«Coin a rischio chiusura a Vicenza». I sindacati lanciano l’allerta – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

La vertenza

La società non versa in buone condizioni e al Ministero è stata data la notizia, otto punti vendita a rischio in Italia tra cui quello nel centro storico del capoluogo berico. La Cgil: «Salviamo i posti di lavoro»

Alla fine dell’incontro di ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con le sigle sindacali, arriva la notizia: «Coin chiuderà, entro il 2025, otto punti vendita in Italia. Tra cui quello di Vicenza». Una notizia che se da una parte ha dei risvolti economici e lavorativi (in particolare per i dipendenti) dall’altra rischia di pesare come un macigno per un altro buco nero in centro. 

C’è un debito di 80 milioni

Era già in corso la procedura di composizione negoziata, che avrebbe dovuto chiudersi ieri ma per cui è stata chiesta una proroga fino al 4 febbraio 2025, che punta a trovare una serie di accordi, per ora riservati, finalizzati a salvare la società da una grave situazione di crisi, che già a inizio dicembre aveva portato a uno sciopero del personale del Gruppo Coin. La composizione negoziata, infatti, consente all’imprenditore che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario (in questo caso, sembra si tratti di un debito pari a 80 milioni di euro e un mercato che, dopo la pandemia, non è più riuscito a riprendersi), di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e altri soggetti interessati.

Otto punti vendita in bilico

La chiusura degli otto punti vendita (di cui due in Veneto, dove Coin ha sede: quello di Vicenza e quello di San Donà di Piave) mette a rischio il posto di lavoro di circa novanta lavoratori su un totale di 1.400. «Quello che noi stiamo cercando di evitare è il licenziamento dei dipendenti – ha dichiarato Cecilia de Pantz, segretaria della Filcams Cgil del Veneto, la sigla sindacale che rappresenta i lavoratori del commercio -. Se si dovesse arrivare alla chiusura degli otto punti vendita, per cui ancora non è stata comunicata una data precisa, abbiamo chiesto il mantenimento dell’attuale livello occupazionale, trasferendo i dipendenti in altri punti vendita che invece soffrono una condizione di carenza di organico, ed eventualmente di utilizzare degli ammortizzatori sociali per accompagnare la fase di rilancio della società. In ogni caso, il ricollocamento dei dipendenti coinvolti nelle chiusure e già formati ci pare la soluzione migliore». 

Ricollocare i dipendenti

Se però si dovesse riuscire a ricollocare i dipendenti alla chiusura della sede vicentina di Coin, alla città resterà il problema di un nuovo, e questa volta gigantesco, “buco nero” in pieno centro storico. La sede di piazza Castello 19, infatti, che fa angolo con l’ingresso in corso Palladio, si estende su ben quattro piani, tra abbigliamento uomo, donna e bambino, Coin Casa e reparto profumeria.