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Nel decreto fiscale 2025 non solo Rottamazione quinquies ma anche rinvio acconto Irpef #finsubito prestito immediato


Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025 porta in discussione emendamenti significativi, tra cui la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali e il rinvio dell’acconto Irpef e Irap di novembre. Misure attese da professionisti e contribuenti che puntano a semplificare il peso fiscale e regolarizzare pendenze in modo agevolato. Scopriamo i dettagli delle nuove proposte di sanatoria, i benefici per i lavoratori autonomi e le novità sul ravvedimento speciale.

Tra i numerosi emendamenti presentati al decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025, emergono provvedimenti chiave per i contribuenti italiani. La nuova rottamazione quinquies e il rinvio dell’acconto Irpef promettono agevolazioni per chi è alle prese con pagamenti e scadenze. Ecco i principali emendamenti che potrebbero entrare in vigore e i loro dettagli.

Rottamazione quinquies: cosa cambia per le cartelle esattoriali

La rottamazione quinquies rappresenta un ampliamento dell’attuale rottamazione quater, includendo i carichi affidati all’agente di riscossione tra il 1° luglio 2023 e il 31 dicembre 2024. Si tratta di un’opportunità per sanare debiti fiscali più recenti rispetto alla sanatoria precedente, che aveva riguardato i carichi fino a giugno 2023.

Questa nuova rottamazione, pur non comprendendo i carichi già inclusi nella rottamazione quater, potrebbe prevedere anche una riapertura per i decaduti di tale misura.

La rottamazione quinquies consentirà una rateizzazione agevolata in 18 rate trimestrali, con il primo pagamento fissato per il 31 luglio 2025 e possibilità di adesione entro aprile 2025. Questa misura, attesa da numerosi contribuenti, punta a ridurre il peso delle cartelle esattoriali, rendendo il pagamento più sostenibile nel tempo.

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Rinvio dell’acconto Irpef e Irap: sollievo per i lavoratori autonomi

Un’altra misura di rilievo è il rinvio del secondo acconto Irpef e Irap, inizialmente previsto per il 30 novembre 2024 (slittato al 2 dicembre). L’emendamento propone di prorogare la scadenza al 16 gennaio 2025, offrendo più tempo ai lavoratori autonomi per affrontare il pagamento delle imposte. Questa proroga segue quanto già avvenuto lo scorso anno e rappresenta una boccata d’ossigeno per i contribuenti che devono affrontare le scadenze fiscali di fine anno.

Oltre alla proroga, i contribuenti potranno scegliere di pagare l’acconto anche a rate, fino a un massimo di sei, facilitando così la gestione del carico fiscale in vista della nuova annualità.

Ravvedimento speciale: sanare le irregolarità con una sanzione ridotta

L’emendamento introduce anche un ravvedimento speciale, che permette ai contribuenti di regolarizzare errori o omissioni sulla dichiarazione dei redditi versando una sanzione ridotta pari a un diciottesimo dell’importo ordinario. Il pagamento potrà essere effettuato in otto rate mensili, con la prima rata da versare entro la fine del 2024. Il mancato pagamento di una rata, però, comporterà la decadenza dal beneficio del ravvedimento.

Questa misura rappresenta un’occasione vantaggiosa per sanare le irregolarità a un costo contenuto, riducendo le conseguenze di eventuali errori dichiarativi passati.

Altri emendamenti di rilievo: la tassazione della plusvalenza con il Superbonus

L’ultimo emendamento rilevante riguarda la tassazione delle plusvalenze sugli immobili ristrutturati con il Superbonus. Attualmente, gli immobili venduti entro dieci anni dalla ristrutturazione sono soggetti a una tassazione del 26% sulla plusvalenza. L’emendamento propone di ridurre questo periodo a 5 anni e di escludere la tassazione se la vendita è stata formalizzata tramite un contratto preliminare registrato entro gennaio 2024.



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