i 27 Stati membri. Questa iniziativa, lanciata nel 2015, è intesa a risolvere una serie di sfide strutturali che hanno storicamente limitato l’efficienza e l’accessibilità dei mercati finanziari europei.

Superare la frammentazione dei mercati finanziari

Uno dei principali ostacoli che la CMU cerca di eliminare è la frammentazione dei mercati finanziari all’interno dell’Unione Europea. Attualmente, esistono significative differenze tra i mercati dei capitali dei vari Stati membri, dovute a disomogeneità normative, fiscali e operative.

Una siffatta frammentazione è da tale da:

  • aumentare i costi di transazione per le imprese e gli investitori;
  • ridurre la liquidità dei mercati, limitando le possibilità di investimento e scambio;
  • ostacolare il libero flusso dei capitali, impedendo alle imprese di accedere a investitori oltre i confini nazionali.

L’obiettivo della CMU è, quindi, creare un contesto in cui i capitali possano fluire liberamente in tutta l’UE, senza essere vincolati da barriere normative o istituzionali. Obiettivo particolarmente cruciale per sostenere la crescita economica e aumentare la resilienza del sistema finanziario europeo.

Facilitare l’accesso ai finanziamenti per le imprese

Un aspetto centrale dell’iniziativa in discorso è la promozione di un accesso più semplice e diretto ai finanziamenti per le imprese, con un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono circa il 99% delle imprese nell’Unione Europea. A differenza delle grandi aziende, che spesso hanno accesso a mercati finanziari ben sviluppati, le PMI dipendono maggiormente dai finanziamenti bancari. Tuttavia, durante periodi di crisi economica o di restrizioni creditizie, questo modello può essere insufficiente.

Attraverso la CMU, l’UE intende:

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  • diversificare le fonti di finanziamento, ossia consentire alle imprese di accedere a fondi tramite emissioni obbligazionarie, azionarie e strumenti innovativi come i fondi di venture capital;
  • rendere i mercati più inclusivi, permettendo alle PMI di ottenere finanziamenti anche da investitori internazionali, superando i limiti imposti dai confini nazionali.

Aumentare le opportunità di investimento

Per gli investitori, l’Unione dei Mercati dei Capitali rappresenta:

  • un accesso a un ventaglio più ampio di opportunità di investimento, riducendo le barriere che limitano la partecipazione a mercati esteri.
  • Una migliore trasparenza ed efficienza dei mercati attraverso standard comuni, che riducano i rischi associati a differenze normative e fiscali tra Stati membri.
  • Una promozione dell’uso di strumenti innovativi per rendere gli investimenti più sicuri, liquidi e redditizi.

Integrazione dei mercati tradizionali

La CMU si concentra sull’armonizzazione dei mercati tradizionali, come quelli azionari e obbligazionari, che continuano a essere segmentati su base nazionale. Questa frammentazione limita la capacità delle aziende di emettere strumenti finanziari oltre confine e ostacola l’efficienza del mercato.

Attraverso la riduzione degli ostacoli normativi, la CMU cerca di:

  • favorire una maggiore standardizzazione dei processi di emissione, negoziazione e regolamento.
  • rendere più agevole la partecipazione di investitori retail e istituzionali.
  • ridurre i costi di compliance per le imprese che desiderano accedere ai mercati dei capitali in più Stati membri.

Miglioramento dell’efficienza tramite l’armonizzazione delle regole

Un aspetto fondamentale dell’Unione dei Mercati dei Capitali è la creazione di un quadro normativo armonizzato a livello europeo. In sintesi, ciò significa eliminare le differenze tra legislazioni nazionali che ostacolano il funzionamento uniforme dei mercati, creando un ambiente in cui le imprese possono operare con regole comuni, aumentando la certezza legale e riducendo i costi amministrativi, anche grazie all’introduzione di standard tecnologici e procedurali uniformi, tali da facilitare l’integrazione delle infrastrutture di mercato.

Risultati attesi della CMU

Sulla base dei presupposti che abbiamo distinto, la piena realizzazione della CMU dovrebbe riuscire a conseguire almeno i seguenti tre obiettivi:

  1. la creazione di mercati più liquidi, capaci di sostenere meglio la crescita economica.
  2. l’aumento della resilienza finanziaria, grazie ad una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento;
  3. un miglior posizionamento globale dell’Europa come hub finanziario competitivo, in grado di attrarre investimenti internazionali e promuovere l’innovazione.

In questi termini, è pacifico acclarare che la Capital Markets Union non è solo un progetto economico, ma una visione strategica per rafforzare l’unità economica e finanziaria dell’Unione Europea, garantendo che le imprese del vecchio continente abbiano accesso ai capitali necessari per innovare, crescere e competere a livello globale.

