Napoli d’assalto per la rincorsa al primo posto #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Una sorta di open day tutto azzurro. Una scelta voluta fortemente da Antonio Conte che ha permesso alla stampa di assistere alla primissima parte dell’allenamento che la squadra ha sostenuto ieri, come sempre a Castel Volturno.

Una piacevole novità dopo anni di chiusura del quartier generale del Napoli, fatta eccezione naturalmente che per gli obblighi delle competizioni europee (la Champions su tutte) e per qualche sporadica occasione ai tempi di Spalletti, Ancelotti o addirittura di Benitez (all’allora San Paolo, subito dopo capodanno).

Un messaggio chiaro, una ventata nuova che si respira a Castel Volturno e che conferma la nuova era inaugurata dall’arrivo del tecnico leccese all’ombra del Vesuvio. La ricostruzione, a cui spesso ama fare riferimento l’allenatore, passa anche da episodi come questo. E poco importa che cronisti e cameraman abbiano potuto assistere soltanto ai primissimi minuti di lavoro della squadra sul 2° campo della struttura in provincia di Caserta. Il Napoli ha riaperto le porte del suo quartier generale e si è potuta registrare, toccare con mano, percepire, tutta l’intesa che il gruppo squadra ha saputo cementare in questi primi sei mesi di lavoro agli ordini di Conte. Certo, si potrebbe dire che il buon umore è figlio anche della posizione in classifica, ma varrebbe anche il contrario: e cioè che l’avvio convincente del Napoli sia frutto anche e sopratutto dell’intesa che il tecnico ha saputo costruire mattone dopo mattone fino ad oggi. Tant’è.

L’adunata

C’era un timido sole ieri a Castel Volturno quando lo staff di Conte ha cominciato a posizionare palloni, cinesini, birilli, nastri e sagome sul campo da gioco. Il tutto mentre gli idranti bagnavano il manto erboso con Raspadori e Simeone che sono stati i primi a scendere in campo. Poi via-via tutti gli altri con Conte che ha inaugurato la seduta di lavoro caricando il gruppo e salutando gli “spettatori” a bordo campo. Unico assente Buongiorno che ha cominciato il protocollo riabilitativo dopo l’infortunio che lo costringerà a mordere il freno per oltre un mese. Il principale indiziato per la sua sostituzione fin da sabato contro il Genoa resta Juan Jesus, con Marin come possibile alternativa.

Più difficile invece che il tecnico operi una mezza rivoluzione in difesa (Olivera dirottato al centro con Spinazzola sull’out mancino), cambiando due pedine per sostituire una. Ieri all’appello inizialmente mancavano anche Anguissa e Kvaratskhelia che poi hanno fatto capolino sul campo. Il primo si è presentato mentre i compagni erano già alle prese con la fase di riscaldamento con un giubbotto d’ordinanza e scarpe da ginnastica dopo avere effettuato una seduta di lavoro in palestra: Zambo ieri ha accusato alcuni sintomi influenzali e lo staff medico ha suggerito un leggero lavoro in palestra per il centrocampista che poi ha voluto seguire comunque la seduta di lavoro accomodandosi in panchina. Le sue condizioni saranno monitorate in corso d’opera. La sua presenza in campo sabato a Marassi non dovrebbe essere in discussione (ci sono ancora due giorni di tempo affinché Frank possa smaltire i decimi di febbre prima della sfida con il Genoa), ma è chiaro che Conte stia pensando anche alla possibile alternativa che potrebbe essere rappresentata da uno tra Gilmour e Folorunsho con ovvie differenze nell’economia del gioco della squadra.

Kvara ancora out

Capitolo a parte per Kvaratskhelia. Ieri la stella georgiana ha svolto il consueto protocollo di lavoro differenziato sotto lo sguardo vigile di un fiosioterapista dello staff con una vistosa fasciatura al ginocchio destro. Khvicha a questo punto salterà anche la trasferta di Genova.