Attacco hacker al Bologna calcio, rubati 200 giga di dati sensibili su società, giocatori e tifosi #finsubito prestito immediato

Il Bologna è finito sotto assedio ma stavolta non per mano degli attaccanti delle squadre avversarie. Con una nota ufficiale il club rossoblù «comunica che i propri sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno. Tale azione criminosa ha comportato il furto di dati aziendali che potrebbero essere oggetto di pubblicazione». Si tratta della conferma di quanto sostenuto dall’organizzazione hacker RansomHub che da mesi ormai prende di mira i sistemi informatici di aziende di tutto il mondo per violarne le banche dati ed entrare in possesso di informazioni sensibili.

Rubato 200 giga di contratti, cartelle e conti dei giocatori, strategie

L’organizzazione nelle scorse ore aveva rivendicato l’azione e chiesto un riscatto al Bologna, pena la pubblicazione del materiale entro il weekend. Alla società rossoblù sarebbero stati sottratti circa 200 giga di materiale vario: dai contratti dei dipendenti ai dati degli abbonati, dalle cartelle sanitarie degli atleti a informazioni sui loro conti bancari e addirittura strategie di calciomercato. Questo almeno è quello che viene rivendicato da RansomHub ma che il Bologna non conferma, pur concludendo la sua nota ufficiale con una diffida nei confronti di «chiunque ne venisse in possesso dal diffondere ovvero condividere ovvero fare qualsiasi altro utilizzo di tali dati in quanto provenienti da reato».

Informate le autorità

Sul dark web sarebbero comparse le prime anticipazioni, a partire dal contratto dell’allenatore Vincenzo Italiano, compreso il suo iban bancario: un modo per mettere pressione al club e dimostrare le intenzioni dell’organizzazione hacker che colpisce decine di bersagli al mese e fra le vittime più recenti conta ad esempio l’Università di Genova. Il Bologna però si è affidato alle autorità competenti, ha informato il Garante della privacy, sta verificando quali informazioni siano state trafugate e ovviamente non ha intenzione di pagare il riscatto. Qualora però i sistemi informatici del club dovessero risultare effettivamente inadeguati in termini di tutela dei dati personali, potrebbe arrivare una pesante sanzione fino a 10 milioni di euro per violazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) stabilito dall’Unione Europea.

Vai a tutte le notizie di Bologna

Iscriviti alla newsletter del Corriere di Bologna