L’Unione dei Mercati dei Capitali digitale

La Digital Capital Markets Union (Digital CMU), invece, rappresenta un’estensione digitale della CMU. In breve, si focalizza sulla creazione di un’infrastruttura finanziaria integrata che utilizza tecnologie digitali avanzate, come la Distributed Ledger Technology (DLT) e la tokenizzazione degli asset.

Volendo esprimere in sintesi lo scopo principale di una Digital CMU, possiamo affermare che esso si propone di sfruttare gli strumenti digitali per il perseguimento e conseguimento di almeno quattro obbiettivi, evinti al seguito.

  1. Tokenizzazione degli asset: convertire asset tradizionali (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) in token digitali negoziabili su piattaforme basate su DLT, aumentando la liquidità e facilitando l’accesso agli investimenti.
  2. Efficienza e automazione: automatizzare processi complessi tramite smart contract, riducendo i costi di transazione e velocizzando il ciclo di vita delle operazioni finanziarie (emissione, negoziazione, regolamento, custodia).
  3. Interoperabilità e integrazione: costruire un’infrastruttura tecnologica europea interoperabile che consenta la circolazione fluida di asset digitali e denaro digitale attraverso confini nazionali e istituzionali.
  4. Inclusività: consentire una partecipazione più ampia, “democratizzando” (termine di cui spesso si abusa, ma che rende bene il concetto) l’accesso ai mercati dei capitali, ad esempio attraverso la possibilità di investire in frazioni di asset reali, ossia i cosiddetti Real World Assets (RWA).

L’adozione della DLT per i mercati dei capitali

La tecnologia a registro distribuito (DLT) offre opportunità significative per i mercati dei capitali europei. Una delle più allettanti promesse di questa tecnologia è la capacità di semplificare l’intero ciclo di vita delle transazioni finanziarie, regolamento incluso.

Creando un registro trasparente e immutabile, l’architettura basata su registri distribuiti elimina la necessità di intermediari e riduce i rischi legati alla riconciliazione e ad altri processi manuali, aumentando così l’efficienza operativa e abbassando i costi, rendendo le transazioni più rapide e sicure.

Le opportunità offerte dalla tokenizzazione

La tokenizzazione, ossia la rappresentazione digitale di asset su una blockchain, può ampliare l’accesso ai mercati. La possibilità di “emettere” asset digitali consente transazioni dirette tra una vasta gamma di investitori, senza l’intervento di intermediari.

Una tale opportunità potrebbe essere particolarmente vantaggiosa per le piccole e medie imprese (PMI) che spesso affrontano barriere all’ingresso nei mercati dei capitali tradizionali. La tokenizzazione potrebbe “democratizzare” (ripetiamo termine di cui sopra poiché ci pare efficace) l’accesso ai mercati, permettendo agli emittenti più piccoli di raccogliere fondi in modo più semplice e a costi ridotti.

Il regolamento on-chain

La possibilità di agevolare l’intero ciclo di vita delle transazioni finanziarie, tramite l’adozione di una DLT (fra gli obiettivi fondativi di una Digital Capital Markets Union), non può prescindere dall’opportunità di ripensare alla c.d. “payment leg”. Il regolamento, pertanto, deve essere effettuato usando strumenti idonei a un funzionamento on-chain. Ed è qui che entra in gioco la wCBDC.

Nel prosieguo di questo contributo, ci focalizziamo sul significato, le opportunità e le implicazioni che una valuta digitale di banca centrale di tipo “wholesale”, può (rectius deve) avere nella futura DCMU.

Che cos’è una wCBDC

Acronimo di “wholesale Central Bank Digital Currency”, la wCBDC è una valuta digitale creata da una banca centrale e pensata per essere utilizzata principalmente tra banche e altri istituti finanziari, anziché direttamente dai cittadini. In tal senso è importante sottolineare come, in un contesto europeo, la wCBDC non ha nulla a che fare con il progetto (in fieri) dell’euro digitale. Quest’ultimo, infatti, è ascrivibile alla categoria retail CBDC, avendo l’obiettivo di offrire un mezzo di pagamento alternativo al contante e ad altri strumenti di incasso e pagamento digitale, per transazioni fra consumatori e imprese.

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Le caratteristiche principali di una wCBDC

Una wCBDC è progettata per migliorare il modo in cui le banche e gli istituti finanziari si scambiano fondi. Uno dei suoi vantaggi, ove interoperabile, è la possibilità di essere utilizzata a livello globale. Ciò significa che differenti entità localizzate in diverse geografie del pianeta, possono scambiarsi fondi in modo più veloce e sicuro, riducendo i tempi e i costi delle transazioni internazionali (note anche come “cross-border”).

