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come cambiano le detrazioni per la casa nel 2025 #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Con l’arrivo del nuovo anno si prevedono tagli importanti ai bonus casa, dall’ecobonus alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. Dopo il buco in bilancio creato dal Superbonus il governo ha deciso di modificare quasi tutti i bonus edilizi, tagliando le aliquote o annullando le misure. Secondo Assoutenti infatti negli ultimi quattro anni lo Stato avrebbe speso 220 miliardi di euro, più di 8.500 euro a famiglia.

Ma come cambieranno gli incentivi per la casa con la manovra 2025? Vediamo insieme tutte le novità, partendo proprio dal Superbonus.

Superbonus al 65% nel 2025: a chi spetta

Finisce l’era dei bonus edilizi con aliquote generose. A partire dal nuovo anno tutti gli incentivi per la casa saranno meno convenienti, Superbonus compreso. Il maxi-incentivo per i lavori di efficientamento energetico di case e condomini partito dal 110% si è ridotto negli anni, arrivando al 70% nel 2024. Dal 2025 ci sarà un ulteriore taglio, con l’aliquota che passerà al 65%.

Non tutti potranno continuare a beneficiarne, spetterà solo alle “persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione” che hanno presentato la Cilas entro il 15 ottobre 2024. La detrazione potrà essere richiesta solo su “edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche”. Per i condomini basterà la delibera assembleare di approvazione lavori entro la stessa data. Sì anche alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale.

C’è un’altra novità: la detrazione delle spese del 2023 legate al Superbonus potranno essere ripartite in 10 anni, misura pensata per sbloccare l’intoppo nella cessione dei crediti.

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Come cambiano l’ecobonus e il sismabonus nel 2025

Novità anche per l’ecobonus, detrazione fiscale riservata ai lavori per il risparmio energetico. Per gli interventi sulle abitazioni principali le aliquote passano al 50% per tutti gli interventi agevolati, con un massimale di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Per le seconde case invece l’aliquota scende al 36%, fino a un massimo di 48mila euro. Previsti tagli ulteriori per gli anni successivi: al 36% e al 30% rispettivamente.

Importante: rispetto agli anni passati sono state escluse da questo incentivo le spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Vale a dire il bonus caldaie.

Aliquote più basse anche per il sismabonus, l’agevolazione fiscale per i lavori di messa in sicurezza e consolidamento strutturale delle abitazioni nelle zone sismiche. Le regole sono le stesse dell’ecobonus, con gli stessi limiti di spesa.

Bonus ristrutturazioni e mobili nel 2025

Stessa sorte per il bonus ristrutturazioni edilizie, con l’aliquota ridotta al 36%, fino a un massimo di spesa di 48mila euro per unità immobiliare. Tra tre anni l’incentivo subirà un ulteriore taglio al 30%, ma solo a partire dal 1° gennaio 2028. Il bonus facciate invece non esiste ormai dal 2023, ma chi effettua lavori di ristrutturazione della facciata può comunque accedere al bonus ristrutturazioni.

Cosa ne sarà invece del bonus mobili ed elettrodomestici? Il contributo per l’acquisto di complementi d’arredo inizialmente sembrava non essere stato confermato nella prossima legge di bilancio, ma poi il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha annunciato la proroga per il 2025, alle stesse condizioni del 2024. Prevista una detrazione al 50% per spese fino a 5mila euro. Buone notizie anche per il bonus barriere architettoniche e per il bonus elettrodomestici che potrebbero essere riconfermati, quest’ultimo con delle importanti limitazioni (ne abbiamo parlato qui). 

Per il momento si tratta solo di ipotesi, per avere conferme su come saranno davvero i bonus edilizi nel 2025 si attende l’approvazione definitiva della manovra, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

“Loro si arricchiscono su noi vittime del Superbonus: così ho dovuto licenziare mio figlio”



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