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Cos’è e come fare un bonifico parlante per le detrazioni fiscali #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Quando si vuole accedere alle detrazioni fiscali per lavori edilizi è fondamentale che le spese sostenute siano pagate con un bonifico parlante. Ma cosa è e come si compila? La compilazione del bonifico nel modo corretto, evitando errori, è essenziale al fine di poter fruire del beneficio fiscale, altrimenti si rischia di perderlo.

Il bonifico parlante è utilizzato quando si eseguono interventi di ristrutturazione edilizia, interventi compresi nel superbonus, o quelli previsti dall’Ecobonus. Va utilizzato sia al momento dell’acquisto di materiali, mobili ed elettrodomestici, ma anche quando si paga la ditta edile per il servizio prestato perchè in questo modo è possibile verificare se i compensi ricevuti per il lavoro svolto sono stati correttamente contabilizzati per la determinazione del reddito imponibile ai fini fiscali.

Quali dati vanno indicati nel bonifico per non perdere la detrazione d’imposta che l’intervento edile prevede? Quale causale si deve inserire? Di seguito, vediamo non solo le istruzioni per compilare il bonifico parlante, ma anche cosa fare in caso di errori o controlli.

Cos’è un bonifico parlante

Un bonifico parlante è il metodo di pagamento che consente ai cittadini che hanno eseguito dei lavori edilizi di accedere alle detrazioni fiscali. Si tratta, quindi, di un documento che attesta i pagamenti avvenuti per gli interventi effettuati di riqualificazione energetica o per le opere di ristrutturazione (ma sono inclusi anche elettrodomestici, mobili, l’acquisto di materiali ecc).

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Il bonifico parlante è l’unica modalità di pagamento accettata per poter usufruire delle agevolazioni fiscali legate ai bonus edilizi e proprio per questo è bene sapere come si compila, con quali dati e cosa fare in caso di errori.

Il bonifico parlante, quindi, rappresenta un trasferimento di denaro che richiede l’inserimento di specifici dati (sia di chi lo esegue che di chi lo riceve) che una causale dettagliata che permetta di ricevere le agevolazioni fiscali spettanti.

Questo tipo di documento facilita l’accesso agli incentivi fiscali e al tempo stesso garantisce la tracciabilità della transazione. In questo modo gli enti pubblici possono verificare sia la correttezza delle informazioni inserite in esso che l’ammissibilità al beneficio fiscale.

A cosa serve e quando si usa il bonifico parlante?

Come abbiamo detto il bonifico parlante rappresenta un modo di trasferire il denaro specifico e serve per pagare i lavori e gli interventi edilizi per i quali lo Stato ha previsto detrazioni fiscali.

Negli ultimi anni si è assistito a un particolare interesse per le riqualificazioni energetiche e per gli interventi di ristrutturazione degli immobili. Proprio per questi interventi sono in vigore da diversi anni forme di detrazioni diverse che rendono più vantaggioso investire sulla propria abitazione e tentare di attuare soluzioni che portino a un risparmio energetico.

Il bonifico parlante, quindi, serve nei casi in cui si intervenga sull’immobile e si abbia diritto alla detrazione fiscale: per chi deve riconoscere l’agevolazione, infatti, è più semplice tracciare il pagamento, valutare se il beneficio spetta o meno e a verificare che i corrispettivi accreditati a favore della ditta o dell’azienda sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito.

Come fare un bonifico parlante

Iniziamo con il dire che il bonifico parlante può essere predisposto:

  • online;
  • presso la propria banca;
  • all’ufficio postale.

Una delle caratteristiche del bonifico parlante è che tra i dati che devono essere compilati dal contribuente vi è una specifica causale, utile proprio a rendere chiaro al Fisco che si tratta di un pagamento ammesso alle detrazioni fiscali.

Per esempio, per quanto riguarda le ristrutturazioni, la logica di fondo è che per aver diritto al relativo bonus bisogna indicare correttamente il riferimento normativo, i dati di spesa e l’importo relativo agli interventi di ristrutturazione edilizia perché il bonifico parlante è l’unico mezzo per certificare importo e diritto alla detrazione con la dichiarazione dei redditi.

Il bonifico parlante si usa per documentare i pagamenti relativi ai lavori edilizi di:

  • superbonus;
  • ristrutturazioni;
  • ecobonus;
  • bonus barriere architettoniche;
  • bonus verde;
  • sismabonus;
  • bonus mobili ed elettrodomestici (in questo caso, però, basta anche soltanto lo scontrino se riporta determinati dati).

Come si compila e come si fa un bonifico parlante postale o bancario. L’esempio pratico verrà fatto per la richiesta del bonus ristrutturazioni:

  • nella causale del bonifico va riportato il riferimento normativo, che nel caso del bonus ristrutturazioni è: Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986. Si consiglia di inserire nella causale anche il riferimento della fattura che viene pagata in modo da creare un chiaro collegamento tra il bonifico e la fattura specifica;
  • codice Fiscale del richiedente: se il bonus ristrutturazioni è richiesto per lavori su case in comproprietà, nel bonifico parlante bisognerà inserire nome, cognome e codice fiscale di tutti i proprietari. Per le ristrutturazioni di parti comuni condominiali, bisognerà inserire anche il codice fiscale del condominio e dell’amministratore o dell’inquilino che effettua il pagamento;
  • numero di partita Iva o codice fiscale del titolare dell’azienda che effettua i lavori e a cui è quindi intestato il bonifico.

Per tutti gli interventi di riqualificazione edilizia ammessi alla detrazione bisogna prestare molta attenzione alla causale del bonifico.