Per garantire la sicurezza e la trasparenza delle transazioni, la wCBDC si può basare su tecnologie come i registri distribuiti (DLT).

Le principali funzionalità di una wCBDC

Una wCBDC offre diverse funzionalità. Permette di eseguire pagamenti, trasferimenti e regolamenti in tempo reale. Inoltre, se impiegata insieme a smart contract opportunamente progettati e controllati, supporta meccanismi come il “Payment versus Payment” (PvP), dove il trasferimento di fondi avviene solo quando sono soddisfatte determinate condizioni, e il “Delivery versus Payment” (DvP), che assicura che i pagamenti siano effettuati solo quando la transazione commerciale ha avuto un esito positivo.

DLT e wCBDC per gli RWA

Chiarito il ruolo della DLT e della tokenizzazione, nonché compreso cosa sia una wholesale CBDC, veniamo ora ad approfondire un’opportunità particolarmente interessante offerta dall’adozione congiunta della DLT e della wCBDC, potenzialmente tale da rivoluzionare il settore degli Real World Assets (RWA).

Prima, però, di addentrarci nel merito delle opportunità in premessa, capiamo cosa sono gli RWA e la loro rilevanza nei mercati dei capitali.

Cosa sono gli RWA

Gli RWA (Real World Assets) sono beni del mondo reale che possono essere rappresentati digitalmente attraverso la tokenizzazione. Questi asset includono beni fisici, come immobili e materie prime, e beni immateriali, come diritti d’autore e brevetti. A differenza degli asset digitali nativi, gli RWA hanno un’esistenza concreta e un valore economico tangibile

I benefici della DLT per gli RWA

Gli RWA come beni immateriali sono stati tradizionalmente difficili da integrare nei mercati dei capitali a causa delle sfide legate alla liquidità e alla complessità della gestione degli asset fisici. La tokenizzazione su piattaforme DLT può risolvere questi problemi, permettendo la proprietà frazionata di questi asset, rendendoli accessibili a una gamma più ampia di investitori e migliorando significativamente la liquidità in mercati storicamente illiquidi.

Ad esempio, progetti immobiliari o infrastrutturali di grande portata possono essere tokenizzati, consentendo agli investitori di acquistare quote frazionate di tali asset. Questa “frazionalizzazione” (consentiteci il tecno-neologismo) abbassa le barriere all’ingresso, creando nuove opportunità sia per gli investitori retail che per quelli istituzionali, e fornendo agli emittenti nuove fonti di liquidità. Inoltre, la tokenizzazione degli RWA può aprire nuove opportunità di finanziamento per settori che tradizionalmente si affidano a capitali concentrati.

wCBDC per il settlement

L’utilizzo di una wCBDC per il settlement (ovvero il regolamento) delle transazioni di token RWA introduce un ulteriore livello di sicurezza e fiducia. Poiché gli RWA comportano asset fisici che possono essere soggetti a variazioni di valore e a vincoli di liquidità, il processo di regolamento beneficia dell’uso di moneta della banca centrale, riducendo al minimo i rischi associati a eventuali interruzioni del pagamento, assicurando la solidità delle transazioni.

Inoltre, l’automazione attraverso smart contracts su piattaforme DLT semplifica notevolmente la gestione degli RWA. Ad esempio, i ricavi da affitti o dividendi da proprietà immobiliari possono essere distribuiti automaticamente in base a condizioni predefinite, riducendo così i costi amministrativi e migliorando l’efficienza della gestione degli asset. La DLT, in questo modo, modernizza la gestione degli asset del mondo reale, rendendoli più attraenti per un ampio spettro di investitori.

Implicazioni a lungo termine per gli RWA

A lungo termine, la tokenizzazione degli RWA su piattaforme DLT, con il regolamento effettuato tramite wCBDC, potrebbe trasformare il mercato degli asset rendendolo più inclusivo, trasparente e globale. Gli asset del mondo reale come gli immobili potrebbero essere scambiati con la stessa facilità dei titoli digitali, riducendo le barriere tra asset tradizionali e digitali. Gli investitori avrebbero così l’opportunità di diversificare più facilmente i loro portafogli, migliorando la liquidità e l’efficienza complessiva dei mercati.

