Arezzo, commando armato assalta l’azienda orafa con un caterpillar: l’ennesimo colpo e la disperazione nel distretto #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Drammatico risveglio degli imprenditori orafi aretini dopo la pausa del fine settimana. Ancora un colpo, il numero 24 dall’inizio dell’anno, e stavolta anche spettacolare, nella zona industriale di Subbiano, alle porte di Arezzo verso il Casentino. Qui ha sede la Croma Catene, una delle aziende più importanti del primo distretto dei gioielli d’Europa. I banditi, un commando di almeno sette persone secondo le prime ricostruzioni, hanno bloccato con due camion rubati le vie d’accesso alla fabbrica per poi sfondare con un caterpillar, anche quello rubato, la recinzione e il portone di ingresso. 

A seguire la fuga, su un furgone della ditta riempito di argento e ritrovato vuoto poco lontano. Il bottino è ancora imprecisato ma già i danni materiali allo stabilimento da soli sono ingenti.

È successo tutto nel cuore della notte, intorno alle 4. 

I malviventi hanno agito con determinazione e rapidità, sfruttando i pochi minuti, cinque o poco più, che trascorrono tra quando è scattato l’allarme (un sistema molto sofisticato), e quando sono arrivate le prime pattuglie di polizia, carabinieri e guardie giurate.

 Il titolare, raggiunto al telefono, è ancora sotto choc: «Capitemi, non è ancora il momento di parlare». Da quanto trapela da fonti investigative, i malviventi avevano il volto travisato, forse, come già in altri raid, erano dotati di tute scure e visori notturni. I mezzi pesanti erano stati rubati poco prima nella zona e la banda li ha sistemati a chiudere le strade che conducono alla Croma Catene, in modo da poter agire indisturbata nel poco tempo che aveva. A provare a forzare le casseforti il commando non ci ha nemmeno provato. Si è accontentato di arraffare tutto il metallo prezioso che stava sui tavoli di lavorazione.

Un raid preparato alla perfezione e sfidando la macchina della sicurezza che è stata messa in piedi da quando l’assedio dei banditi al distretto dei gioielli è diventato un’emergenza: ormai siamo a una media di un colpo ogni due-tre giorni. L’ultimo era di venerdì, a Ponticino, e già aveva fatto scalpore. Stavolta c’erano quattro pattuglie delle forze dell’ordine poco lontane, ma i malviventi sono riusciti comunque a bucare il sistema di protezione delle aziende. 

Lunedì mattina, fra l’altro, diventavano operativi i 20 agenti di rinforzo inviati da Roma per fronteggiare la situazione, ma l’audacia delle bande (secondo gli inquirenti ce ne sono più di una) è sempre più sfrontata.

Sconsolata Giordana Giordini, presidente di Confindustria- Oro e della Consulta Orafa che raggruppa tutte le associazioni di categoria, protagonista di numerose apparizioni sulle Tv nazionali dopo l’intervista al nostro giornale: «Sono sommersa dalle telefonate dei colleghi che mi chiedono di reclamare ancora più incisività nel contrasto ai furti, l’esasperazione è al culmine, qui non si vive più, tutti si domandano a chi tocca la prossima volta. Ma che possiamo fare? Le ronde sono un’idea ma come? Mica possiamo andare in giro con i fucili».

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