Avellino, Jorit ridimensiona il progetto del murale: sul terzo manca l’autorizzazione #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

I volti d’artista, con le distintive cicatrici, prendono forma a Quattrograna Ovest. Sergio Leone e Gianmaria Volonté, da una parte. Ettore Scola e una scena omaggio al suo Una giornata particolare (con la Loren e Mastroianni), dall’altra.

Ma Jorit, lo street artist che ha firmato i murales, ha dovuto ridimensionare il progetto. E a mettere i bastoni tra le ruote all’iniziativa per la valorizzazione artistica delle periferie stilata dal Comune, operando per sottrazione, è stata la lentezza del Comune stesso.

Napoli, sul presepe di Biagio Lucignano l’ex torre Enel col murale di Jorit

In origine, vale a dire, sarebbero dovuti essere tre i palazzi del quartiere oggetto dell’intervento. Eppure, quando lo scorso 8 novembre l’ente di Piazza del Popolo ha reso noto l’inizio dei lavori, le opere annunciate erano diventate due. Quelle, per l’appunto, che sono in via di ultimazione in queste ore. Rimasto immutato, però, il corrispettivo per l’ingaggio dell’urban artis napoletano.

Una somma complessiva di 100mila e 650 euro di fondi comunali per portare in città lo stile graffiante di fama nazionale. E a rivelare il perché dell’andazzo in diminuendo è, adesso, una determina dirigenziale pubblicata sull’Albo pretorio dell’Ente. Ne emerge che rinunciare al terzo murales è stato necessario perché il palazzo su cui sarebbe dovuto essere eseguito è, in realtà, tra quelli inseriti nella quarta fase del piano di riqualificazione edilizia di Quattrograna. La maxi operazione di rigenerazione urbana da oltre 5 milioni di euro che, da anni, attende di essere completata.

Tant’è che nell’atto si legge: «Uno degli edifici sui quali era prevista la realizzazione dell’installazione artistica di street art rientra nell’ambito dell’intervento di riqualificazione in corso» e ciò «implica una serie di lavori significativi sulla struttura. Pertanto, l’utilizzo dell’edificio prescelto è, ad oggi, oggettivamente precluso». Un fatto, quest’ultimo, che evidentemente non era stato preso in considerazione. Una svista considerevole considerando che, ancora oggi, il piano edilizio è fermo alla seconda fase (e l’appalto è stato affidato all’impresa a ottobre scorso).