L’integrazione degli RWA in un ecosistema DLT supportato da wCBDC faciliterebbe oltremodo le transazioni transfrontaliere, superando gli attuali ostacoli legati alle differenze regolamentari e valutarie. Con un’infrastruttura unificata e una moneta digitale della banca centrale come asset di regolamento, gli RWA potrebbero diventare parte di un mercato finanziario veramente globalizzato, in cui gli investitori possono scambiare asset a livello internazionale con maggiore semplicità e sicurezza.

La visione della BCE: un “european ledger” unificato

La Banca Centrale Europea (BCE), con il supporto guida di personalità come Piero Cipollone, ha riconosciuto l’importanza della DLT per il raggiungimento di una Digital Capital Markets Union. In occasione del Simposio della Bundesbank sul futuro dei pagamenti, un evento  tenutosi ai primi di ottobre 2024, Cipollone ha delineato una visione ambiziosa per un European Ledger, una piattaforma unificata che integrerebbe il trading e il regolamento degli asset tokenizzati in tutta Europa. Questo registro costituirebbe il cuore di un sistema finanziario europeo più integrato e armonizzato, affrontando la frammentazione che finora ha ostacolato la creazione di una vera unione dei mercati dei capitali.

Cipollone e la BCE vedono lo European Ledger come un elemento chiave per promuovere apertura, interoperabilità ed efficienza tra le istituzioni finanziarie. Un’infrastruttura condivisa per l’emissione e il regolamento degli asset renderebbe il mercato finanziario europeo più accessibile e standardizzato, facilitando le interazioni tra Central Securities Depositories (CSD)[2], banche e gestori di investimenti.

Tuttavia, Cipollone e altri rappresentanti della BCE sono consapevoli che l’adozione su larga scala della DLT comporta sfide di coordinamento. Il rischio di un panorama frammentato, in cui diverse piattaforme DLT vengano sviluppate separatamente, potrebbe minacciare l’obiettivo di creare mercati dei capitali armonizzati. Di conseguenza, la BCE sostiene un approccio coordinato in cui le diverse soluzioni DLT possono essere sviluppate, ma devono rimanere interoperabili. Ciò impedirebbe la frammentazione del mercato e incoraggerebbe l’adozione di standard comuni.

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L’integrazione di wCBDC con T2S e TIPS

L’uso della wCBDC per il regolamento su piattaforme DLT apre nuove possibilità di integrazione con i sistemi finanziari tradizionali. Diversi trial dell’eurosistema hanno già esplorato l’interoperabilità tra la wCBDC e sistemi come T2S (TARGET2-Securities) e TIPS (TARGET Instant Payment Settlement), preparando il terreno per una transizione fluida dai metodi di regolamento tradizionali a quelli basati su DLT. Un approccio siffatto permetterebbe una graduale integrazione degli asset digitali nei mercati tradizionali, riducendo i rischi e sbloccando i vantaggi dell’automazione e della tokenizzazione.

Prima di addentrarci nella disamina di tale strategia, veniamo, in questa parte del contributo a trattare dei sistemi T2S e TIPS, in modo da offrire una migliore comprensione degli scenari di integrazione con la wCBDC.

Che cos’è il T2S

T2S (TARGET2-Securities) è una piattaforma europea gestita dalla BCE che facilita il regolamento centralizzato dei titoli (come azioni e obbligazioni) in euro e altre valute.

Come funziona il T2S

Prima dell’introduzione del T2S, il regolamento dei titoli avveniva attraverso sistemi separati in ciascun Paese. Ciò significava che, per gli investitori, trasferire titoli tra paesi era complicato, costoso e soggetto a ritardi.

Con il T2S, questi processi sono stati centralizzati su un’unica piattaforma, che consente alle banche e ai depositari centrali di titoli di gestire le transazioni in modo uniforme e sincronizzato.

Ecco, in estrema sintesi, come funziona il T2S.

  • Regolamento delle transazioni in tempo reale: T2S permette di regolare le transazioni in tempo reale, garantendo che il trasferimento di titoli e fondi avvenga simultaneamente.
  • Accesso centralizzato: la piattaforma è accessibile a CSD e banche di paesi diversi, eliminando la necessità di mantenere sistemi separati per ciascun mercato nazionale. Un approccio di detto tipo riduce costi e complessità per le banche e gli investitori che operano a livello internazionale.
  • Multivaluta: sebbene il T2S sia stato sviluppato principalmente per regolare transazioni in euro, supporta anche altre valute, rendendolo una soluzione flessibile per i mercati europei.

I vantaggi del T2S

I vantaggi della piattaforma T2S non sono irrilevanti; vediamone alcuni tra i principali.

