Regolamento di conti a colpi di pistola, condannato aggressore per tentato omicidio #finsubito prestito immediato

Confermata la pena ad 8 anni di reclusione inflitta a Stefano Coronella, 37enne di Frignano, per il tentato omicidio di Francesco Magliulo, esplodendo il 3 luglio 2010, almeno 4 colpi di pistola. 

E’ quanto stabilito dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Monica Boni, che si è pronunciata sul ricorso proposto dal 37enne avverso la sentenza della Corte di Appello di Napoli che confermava la pronuncia di condanna ad 8 anni di reclusione disposta dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

La Corte di Appello si è riportata alla ricostruzione del fatto riportata nella pronuncia di primo grado richiamando il principio della ‘doppia conforme’. Ha respinto la tesi difensiva che ricostruiva in modo diverso la direzione degli spari, ribadendo che essa è stata dimostrata dalle dichiarazioni dei testimoni circa la localizzazione delle tacce dei colpi su un’auto in sosta e sul muro della farmacia. Ha respinto la richiesta di valutare il fatto come lesioni volontarie e l’esimente della legittima difesa giacchè i testi hanno confermato che Coronella ha sparato Magliulo alle spalle mentre questi cercava di scappare.

Nell’istanza alla Suprema Corte il ricorrente per mezzo del suo legale ha lamentato che “la sentenza è illogica e ha travisato le risultanze processuali in merito alla direzione degli spari. Il ricorrente ha agito solo per intimorire l’aggressore e scongiurare altre azioni in proprio danno. Ha agito in un momento di disperazione avendo motivo di temere per la propria vita atteso che era stato raggiunto da colpi di fucile sparati da Magliulo e aveva evitato di essere colpito in zone vitali solo perchè era riuscito ad abbassare le canne dell’arma imbracciata da quest’ultimo”.

Per la Cassazione il ricorso è infondato poichè “la direzione dei colpi è stata sufficientemente dimostrata dalle dichiarazioni dei testi e dagli accertamenti compiuti sui luoghi. C’è stata la volontà omicida essendo i colpi di pistola indirizzati senza alcun dubbio alle zone vitali del corpo della vittima”.