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Medicina d’emergenza in montagna e Parkinson, le scoperte dei Premi scientifici Alto Adige 2024 #finsubito prestito immediato


Bolzano. Il medico Hermann Brugger, tra i maggiori esperti di medicina d’emergenza in montagna, e la biologa molecolare Irene Pichler, impegnata da anni nella ricerca sul Parkinson, hanno dedicato una vita alla ricerca scientifica ottenendo risultati eccezionali. Per il loro importante contributo sarà loro assegnato il Premio scientifico dell’Alto Adige 2024, rispettivamente il Research Award Südtirol/Alto Adige e il Women In Science Award Südtirol/Alto Adige. Il riconoscimento, dotato di 10mila euro, è promosso dalla Provincia di Bolzano e sarà consegnato a Brugger e Pichler il 4 dicembre  prossimo in una cerimonia di premiazione che si svolgerà al NOI Techpark.

Hermann Brugger è stato un pioniere della medicina d’emergenza in montagna – disciplina relativamente recente, che il medico originario di Brunico ha iniziato a studiare fin dagli anni ’80. Brugger è stato, inoltre, cofondatore e direttore dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna all’Accademia Europea di Bolzano, unica istituzione ad avere un incarico di ricerca in questo settore a livello internazionale. Insieme a un gruppo di ingegneri e al suo team, ha contribuito alla creazione dell’innovativo terraXcube, il centro per la simulazione di climi estremi al NOI Techpark di Bolzano, che ha permesso di fare ulteriori passi avanti nella ricerca sulle vittime di incidenti ad alta quota. La medicina d’emergenza in montagna è un settore complesso e particolarmente sfidante per i soccorritori perché, come ricordato da Brugger in un’intervista pubblicata da Eurac  “si svolge lontano dagli ospedali e su terreni impervi, dove nessuna ambulanza può arrivare”. Una situazione estrema, in cui ci si trova ad affrontare i tipi di incidenti più diversi, a seconda della stagione e del tipo di attività: dai congelamenti alle fratture, fino agli incedenti aerei e ai fulmini. Casistiche, queste, elencate in “Mountain Emergency Medicine” , la più completa pubblicazione sulle operazioni di soccorso in montagna curata da Hermann Brugger e pubblicata nel 2021. Un’opera monumentale, che presenta le conoscenze raccolte in trent’anni di ricerca. Tra queste, c’è anche un interessante fenomeno che è costato la vita a molti alpinisti estremi, ovvero quello della psicosi isolata indotta dall’altitudine, secondo cui gli alpinisti vedrebbero persone e cose inesistenti. Tra le diverse ricerche e portate avanti da Brugger, si segnala, inoltre, quella sui valori guida per la rianimazione di vittime gravemente ipotermiche.

Un’immagine da un’edizione passata del Premio. Foto Manuela Tessaro, Provincia Autonoma di Bolzano

Dalle vette alpine alle provette nei laboratori, si cambia totalmente scenario con il premio a Irene Pichler, biologa molecolare dell’Istituto di Biomedicina all’Eurac Research di Bolzano, impegnata da anni nella ricerca sul Parkinson, malattia neurodegenerativa del cervello. Come noto, non esiste una cura in grado di arrestare il decorso della malattia, che provoca la morte dei neuroni nel cervello, prima ancora della comparsa dei sintomi. La diagnosi precoce rappresenta quindi uno strumento importante su cui si sta concentrando la ricerca a livello internazionale e di cui si è occupata, tra l’altro, anche Irene Pichler. Tra le sue ricerche, si ricorda, in particolare, quella su un campione di partecipanti al progetto “Chris“, lo studio di popolazione di lungo periodo della val Venosta che Eurac Research conduce insieme all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Nello studio sono state esaminate persone sane portatrici di una mutazione genetica relativa alla malattia, che però non presentavano alcun sintomo. Grazie alla ricerca sono stati individuati dei “marcatori molecolari” che permetteranno di elaborare in futuro strategie di intervento in una fase precoce della malattia, cioè prima che questa abbia causato dei danni e al contempo monitorare nuovi approcci terapeutici.

Come ricordato, la cerimonia di assegnazione dei Premi scientifici 2024 si svolge il 4 dicembre 2024 alle ore 15.30 al NOI Techpark. L’evento è aperto al pubblico. Le prenotazioni vengono raccolte dall’Ufficio Ricerca scientifica, info.

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Il “Research Award” finora è stato assegnato a personalità come l’informatico Diego Calvanese (2013), il biologo Markus Ralser (2014), il neurologo Klaus Seppi (2016), il filologo Paul Videsott (2018), la biologa Ulrike Tappeiner (2020) e  l’economista Alfredo De Massis (2022). Il “Women in Science Award” ad oggi è stato conferito alla fisica Claudia Notarnicola (2020) e alla storica Christina Antenhofer (2022) , che abbiamo intervistato in questo articolo.

Cat.Lo.

Immagine in apertura: Foto di M. Richter da Pixabay





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