  • Efficienza operativa: centralizzando il regolamento dei titoli su un’unica piattaforma, T2S riduce la necessità di passaggi intermedi e riduce i costi per gli operatori finanziari.
  • Sicurezza e affidabilità: il sistema garantisce che le transazioni vengano completate solo quando entrambe le parti soddisfano le loro obbligazioni (consegna dei titoli e pagamento). Questo riduce i rischi associati a possibili default o ritardi.
  • Integrazione dei mercati finanziari: T2S facilita l’integrazione dei mercati finanziari europei, rendendo più facile e veloce per gli investitori acquistare e vendere titoli in diversi Paesi dell’area. Ciò contribuisce a un mercato finanziario più unito e competitivo in Europa.

Che cos’è il TIPS

TIPS (TARGET Instant Payment Settlement) è un sistema di pagamento istantaneo gestito, anch’esso, dalla BCE che consente di effettuare trasferimenti di denaro in tempo reale tra conti bancari all’interno dell’Eurozona, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È parte della famiglia di servizi TARGET, che include anche TARGET2 (per pagamenti interbancari) e T2S (per il regolamento dei titoli).

Come funziona il TIPS

TIPS è stato creato per facilitare i pagamenti istantanei tra banche. Il sistema permette alle persone e alle aziende di inviare e ricevere pagamenti in meno di dieci secondi, indipendentemente dall’orario o dal giorno della settimana.

Schematizziamo il funzionamento di TIPS per favorire una migliore comprensione.

  • Pagamento immediato e irrevocabile: quando un pagamento viene effettuato tramite TIPS, il trasferimento dei fondi avviene in tempo reale e non può essere annullato.
  • Disponibilità continua: TIPS è operativo 24/7/365, il che significa che i pagamenti possono essere eseguiti in qualsiasi momento, senza essere limitati ai giorni e agli orari lavorativi tradizionali delle banche.
  • Utilizzo della moneta della banca centrale: i trasferimenti avvengono in moneta della banca centrale, garantendo la sicurezza e la liquidità dei fondi. Questo riduce il rischio di controparti, perché la BCE garantisce che i fondi siano disponibili e sicuri.
  • Interoperabilità e integrazione: TIPS è progettato per essere compatibile con altri sistemi di pagamento istantaneo in Europa, ciò vuol dire che può essere utilizzato per facilitare i pagamenti tra banche in diversi Paesi dell’Eurozona. Inoltre, questo aiuta a creare un sistema di pagamenti unificato e integrato.

I vantaggi del TIPS

I vantaggi del sistema TIPS sono molteplici; vi proponiamo alcuni tra i più rilevanti.

  • Rapidità: i trasferimenti sono completati in pochi secondi, rendendo i pagamenti quasi immediati, sia che si tratti di trasferimenti tra privati che di pagamenti aziendali.
  • Disponibilità costante: non ci sono interruzioni nel servizio, il che significa che i fondi possono essere trasferiti in qualsiasi momento, anche nei fine settimana e nei giorni festivi.
  • Sicurezza: i pagamenti vengono effettuati in moneta della banca centrale, garantendo la sicurezza dei fondi trasferiti e riducendo al minimo il rischio per le parti coinvolte.
  • Semplicità e integrazione: poiché TIPS è progettato per essere compatibile con altri sistemi di pagamento in Europa, facilita i pagamenti transfrontalieri e riduce la complessità per le banche e i loro clienti.

Integrazioni tra wCBDC, T2S e TIPS

Chiarito cosa sono T2S e TIPS, è lecito domandarsi quali possano essere le integrazioni tra una wCBDC e questi sistemi. Teniamo sempre in considerazione che in questo contributo stiamo trattando esplicitamente di come soluzioni basate su DLT e sull’adozione di wCBDC possano costituire un passo cruciale verso la creazione di un mercato unico dei capitali digitale in Europa, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la sicurezza e l’integrazione delle transazioni finanziarie e dei pagamenti in tutta la regione, superando le attuali frammentazioni tra i vari mercati nazionali.

wCBDC e T2S: i vantaggi

Tra i vantaggi che potrebbero derivare dall’integrazione di una wCBDC con il sistema T2S possiamo annoverare i seguenti:

