sciopero dei lavoratori per dire no alla vendita e ai licenziamenti – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

Continua la mobilitazione allo stabilimento Bosch di Setteville (Belluno), dopo l’annuncio dell’azienda di voler procedere con il licenziamento di 30 operai cui si aggiungono altri dieci con contratto interinale su un totale di 80. Fim Cisl e Fiom Cgil in vista dell’incontro in Regione previsto per il 3 dicembre, hanno indetto un presidio unitario davanti ai cancelli con in aggiunta quattro ore di sciopero per ogni turno.

Centinaia i lavoratori a rischio

Oltre allo stabilimento nel bellunese il gruppo Bosch sarebbe intenzionato a cedere anche quello di Villasanta, in provincia di Monza e Brianza. Fra i due siti, fanno sapere i sindacati, si arriva a un esubero di 160 lavoratori su 380. La richiesta è quella di ritirare la procedura di licenziamento collettivo e confermare gli impegni per garantire sia l’occupazione sia agli investimenti per rilanciare la produzione. “La crisi della componentistica legata al settore automotive è una realtà trasversale in tutto il Paese – sottolineano ancora le sigle – ma non possono essere i lavoratori a pagarne il prezzo“.

Abbiamo intervistato Stefano Boschini, coordinatore nazionale automotive Fim Cisl; Michele De Palma, segretario generale Fiom