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Responsabilità civile, i risarcimenti allo Stato sono rari in 12 anni: condannati otto giudici #finsubito prestito immediato


Sono cicatrici che nessuna cifra potrà risarcire, ma che comunque hanno un impatto importante sulle spese dello Stato. I numeri dei risarcimenti per errori giudiziari e ingiuste detenzioni in Italia sono notevoli: dal 1991 al 31 dicembre 2023 i casi sono stati 31.397, in media 951 l’anno, per una spesa, tra indennizzi e risarcimenti, che arriva a 960 milioni e 781mila euro, in media 29 milioni di euro all’anno, secondo le stime fatte dall’associazione Errorigiudiziari.com, che da oltre 25 anni approfondisce il fenomeno in Italia. Nella stragrande maggioranza dei casi, almeno finora, a pagare non sono stati i magistrati che potrebbero avere commesso l’errore. La responsabilità civile dei magistrati nell’esercizio delle loro funzioni, infatti, è indiretta: grava sullo Stato. E per lo Stato è sempre molto difficile rivalersi sulla toga ritenuta responsabile dello sbaglio. Basti pensare che dal 2010 al 2022, su 644 azioni di rivalsa avviate dal presidente del Consiglio, solo 8 magistrati sono stati condannati: si tratta di circa l’1,2% del totale. Una percentuale minima.

IL PROCEDIMENTO

Per arrivare a una sanzione, infatti, è necessario dimostrare che il provvedimento giudiziario contestato sia stato adottato con «dolo» o «colpa grave», oppure in seguito «a diniego di giustizia», cioè il rifiuto, l’omissione o il ritardo nel compimento di atti dell’ufficio. Per le restanti ipotesi di danno erariale, la giurisdizione è della Corte dei conti: il danno di immagine arrecato alla propria amministrazione dalla toga condannata per gravi reati nell’esercizio della funzione, i danni da uso non istituzionale di auto di servizio, quelli derivanti dall’omesso o tardivo dissequestro di beni dopo sentenza penale. Sono sempre i giudici contabili che devono valutare la rivalsa verso il magistrato per danni risarciti dallo Stato a terzi per l’irragionevole durata del processo. Poi ci sono i provvedimenti disciplinari emessi dal Csm. Ma anche in questo caso i numeri sono eloquenti: il 99% delle segnalazioni finisce in un nulla di fatto. Nel 2023 – i dati sono quelli della Cassazione – a fronte di 90 azioni disciplinari avviate, sono stati 15 i magistrati sanzionati dal Consiglio superiore della magistratura: 8 di loro con la censura, il provvedimento più lieve.

GLI ERRORI

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Per dare un’idea della portata del fenomeno, Errorigiudiziari.com analizza i casi di ingiusta detenzione: le persone finite ingiustamente in carcere dal 1992 al 31 dicembre 2023 sono state 31.175. La media è di 974 custodie cautelari “sbagliate” ogni anno. E il costo per le casse dello Stato è di circa 874 milioni e 500mila euro: in media circa 27 milioni e 328mila euro l’anno. Nel 2023 i casi di ingiusta detenzione sono stati 619 e sono stati corrisposti indennizzi per 27 milioni e 844mila euro. Nel 2024 uno dei casi più clamorosi è stato quello del pastore sardo Beniamino Zuncheddu, assolto al termine del processo di revisione dopo 32 anni di detenzione e una condanna all’ergastolo. Era accusato dell’omicidio altri tre pastori. A 32 anni di distanza dall’arresto era emerso che la condanna all’ergastolo si basava su una testimonianza influenzata illecitamente da un poliziotto.

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