L’Agenzia delle Entrate ha più volte ricordato che senza i dati corretti, l’indicazione del riferimento normativo e il codice fiscale del richiedente e della ditta che effettua i lavori, il bonifico non può essere utilizzato per richiedere il bonus ristrutturazioni.

Tuttavia, per le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio gli oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) è possibile utilizzare altre modalità.

Quando ci sono più soggetti che sostengono la spesa e che vogliono beneficiare delle detrazioni, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio.

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.

Riassumendo, nel bonifico parlante devono essere inseriti:

  • in modo preciso e completo, senza abbreviazioni, il nome e cognome del beneficiario (no M. Rossi, ma Mario Rossi) o la denominazione esatta della società;
  • il codice Iban del beneficiario per identificare il conto sul quale i fondi saranno accreditati;
  • nella causale di pagamento si deve essere il più precisi possibile indicando il tipo di intervento effettuato, il riferimento normativo, il numero di fattura e il codice fiscale del beneficiario;
  • codice fiscale di colui o coloro che beneficieranno delle detrazioni fiscali (in caso di più beneficiari inserire il codice fiscale di tutti);
  • codice fiscale o partita Iva del beneficiario del bonifico sono elementi fondamentali per l’Agenzia delle Entrate (nel bonifico ordinario basta solo l’inserimento dell’Iban) per effettuare le dovute verifiche.

Vediamo alcuni esempi pratici su come si compila un bonifico parlante per richiedere il bonus ristrutturazioni, con l’indicazione di causale e dati del beneficiario e del titolare del diritto alla detrazione.

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Cosa scrivere nella causale del bonifico per la detrazione del 50%?

Non esiste una dicitura unica con cui compilare la causale del bonifico parlante per quanto riguarda, per esempio, il bonus ristrutturazione, che prevede la detrazione del 50%.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un esempio della causale da inserire nel bonifico parlante.







La causale deve sempre essere presente. In caso di causale mancante o non specificata, ci potrebbero essere dubbi sulla sussistenza stessa del pagamento, ostacolando l’accesso al bonus a cui si ha diritto.

La causale può contenere la normativa di riferimento, ad esempio in caso di ristrutturazione edilizia o efficientamento energetico la normativa di riferimento è l’articolo 16-bis del DPR del 22 Dicembre 1986. Per essere sicuri di non sbagliare, è fondamentale confrontarsi con chi ha effettuato i lavori.

Quindi, la causale bonifico ristrutturazione dovrà contenere la seguente dicitura:

  • Bonifico di pagamento per lavori di ristrutturazione edilizia (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 917/1986. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.

Importante conservare la ricevuta del bonifico di pagamento per le ristrutturazioni e le ricevute fiscali delle spese sostenute, utili in caso di controlli.

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Esempi di causali nel bonifico parlante

Come abbiamo scritto in precedenza, la causale è fondamentale per poter fruire delle detrazioni fiscali. Nella stessa va indicata la norma di riferimento che, ovviamente, cambia per i diversi bonus edili che si possono utilizzare. Nella seguente tabella forniremo le causali da indicare nei vari casi:

Benificio Causale da inserire nel bonifico
Bonus ristrutturazione con detrazione al 50% Bonifico di pagamento per lavori di ristrutturazione edilizia (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 917/1986. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Bonus mobili ed elettrodomestici Bonifico pagamento spese per arredi o elettrodomestici ai sensi dell’art. 16, comma 2, DL 63/2013, convertito nella legge 90/2013. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Ecobonus con detrazione al 50% o al 65% o Sismabonus Bonifico pagamento lavori volti al risparmio energetico ai sensi art. 1, co. 344-347, L. 27/12/2006, n. 296. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Bonus verde Bonifico pagamento lavori svolti nell’ambito del “bonus verde” ai sensi dell’articolo 1, comma 12, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Bonus barriere architettoniche Bonifico pagamento per lavori di ristrutturazione edilizia Art. 16-bis del Dpr 917/1986 e s.m.i e Art. 119-ter decreto-legge 34/2020 – Detrazione eliminazione Barriere Architettoniche. Fattura n. XY del giorno/mese/anno.
Superbonus Interventi edilizi nell’ambito dell’ex articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020. Pagamento della fattura n. XY del giorno/mese/anno.

Bonifico parlante sbagliato: come evitare di perdere le detrazioni fiscali

Cosa succede in caso di errori nella compilazione del bonifico parlante? Succede spesso che i contribuenti abbiano sbagliato a compilare il bonifico parlante per le ristrutturazioni edilizie. Inoltre, anche di utilizzare un bonifico diverso rispetto a quello dedicato.

La linea dell’Agenzia delle Entrate è sempre stata intransigente e l’unico modo per evitare di perdere le detrazioni fiscali riconosciute era quello di effettuare un nuovo pagamento all’impresa compilando in maniera corretta il bonifico parlante.

L’orientamento degli Uffici delle Entrate sembra essersi ammorbidito con il tempo. Nella guida ai lavori di ristrutturazione e al risparmio energetico viene ripresa la circolare n. 43/2016:

“Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello “dedicato“ o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito (circolare n. 43/2016).”

Con la dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dall’impresa sarà quindi possibile evitare di dover ripetere il bonifico, “correggendo” anche gli errori commessi all’atto del primo pagamento.

Che differenza c’è tra bonifico parlante e bonifico normale?

Il bonifico parlante è a tutti gli effetti un bonifico documentato: contiene una serie di informazioni e di dati che certificano l’avvenuto pagamento di una determinata spesa.

Rispetto al bonifico normale, quindi, ci sono delle differenze: per esempio la partita Iva e il codice fiscale dei soggetti coinvolti nella transazione, mentre il bonifico ordinario contiene nome, cognome e indirizzo della persona a cui è indirizzato, il codice iban di chi deve ricevere la somma di denaro e la causale.



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