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Le misure per il lavoro nella Legge di Bilancio 2025 #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


L’instabilità del mondo del lavoro in Italia necessita interventi legislativi frequenti e specifici per contrastare potenziali ricadute ulteriori. Tra questi spicca sicuramente la Legge di Bilancio che, annualmente, focalizza una parte della disciplina proprio sulla materia lavoro. L’area Relazioni Industriali di Conflavoro propone un approfondimento dei principali provvedimenti legati al mondo del lavoro per il prossimo futuro.

Confermato premio di risultato detassato in Legge di Bilancio

Con ben 103.030 contratti depositati ad ottobre 2024 (Report Deposito Contratti, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), il premio di risultato si conferma uno strumento apprezzato e largamente utilizzato dalle imprese italiane.

L’articolo 67 della Legge di Bilancio, secondo il testo in approvazione, interviene proprio in materia di premi di produttività al fine di prorogare il dimezzamento dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva per il triennio 2025-27, determinando una tassazione agevolata sulle somme erogate in forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili dell’impresa.

Una misura già prevista negli anni passati e che, con molta probabilità, ha contribuito all’aumento del numero di contratti sottoscritti per l’erogazione di premi o la partecipazione agli utili.

La riduzione dell’aliquota impositiva è sicuramente importante per l’incentivazione di forme alternative di remunerazione, tuttavia sarebbe auspicabile prevedere un intervento stabile nel tempo che possa garantire maggiori certezze per le aziende che vogliono utilizzare tale strumento, nella piena consapevolezza di una misura strutturare che, in questo senso, vedrebbe un ulteriore incremento di utilizzo.

Giocoforza di ciò ne gioverebbero anche i lavoratori che potrebbero beneficiare più facilmente di strumenti alternativi ed aggiuntivi di remunerazione, in grado di valorizzare le risorse umane e premiare il loro impegno.

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Altro intervento che potrebbe favorire ulteriormente l’utilizzo dello strumento riguarda la semplificazione della procedura di attivazione dei premi.

L’idea sarebbe quella di modificare l’attuale procedura che vincola l’azienda a sottoscrivere un accordo sindacale con obbligo di deposito ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 151/2015 entro 30 giorni dalla sottoscrizione e prevedere una procedura unilaterale più snella, in capo alle singole aziende, che possano individuare i parametri di valutazione e il concreto raggiungimento degli stessi al fine dell’erogazione dei premi.

Welfare aziendale

L’articolo 68 sulle misure fiscali per il welfare aziendale introduce un’importante novità.

Rientrano infatti nel concetto di welfare aziendale le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 e pertanto non concorrono, per i primi due anni dalla data di assunzione, a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui, a condizione che i soggetti interessati non abbiano maturato nell’anno precedente l’assunzione un reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro e che abbiano trasferito la residenza oltre un raggio di 100 chilometri calcolato tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro contrattuale.

Sempre l’articolo 68 inoltre dispone la proroga per il triennio 2025-27  della soglia dei fringe benefit di 1.000 euro per i lavoratori dipendenti e di 2.000 euro per i lavori dipendenti con figli.

Il combinato disposto delle due misure si rivela un valore aggiunto per le imprese – in grado di mettere a disposizione una misura a sostegno al reddito del lavoratore dipendente non eccessivamente onerosa per i bilanci aziendali – e chiaramente per i lavoratori stessi, che gioverebbero di ulteriori risorse economiche a disposizione.

Anche in tal senso sarebbe tuttavia auspicabile rendere stabile il limite di non imponibilità di euro 1.000, modificando l’art. 51, comma 3, del TUIR di cui al D.P.R. 917/1986, che consentirebbe ai datori di lavoro e ai lavoratori, oltre che ai rispettivi enti di rappresentanza, di programmare le iniziative di welfare aziendale in ottica pluriennale, con indubbi vantaggi per entrambe le parti.

Interventi per il settore turistico-ricettivo

L’articolo 69 proroga poi la detassazione del lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere, al periodo che va dal 1 gennaio al 30 settembre 2025, riconoscendo il trattamento integrativo speciale del 15% in relazione a prestazioni di lavoro notturno e straordinario festivo ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali.

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Tale intervento si configura come misura in grado di incrementare il livello di gratificazione dei dipendenti del settore turistico e la stabilità occupazionale, nonchè sopperire alla eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, impiegando in modo più produttivo ed efficiente il personale già in forza.

A ciò si aggiunge la disposizione di cui all’articolo 79 relativa alla necessità – con successivo decreto del Ministero del Turismo – di definire criteri, condizioni e modalità per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno degli investimenti privati e per la realizzazione di interventi complementari e funzionali allo sviluppo dell’offerta turistica sul territorio nazionale.

Ciò andrebbe a sostegno del settore – specialmente nel caso di piccoli imprenditori – al fine di ambire ad un ammodernamento delle strutture oggi esistenti, anche nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale ed efficientare consumi e costi di gestione.

Misure di sostegno alla famiglia

Relativamente a tale ambito, sono 2 le misure a distinguersi per importanza, disciplinate dagli articoli 34 e 35.

L’articolo 34 del disegno di Legge di Bilancio prevede un’estensione temporale del congedo con la maggiorazione dell’indennità, mentre l’articolo 35 istituisce uno sgravio contributivo per l’assunzione di madri con due o più figli, ricomprendendo anche le lavoratrici autonome.

Proprio sull’ultimo punto il giudizio è assolutamente positivo. La sezione di Conflavoro Impresa Donna si è distinta proprio nella sua battaglia per il sostegno donne imprenditrici, da sempre meno tutelate rispetto alle lavoratrici dipendenti.

È tuttavia doveroso precisare come, in questo quadro, le previsioni normative dovrebbero attribuire importanza anche ad altre situazioni fondamentali della nostra società, ricomprendenti le esigenze di accudimento e assistenza di uno o di entrambi i genitori, o dei congiunti con serie problematiche di salute o di invalidità. 

Conclusioni

Il benessere sociale, su cui la manovra punta, è un elemento importante, ma senza un investimento che sia strutturale e che generi un gettito regolarmente sostenibile, rimane difficile migliorare la situazione salariale in modo duraturo. L’aumento dei salari è impossibile se le imprese non sono messe nella condizione di crescere economicamente. Da questo punto di vista, il sostegno alle imprese è essenziale: se si vuole che gli stipendi aumentino oltre i benefici Irpef, servono risorse mirate per creare reddito nel settore produttivo.

Sebbene sia infatti indiscutibile l’urgenza di eliminare definitivamente il fenomeno del salario povero, dei working poors, è altrettanto vero che le imprese per prime sono povere di liquidità, che se non viene reimmessa nelle casse delle aziende non renderà possibile l’incremento delle retribuzioni troppo basse per i lavoratori dipendenti.





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