  • uso della wCBDC per il regolamento dei titoli: attualmente, T2S gestisce il regolamento dei titoli in euro, facilitando lo scambio di asset come azioni e obbligazioni tra diversi paesi europei. L’integrazione con una wCBDC consentirebbe alle transazioni di utilizzare una forma digitale della moneta della banca centrale. Ciò permetterebbe il regolamento in tempo reale degli scambi di titoli tokenizzati direttamente sulla piattaforma T2S.
  • Miglioramento dell’efficienza e riduzione del rischio: un wCBDC potrebbe ridurre i tempi e i costi associati al regolamento dei titoli eliminando la necessità di processi intermedi e semplificando il trasferimento di liquidità tra le banche.
  • DvP (Delivery versus Payment) migliorato: attualmente, T2S supporta la funzionalità DvP, assicurando che i titoli vengano trasferiti solo quando viene completato il pagamento. Con l’uso della wCBDC, questo processo potrebbe essere ancora più fluido, poiché i fondi digitali possono essere trasferiti in modo istantaneo e sicuro, sincronizzandosi perfettamente con la consegna degli asset.

wCBDC e TIPS: i vantaggi

Tra i vantaggi rinvenibili dal perfezionamento di una wCBDC con TIPS si possono elencare i seguenti.

  • Pagamenti istantanei tra banche e istituzioni/imprese: integrando la wCBDC con TIPS, le banche potrebbero regolare i pagamenti istantaneamente, utilizzando una forma di moneta digitale garantita dalla banca centrale. Questo permetterebbe di gestire in modo rapido e sicuro i trasferimenti di liquidità tra entità diverse, migliorando l’efficienza dei pagamenti all’ingrosso.
  • Cross-border e cross-currency payments: la wCBDC potrebbe facilitare i pagamenti transfrontalieri tra banche centrali e istituzioni finanziarie di diversi paesi europei, contribuendo a superare le attuali barriere tra le valute. TIPS già supporta transazioni transfrontaliere e in diverse valute; con la wCBDC, questi pagamenti potrebbero diventare ancora più veloci e meno costosi, creando un’infrastruttura digitale unificata per i pagamenti istantanei in tutta l’Eurozona e oltre.
  • Supporto PvP (Payment versus Payment) con moneta digitale: per i pagamenti transfrontalieri, la wCBDC può facilitare i meccanismi PvP, in cui il pagamento in una valuta avviene solo se è garantito anche il pagamento nella valuta corrispondente, riducendo il rischio di cambio e di controparte nelle transazioni internazionali.
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Quali vantaggi per una “Digital Capital Markets Union”

In sintesi, l’integrazione di wCBDC con T2S e TIPS potrebbe rappresentare una strategia fondamentale per digitalizzare e unificare i mercati finanziari europei (secondo quanto affermato dalla BCE con le parole di Piero Cipollone), creando un vero e proprio mercato unico dei capitali digitale. Con una wCBDC, i pagamenti e i regolamenti di titoli diventano più veloci, sicuri ed efficienti, migliorando la competitività e l’integrazione economica dell’Eurozona. Questo approccio (più) moderno potrebbe aiutare l’Europa a superare le sfide delle infrastrutture finanziarie frammentate, fornendo una solida base per la crescita e lo sviluppo del sistema finanziario globale.

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L’adozione di DLT e di wCBDC nei mercati dei capitali europei rappresenta un passo cruciale verso un sistema finanziario più efficiente e integrato. Sotto la guida della BCE, l’Europa è ben posizionata per guidare la trasformazione digitale dei mercati dei capitali.

Bilanciare rischio e innovazione

Tuttavia, il percorso tratteggiato richiede attenzione. La Banca Centrale Europea dovrà continuare a bilanciare l’innovazione con il rischio, assicurando che la transizione verso la DLT e la tokenizzazione avvenga in modo coordinato e armonizzato. L’uso di wCBDC come asset di regolamento è fondamentale per mantenere la stabilità finanziaria e per realizzare i benefici della DLT senza compromettere il sistema monetario a due livelli che ha sostenuto la stabilità economica europea.

Il sistema monetario a due livelli e la politica monetaria

La parte conclusiva di questo articolo viene dedicata ad analizzare l’attuale sistema monetario a due livelli, più noto forse con la dicitura anglofona two-tier monetary system e, per volere espresso di chi scrive, la politica monetaria adottata dalla BCE. Un approfondimento (seppur breve, nell’economia dell’articolo) su questi aspetti, dovrebbe permettere di rendere più comprensibile l’effetto degli impatti reali che una wCBDC potrebbe avere nell’Eurosistema, fugando ogni dubbio, spesso cagionato dalla fatica di discernere le due tipologie di Central Bank Digital Currency citate in precedenza: wholesale CBDC e retail CBDC.

Lo ribadiamo ancora una volta; qui stiamo parlando della prima tipologia, lasciando ad altre trattazioni (peraltro già significativamente affrontate dall’autore in passato) il secondo tema, che vede nella proposta di un possibile euro digitale il proprio dispiegamento.

