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Istituiti i codici tributo per il social bonus e per Investimenti 5.0. Come usarli #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Complessivamente sono otto i codici tributo che l’Agenzia delle Entrate ha istituito con le risoluzioni 63/e, 64/e e 65/e del 18 dicembre 2024. Dovranno essere utilizzati per una serie di operazioni: due serviranno per accedere a delle agevolazioni fiscali: per le erogazioni liberali del Terzo Settore e per accedere ai crediti d’imposta connessi con il Piano di transizione 5.0. Gli altri sei, invece, serviranno per pagare l’imposta sostitutiva connessa con le controlled foreign companies (Cfc).

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire a cosa serviranno i nuovi codici tributo.

Codici tributo per gli investimenti 5.0

Tra i codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate spicca il 7072. A prevederlo è la risoluzione 63/e del 18 dicembre 2024 e deve essere utilizzata nel Modello F24 esclusivamente attraverso i canali telematici messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. Serve per poter fruire del credito d’imposta previsto dal Piano transizione 5.0, che è destinato alle aziende che hanno effettuato degli investimenti necessari per la transizione energetica e digitale.

Ricordiamo che il credito d’imposta scaturito dal Piano Transizione 5.0 può essere utilizzato, entro il 31 dicembre 2025, esclusivamente in compensazione: l’operazione deve essere effettuata utilizzando un Modello F24 da trasmettere attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate: in caso contrario l’operazione viene rifiutata. Il credito d’imposta, che non sia stato ancora utilizzato, può essere riportato in avanti e sfruttato in cinque quote annuali, che devono essere di pari importo.

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L’articolo 14, comma 4, del Decreto Ministeriale del 24 luglio 2024, ha stabilito che le imprese che possono beneficiare di questo credito d’imposta sono quelle che rientrano nell’elenco che il Gestore dei Servizi energetici spa (Gse) ha trasmesso all’Agenzia delle Entrate. Ogni singolo beneficiario ha la possibilità di visualizzare l’ammontare del credito d’imposta a sua disposizione direttamente sul proprio cassetto fiscale, che è accessibile attraverso l’area riservata del sito dell’AdE.

Il codice tributo dovrà essere inserito all’interno della sezione Erario, nella stessa riga nella quale devono essere riportate le somme utilizzate, che vanno indicate nella colonna importi a credito compensati. Se invece il contribuente deve riversare l’agevolazione ottenuta, l’importo deve essere inserito nella colonna: importi a debito versati.

All’interno del campo anno di riferimento deve essere indicato quello nel quale è stato completato l’investimento.

Le società estere controllate

Debutta anche il codice tributo per le società estere controllate. Istituito attraverso la risoluzione 64/e del 18 dicembre 2024, serve per effettuare i versamenti relativi al regime opzionale di tassazione alternativa per le imprese estere controllate (Cfc).

Ad istituire questo particolare regime è l’articolo 3 del Dlgs n. 209/2023, il quale prevede che:

In alternativa a quanto previsto al comma 4, lettera a), i soggetti controllanti di cui al comma 1, con riferimento ai soggetti controllati non residenti di cui ai commi 2 e 3, possono corrispondere, nel rispetto degli articoli 7 e 8 della direttiva (UE) 2016/1164 del Consiglio del 12 luglio 2016, un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 15 per cento dell’utile contabile netto dell’esercizio calcolato senza tenere in considerazione le imposte che hanno concorso a determinare detto valore, la svalutazione di attività e gli accantonamenti a fondi rischi.

L’Agenzia delle Entrate ha istituito sei nuovi codici tributo per permettere alle imprese di versare l’imposta sostitutiva utilizzando un Modello F24. Nello specifico devono essere utilizzati:

  • 4077. Imposta sostitutiva dell’Irpef con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Serve per versare la prima rata dell’acconto (articolo 167, comma 4-ter, del Tuir);
  • 4078. Imposta sostitutiva dell’Irpef con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Acconto seconda rata o acconto in unica soluzione;
  • 4079. Imposta sostitutiva dell’Irpef con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Da utilizzare per effettuare il saldo;
  • 4080. Imposta sostitutiva dell’Ires con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Acconto della prima rata;
  • 4081. Imposta sostitutiva dell’Ires con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Acconto seconda rata o acconto in unica soluzione;
  • 4082. Imposta sostitutiva dell’Ires con riferimento alle società estere controllate (Cfc). Da utilizzare per effettuare il saldo.

Questi codici tributo devono essere inseriti nella sezione Erario (come i precedenti), sulla stessa riga nella quale vengono indicati gli importi della colonna importi a debito versati. All’interno del campo anno di riferimento deve essere indicato l’anno d’imposta per il quale si sta effettuando il versamento. Il formato da utilizzare : AAAA. Discorso leggermente diverso per i codici tributo 4079 e 4082, che il contribuente può inserire nella colonna “importi a credito compensati”.

Nel caso in cui avesse intenzione di effettuare dei versamenti rateali e dovesse utilizzare i codici tributo 4077, 4080, 4079 e 4082, il contribuente dovrà valorizzare nel formato NNRR il campo rateazione/Regione/Prov./mese rif.: NN corrisponde al numero della rata che si sta pagando, mentre RR corrisponde al numero complessivo delle rate da versare. Se, invece, preferisce effettuare il pagamento in un’unica soluzione, dovrà valorizzare il campo con 0101.

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I codici tributo per il social bonus

La risoluzione n. 65/E del 18 dicembre 2024 ha istituito il codice tributo per utilizzare nel modello F24 il credito d’imposta delle erogazioni liberali in denaro, che è stato effettuato a favore degli enti del Terzo Settore.

Il codice tributo da utilizzare è: 7037 denominato Credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore degli enti del Terzo settore – Articolo 81 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

Anche in questo caso deve essere inserito nella sezione Erario, in corrispondenza della colonna importi a credito compensati. Se, invece, il contribuente dovesse trovarsi nella situazione di restituire il beneficio, lo dovrà inserire nella colonna importi a debito versati. All’interno del campo anno di riferimento deve essere indicato l’anno di imposta nel quale sono state effettuate le erogazioni liberali, nel formato AAAA.

In sintesi

L’Agenzia delle Entrate ha varato otto nuovi codici tributo che devono essere utilizzati per beneficiare di alcuni crediti d’imposta o per pagare le imposte sostitutive delle controllate straniere.





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