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A Pavia persecuzioni spacciate per “corteggiamento”. A Verona più di 100 chiamate al giorno alla ex #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


La violenza sulle donne è un dramma che si consuma ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, e che ha trovato nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata come ogni il 25 novembre, un’occasione per riflettere e agire.

Se ancora non fosse chiaro, numeri alla mano, che stiamo parlando di una vera emergenza che non accenna a rientrare, ecco quattro vicende emblematiche consumatesi a Verona, Reggio Emilia, Pavia e Roma a ridosso delle celebrazioni contro la violenza di genere. Storie di ossessioni, violenza, minacce, che avrebbero potuto tradursi nell’ennesimo femminicidio.

Reggio Emilia: incubo stalking

A Reggio Emilia, una donna è stata vittima per anni delle attenzioni morbose di un conoscente di vecchia data, un 53enne che, di fronte al rifiuto di continuare la relazione, ha intrapreso una spirale di comportamenti ossessivi e minacciosi. Le sue molestie non si sono limitate alla vittima, ma hanno coinvolto anche i suoi familiari, costringendo la donna a vivere nel terrore.

Stalking

Come riporta Prima Reggio Emilia, nonostante l’applicazione di una misura cautelare restrittiva, che prevedeva il divieto di avvicinamento e l’uso di un braccialetto elettronico, l’uomo ha continuato a violare gli obblighi imposti. Il 23 novembre 2024, si è presentato nei pressi dell’abitazione della vittima, violando la distanza minima di 800 metri. Grazie alla prontezza della donna, che ha immediatamente allertato le autorità, i carabinieri sono intervenuti e lo hanno arrestato in flagranza di reato. L’episodio mette in luce le difficoltà nel far rispettare le misure di protezione, anche quando queste sono già in atto.

Pavia: non è corteggiamento ma persecuzione

A Robbio Lomellina, nel pavese, una giovane donna di 23 anni ha subito mesi di persecuzioni da parte di un 25enne che, respinto nelle sue avances, ha trasformato un iniziale corteggiamento in una campagna di molestie. L’uomo ha seguito la donna al lavoro e sotto casa, mettendo in atto una pressione costante e soffocante. Nonostante una denuncia e un ammonimento da parte del Questore, il persecutore non si è fermato.

Come racconta Prima Pavia, l’episodio culminante è avvenuto il 23 novembre, quando l’uomo si è presentato nuovamente al supermercato dove la vittima lavora, tentando di avvicinarla. Questa volta, però, l’intervento tempestivo dei carabinieri ha messo fine alla sua azione. Arrestato in flagranza, è stato condotto in carcere.

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Roma: minacce con una siringa alla compagna incinta

A Roma, l’orrore assume contorni ancora più inquietanti. Una giovane donna in gravidanza ha denunciato il suo ex compagno, un 25enne già noto alle forze dell’ordine, che l’aveva minacciata di morte con una siringa dopo averla contattata ripetutamente – ben 194 volte. La scena si è svolta nella sua auto, dove la donna, terrorizzata, ha deciso di chiedere aiuto.

Il videoservizio di Lazio Tv, canale del nostro gruppo editoriale Netweek

Come racconta Lazio Tv, l’intervento dei carabinieri ha portato all’arresto del giovane, grazie a prove ritenute sufficienti dalla Procura. La gravità del comportamento ha spinto il Tribunale di Roma a disporre la custodia cautelare in carcere.

Stalking: più di 100 telefonate al giorno alla ex

Nella tarda serata dello scorso mercoledì 20 novembre 2024, una pattuglia della Stazione di Zevio, provincia di Verona, durante il servizio perlustrativo, è intervenuta nell’abitazione di una cittadina vittima di stalking da parte del suo ex compagno.

Erano mesi che l’ex, un 26enne che non aveva accettato la decisione di interrompere la loro storia, la tempestava di telefonate, addirittura oltre 100 al giorno, oppure si presentava fuori casa sua o sul luogo di lavoro, offendendola e di fatto procurandole un fondato timore per la propria incolumità.

Mercoledì scorso l’ennesimo episodio. Quando i Militari sono intervenuti a casa della vittima, l’ex compagno lì presente, in grave stato di alterazione verosimilmente dovuta all’abuso di sostanze alcoliche, ha tentato in ogni modo di avvicinarsi all’ex, incurante della presenza dei Carabinieri.

 

Al termine della breve colluttazione, i militari sono tuttavia riusciti a fermarlo e, contestualmente, ad arrestarlo. Lo stalker, un italiano 26enne residente nel veronese, come da direttive della Procura della Repubblica scaligera, è stato tradotto presso la casa circondariale di Verona Montorio. Giovedì scorso 21 novembre 2024, dopo la convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura coercitiva del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. Ci si augura, considerando alcuni recenti episodi di cronaca, che lo strumento si riveli efficace e funzionante. 

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Amore tossico: come riconoscere i segnali

Proprio nella data simbolo del 25 novembre, a Venezia, il pm ha chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta nell’ambito del processo a suo carico per l’omicidio della ex fidanzata, Giulia Cecchettin.

Giulia Cecchettin

Parlare di violenza e ricordare le vittime non deve essere soltanto retorica, bensì allarme e guida per evitare che episodi del genere vengano individuati e fermati prima che si consumino. Lo aveva capito bene anche Giulia Cecchettin, che in una lista – letta in aula lunedì 25 novembre 2024 – metteva nero su bianco tutti gli atteggiamenti del fidanzato che aveva appena lasciato, che le suonavano come campanelli d’allarme.

Ecco alcuni segnali a cui fare attenzione:

  • Manipolazione emotiva
  • Passivo-aggressività
  • Gelosia ossessiva
  • Conflitti frequenti
  • Critiche distruttive
  • Mancanza di fiducia
  • Controllo comportamentale
  • Mancanza di supporto emotivo
  • Esplosioni di rabbia.



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