Che cos’è il sistema monetario a due livelli

Il “two-tier monetary system” (sistema monetario a due livelli) è una struttura utilizzata da molte economie moderne, in cui la creazione e la distribuzione della moneta avvengono attraverso due livelli distinti: la banca centrale e le banche commerciali.

Come funziona il Il “two-tier monetary system”

Schematizziamo, anche in questo caso per facilitare la comprensione, il funzionamento di un sistema monetario a due livelli.

Primo livello – banca centrale

  • La banca centrale (come la BCE o la Federal Reserve) è responsabile della creazione di moneta e del controllo della politica monetaria. Emette la moneta ufficiale di un paese che costituisce la base del sistema finanziario.
  • La moneta emessa dalla banca centrale è chiamata “moneta di banca centrale”. Include il contante che utilizziamo ogni giorno e le riserve che le banche commerciali detengono presso la banca centrale.
  • La banca centrale non interagisce direttamente con il pubblico per fornire denaro. Si occupa principalmente di gestire le riserve bancarie e influenzare i tassi di interesse, regolando così la quantità di moneta disponibile nel sistema finanziario.

Secondo livello – banche commerciali

  • Le banche commerciali (come banche private e istituti di credito) operano al secondo livello del sistema. Esse ricevono la moneta dalla banca centrale sotto forma di riserve e la distribuiscono al pubblico attraverso prestiti, conti bancari e altre operazioni finanziarie.
  • Le banche commerciali creano moneta bancaria (o depositi), che è la forma più comune di denaro che le persone e le imprese usano nelle loro attività quotidiane. Ad esempio, quando qualcuno ottiene un prestito, la banca crea denaro sotto forma di credito nel conto del cliente.
  • Quindi, la moneta bancaria non è moneta creata direttamente dalla banca centrale, ma è una forma di denaro che viene “creata” quando le banche commerciali emettono prestiti.

Ruolo e vantaggi del sistema a due livelli

Il sistema a due livelli combina l’affidabilità e il controllo della banca centrale con la flessibilità e la distribuzione capillare delle banche commerciali:

  • efficienza e stabilità: la banca centrale può gestire la stabilità economica controllando la quantità di moneta e i tassi di interesse, mentre le banche commerciali possono adattarsi alle esigenze locali e distribuire i fondi in modo efficiente.
  • integrazione finanziaria: le banche commerciali agiscono come intermediari tra la banca centrale e l’economia reale; ciò permette un sistema finanziario che può crescere e adattarsi rapidamente alle necessità dell’economia;
  • accesso alla moneta: grazie alle banche commerciali, il pubblico ha accesso a conti bancari, prestiti, e altri servizi finanziari che non potrebbero essere forniti direttamente dalla banca centrale.

Facciamo un esempio pratico che ci permette di capire meglio come funzione la politica monetaria in un sistema a due livelli come quello dell’Eurosistema.

Quando la BCE decide di abbassare i tassi di interesse per stimolare l’economia, ciò rende più conveniente per le banche commerciali prendere in prestito denaro dalla banca centrale. A loro volta, le banche commerciali possono offrire prestiti a tassi più bassi ai loro clienti (persone e imprese), facilitando investimenti e spese. In questo modo, la banca centrale influenza l’intera economia indirettamente, attraverso le banche commerciali.

Le implicazioni di una wCBDC sulla politica monetaria

Ora che abbiamo capito cosa sia, come potrebbe funzionare una wCBDC e, soprattutto, a cosa potrebbe servire; confortati altresì dalla comprensione (o dal ripasso) di un sistema monetario a due livelli, concludiamo questo contributo analizzando in concreto quali potrebbero essere gli impatti (ove esistenti) dell’adozione di una wCBDC sulla politica monetaria in Europa.

Impatto diretto sulla politica monetaria: molto limitato

Poiché una wCBDC è progettata per l’uso tra istituti finanziari (non per il pubblico), non cambia direttamente la politica monetaria tradizionale che la banca centrale attua attraverso il controllo dei tassi di interesse e delle riserve bancarie.

Le banche centrali continueranno a influenzare la quantità di moneta in circolazione e il costo del credito attraverso strumenti tradizionali come i tassi di interesse e le operazioni di mercato aperto. La wCBDC non sostituisce queste operazioni, ma può rendere più efficienti le transazioni che ne derivano.

Gestione della liquidità interbancaria: maggiore efficienza

Una wCBDC può migliorare l’efficienza dei trasferimenti di liquidità tra le banche commerciali, facilitando regolamenti in tempo reale. Questo potrebbe rendere la gestione della liquidità nel sistema finanziario più fluida e meno soggetta a ritardi o rischi operativi. Tuttavia, non influenza direttamente la creazione di moneta da parte delle banche commerciali, che avviene principalmente attraverso la concessione di prestiti al pubblico.

