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Il rettore Giovanni Cuda: tutto l’orgoglio di essere UMG #finsubito prestito immediato


“Un Ateneo le cui potenzialità sono notevoli e che sicuramente crescerà nel corso degli anni”. Il professore Giovanni Cuda, rettore dell’UMG, ha trovato queste parole per descriverne lo stato proprio in avvio di conferenza stampa convocata in occasione dello scadere del primo anno al timone dell’istituzione il cui motto, salvifico, è: “Dubium sapientiae initium”. E allora, ha ragionatoo, poiché i docenti universitari sono prima d’ogni cosa uomini e donne di scienza, quale migliore cosa dei dati e dei numeri per rispondere alla profusione di incertezza che ha investito la Magna Graecia a cavallo del passaggio di consegne con il predecessore De Sarro e, successivamente, cresciuta di livello con la moltiplicazione dei corsi di laurea in Medicina che in regione si contano ormai in numero di quattro, a volere prendere in parola la volontà espressa, in favore di pubblico, dall’eurodeputata Princi.

Ed ecco, allora, prima d’ogni considerazione, l’esposizione resa da Cuda nel “Report del primo anno” con l’aiuto di una carrellata ben nutrita di numeri e grafici, con l’intento di offrire “un quadro chiaro e verificabile sull’attuale situazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.  Contrariamente a quanto talvolta si legge sui media, il nostro ateneo non è in decadenza ma continua a crescere e a prosperare con risultati tangibili in relazione al numero di studenti, all’ampliamento dell’offerta formativa, all’aumento delle risorse finanziarie e delle capacità di ricerca“. 


Aumento degli studenti e stabilità dell’offerta formativa
“ Dal 2014, il numero degli studenti iscritti all’UMG è aumentato da circa 11.000 a 12.000, con un incremento di 1.000 studenti in dieci anni. Questo risultato è particolarmente significativo in una regione come la Calabria, caratterizzata da un alto tasso di migrazione studentesca. L’area biomedica, che da sempre rappresenta il  core business dell’ateneo, continua a mantenere una forte attrattività, come dimostra la costante proporzione tra studenti iscritti a corsi biomedici e quelli dell’area giuridico-economico-sociale.  Nel 2023/2024, l’UMG ha registrato numeri soddisfacenti nelle iscrizioni, con un’offerta formativa che include 23 corsi di laurea triennale, 5 lauree magistrali a ciclo unico, 9 lauree magistrali biennali, oltre a 15 corsi di dottorato di ricerca, 19 master di primo livello e 31 master di secondo livello. In totale, si registrano circa 6.000 studenti iscritti ai corsi di laurea triennali, 3.800 ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico e 1.000 ai corsi di laurea magistrali biennali”.

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Cuda Report Umg

Finanziamenti e investimenti
“Il finanziamento ordinario del nostro ateneo, che proviene principalmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è cresciuto considerevolmente negli ultimi anni passando da circa 32 milioni di euro nel 2014 a 55 milioni nel 2023, con previsione di ulteriori futuri finanziamenti. Questo aumento è in gran parte dovuto alla performance dell’università in ambito di ricerca e innovazione, che costituisce circa il 30% del finanziamento totale. Parte di questi finanziamenti è destinata a investimenti in infrastrutture. Ad esempio, sono previsti oltre 20 milioni di euro per la ristrutturazione e l’ampliamento delle residenze studentesche, oltre a un potenziamento delle strutture sportive nel campus universitario di Catanzaro. Inoltre, l’ateneo ha ottenuto finanziamenti significativi da parte del MUR e della Regione Calabria, per un totale di oltre 30 milioni di euro”.

Capacità di assunzione e risorse umane
“Grazie a una buona gestione del bilancio, UMG ha avuto un potere assunzionale che le ha permesso di assumere più di 80 professori e ricercatori e 40 amministrativi negli ultimi anni. Il trend di crescita dei “punti organico” ha mostrato un andamento positivo a partire dal 2015. Rispetto ad altri atenei, UMG ha dimostrato una capacità di assunzione maggiore, grazie alla buona salute finanziaria”.

Classifiche e sfide
“Nella classifica CENSIS 2024, UMG si trova in ultima posizione fra gli atenei medi (10.000-20.000 studenti), principalmente a causa di due parametri: internazionalizzazione e occupabilità. Tuttavia, l’ateneo è primo per numero di borse di studio erogate, soddisfacendo il 100% delle richieste. Per migliorare l’internazionalizzazione, UMG sta implementando diverse azioni, come l’aumento degli scambi internazionali e l’incentivazione della mobilità studentesca. In merito all’occupabilità, i dati Alma Laurea 2024 mostrano che il rapporto laureati/occupati è positivo, soprattutto rispetto ad altri atenei del Sud, nonostante le difficoltà legate alle specificità del mercato del lavoro del sud Italia e al fenomeno del ‘brain drain’, con un terzo dei laureati UMG che lascia la regione per lavorare al nord”.

