mostra fotografica per ricordare l’attivista assassinato per «non essersi voltato dall’altra parte» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

VENEZIA – Il 28 settembre è una giornata che Mestre non dimenticherà facilmente. In diecimila sono scesi in piazza, quel pomeriggio, per ricordare il loro compagno Giacomo Gobbato, assassinato la sera del 20 settembre 2024 con una coltellata all’addome dopo che, insieme all’amico Sebastiamo Bergamaschi, era intervenuto per sventare una rapina ai danni di una donna in centro a Mestre. 

“26” è un progetto fotografico di Stefano Giacomazzi che racconta la risposta di una città alla morte di un giovane «che non si è voltato dall’altra parte». Con 26 scatti in bianco e nero, tanti quanti gli anni che il giovane aveva quando è stato ucciso, la mostra immortala la straordinaria partecipazione della città di Mestre alla marcia del 28 settembre.

«Per Jack, per noi, per tutt3: riprendiamoci la città»

«Per Jack, per noi, per tutt3: riprendiamoci la città» è la voce di tutti e ciascuno, corale, che esprime quel sentimento profondo di solidarietà sociale, che grida in corteo nelle strade che la città non è solo un luogo, ma una comunità.

Attraverso la forza della fotografia in bianco e nero, il visitatore è chiamato a rivivere un momento di profonda intensità e a confrontarsi con le tematiche di memoria, giustizia sociale e appartenenza.

L’omaggio alla memoria di Giacomo Gobbato

La mostra, che sarà visitabile dal 14 dicembre 2024 al 14 gennaio 2025 all’Anda Venice Hostel in via Ortigara 10 a Mestre, presenta 26 fotografie in bianco e nero realizzate durante la manifestazione del 28 settembre, organizzata dalla rete dei comitati cittadini. Le immagini non sono solo un racconto visivo di quell’evento, ma anche un omaggio alla memoria di Giacomo Gobbato, il cui ricordo ha ispirato una forte mobilitazione sociale e culturale.