Operazioni transfrontaliere: maggiore facilitazione

Una delle aree in cui una wCBDC potrebbe avere un impatto significativo è nelle transazioni cross-border, facilitando i pagamenti tra banche centrali di diversi Paesi. Ciò potrebbe rendere più efficiente la gestione della liquidità internazionale e ridurre i costi associati. Tuttavia, anche in questo caso, l’efficienza migliorata non altera direttamente i meccanismi della politica monetaria nazionale, ma piuttosto il modo in cui la liquidità viene trasferita tra banche a livello globale.

In conclusione, una wholesale CBDC può migliorare la gestione della liquidità e l’efficienza operativa tra istituti finanziari, supportando la stabilità e l’efficacia complessiva del sistema. Tuttavia, il suo impatto diretto sulla politica monetaria tradizionale è limitato, perché non cambia il modo in cui la banca centrale gestisce i tassi di interesse o la quantità di moneta.

La wCBDC offre miglioramenti principalmente in termini di trasparenza, velocità e sicurezza delle transazioni, ma la politica monetaria continua a dipendere dagli strumenti e dai meccanismi esistenti che regolano l’offerta di moneta e il costo del credito nell’economia.

wCBDC

Verso un un’Unione dei Mercati dei Capitali digitale

La realizzazione di un’Unione dei Mercati dei Capitali digitale rappresenta una svolta epocale per il panorama finanziario europeo, offrendo l’opportunità di superare frammentazioni, migliorare l’efficienza dei mercati e potenziare l’accesso ai finanziamenti per imprese e investitori. Attraverso l’adozione di tecnologie innovative come la Distributed Ledger Technology (DLT) e la valuta digitale della banca centrale per operazioni all’ingrosso (wCBDC), l’Europa può posizionarsi come leader globale nella modernizzazione dei mercati finanziari.

Le iniziative analizzate nell’articolo, tra cui la tokenizzazione degli asset, il regolamento on-chain e l’impiego della wCBDC per facilitare transazioni sicure e rapide, evidenziano il potenziale trasformativo di questa transizione. La DLT si presenta come uno strumento fondamentale per abbattere le barriere tra mercati, mentre la wCBDC garantisce stabilità finanziaria, preservando il ruolo della moneta della banca centrale nel sistema monetario a due livelli.

La visione della BCE di un European Ledger unificato sottolinea l’importanza di un’infrastruttura digitale comune, capace di armonizzare regole, sistemi e tecnologie per promuovere interoperabilità e accesso equo ai mercati dei capitali. La possibile integrazione della wCBDC con sistemi esistenti come T2S e TIPS rafforza ulteriormente la connettività tra infrastrutture tradizionali e digitali, fornendo una transizione graduale e sostenibile verso un sistema finanziario digitalizzato.

Tuttavia, è essenziale affrontare con prudenza i rischi legati alla frammentazione tecnologica e alle vulnerabilità operative. Per bilanciare innovazione e stabilità, sarà necessario un coordinamento efficace tra autorità pubbliche, istituzioni finanziarie e regolatori, affinché le soluzioni adottate siano sostenibili e benefiche per tutti gli attori del sistema economico.

In definitiva, un’Unione dei Mercati dei Capitali digitale non è solo un obiettivo tecnico o economico, ma una visione strategica che punta a rafforzare l’autonomia e la competitività dell’Europa sullo scenario globale. L’adozione di DLT e wCBDC non rappresenta solo una risposta alle esigenze attuali, ma un passo verso un futuro in cui l’innovazione finanziaria si traduce in maggiore inclusività, resilienza e prosperità condivisa.

Note


[1] Il “settlement” (regolamento) è il processo finale di una transazione finanziaria, dove il venditore riceve il pagamento e l’acquirente ottiene l’attività acquistata (come denaro, azioni o merci), completando così lo scambio. È importante non confonderlo con il “clearing” (compensazione), ossia la fase precedente che prepara la transazione per il regolamento. Qui vengono verificati e riconciliati i dettagli della transazione, calcolando gli importi dovuti e garantendo che entrambe le parti abbiano i fondi e le attività necessari. In sintesi, il clearing organizza e il settlement finalizza.

[2] CSD è l’acronimo di Central Securities Depository. Un CSD è un’infrastruttura del mercato finanziario che si occupa della custodia di titoli come azioni e obbligazioni. I principali clienti di un CSD sono: gli istituti finanziari.



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