La mission di ateneo 
“La mission di UMG si fonda su tre pilastri principali: ricerca scientifica, formazione, Terza missione. L’ateneo ha anche una scuola di medicina che integra la formazione accademica con l’assistenza medica, un aspetto che lo rende un ospedale universitario. In ambito di terza missione, UMG è molto attivo nel territorio con iniziative di trasferimento tecnologico, imprenditorialità accademica e progetti di promozione della salute e di sensibilizzazione sociale, come la campagna di prevenzione per malattie cardiovascolari e screening del diabete”.

Ricerca e innovazione
“UMG è al primo posto tra gli atenei meridionali nella classifica dei “Top Italian Scientists” (TIS) di VIA Academy, con 58 ricercatori che superano l’H-index di 30. La ricerca è un punto di forza per l’ateneo, con una percentuale significativa di ricercatori UMG nel 2% top degli scienziati mondiali. Inoltre, UMG figura tra i primi 300 atenei nel mondo per le scienze veterinarie e tra i primi 500 per le scienze mediche, secondo l’Università di Shanghai. La qualità della ricerca di UMG è dunque incontestabile”.

Ricerca applicata e impatto sulla vita quotidiana
L’Ateneo si distingue anche per la sua capacità di applicare la ricerca in ambito medico e sanitario, con un forte legame tra ricerca di base e assistenza clinica: Seguendo il principio ‘from bench to bed’, l’Umg contribuisce all’avanzamento della medicina, come dimostrato dai progressi nella sperimentazione clinica e nella scoperta di trattamenti innovativi, come i vaccini e gli antibiotici, che nella storia hanno avuto un impatto significativo. Nonostante le tante sfide, UMG sta dimostrando una costante crescita, un’ottima gestione finanziaria e una qualità di ricerca e formazione che la colloca tra i leader degli atenei meridionali. Le azioni intraprese per migliorare l’internazionalizzazione e l’occupabilità sono in corso e l’ateneo continua a investire nella Terza missione, ovvero nell’impatto sociale e nel miglioramento delle condizioni del territorio”.
Considerazioni finali
“Il nostro Ateneo – ha ragionato Cuda in sintesi – è in perfetta salute, che ha delle criticità come tutti gli atenei calabresi e italiani, ne parliamo ogni volta che ci riuniamo in Crui, dove siamo tra l’altro preoccupati per via delle restrizioni degli investimenti nella ricerca. È un trend inquietante che va esattamente in controtendenza rispetto a quanto si va facendo negli altri Stati europei”.
Sulla classifica Censis e dell’ultima posizione occupata da UMG, ci sarebbe molto da dire. “Il bello di queste classifiche – dice il rettore UMG – è che ha ben vedere vi si trova sempre un bug, delle criticità che le rendono non un valore assoluto. Secondo il rettore Cuda, è questione di algoritmi, che tengono conto di alcuni parametri che risentono parecchio del grado di una compliance territoriale in grado di meglio assorbire forza lavoro qualificata: “Sull’occupabilità, il Censis non tiene conto del dato secco, per esempio quanti sono gli studenti che si laureano quest’anno e quanti lavorano entro un anno dalla laurea, ma di una serie di altri variabili quali la capacità ricettiva del territorio, il numero di aziende che operano in abito ingegneristico, medico e biologico. Eppure, a considerare il dato offerto da Alma Laurea dell’Università di Bologna, i nostri risultati anche su questo versante sono più che lusinghieri, in linea se non migliori delle altre università calabresi. E anche sul versante internazionalizzazione, ci stiamo ben attrezzando con continui protocolli di scambio e con la nomina di un apposito delegato”.
Sulla proliferazione dei corsi di laurea in Medicina, e sull’asserita arrendevolezza esercitata nelle riunioni del Coruc e nelle altre sedi in cui si è deciso il tutto, frutto senza dubbio di una convergenza di interessi politici e territoriali, il professore Cuda ha voluto essere chiaro: “Il numero dei nostri iscritti in medicina e nei corsi annessi, è in crescita da 10 anni a questa parte. Anche il corso in Medicina e tecniche digitali interateneo aperto a Cosenza da quattro anni, che tra l’altro vede i primi iscritti iniziare a frequentare da noi il triennio clinico, non ha intaccato per nulla l’attrattività sui candidati all’iscrizione. Noi continuiamo ad avere ogni anno tra 1500 e 2000 candidati a Medicina e Chirurgia, moltissimi gli aspiranti ai corsi di Scienze infermieristiche. Il problema non è quante facoltà di Medicina insistono in regione, il problema è sapere come lavorano, quale qualità offrono. Non sono preoccupato su questo aspetto. Catanzaro è nata con la facoltà di Medicina e di Giurisprudenza. Questo problema me lo porrei se dovessi rappresentare un altro dei due Atenei calabresi, cercherei di spingere molto sulla qualità per potere raggiungere gli standard da noi garantiti. Concludo dicendo che una Scuola di Medicina non si fa in due o tre anni, ma ne occorrono molti di più”.    





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