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Albergatori valdostani contro il Governo, ristori inaccessibili e promesse non mantenute ” – Valledaostaglocal.it #finsubito prestito immediato


Gli albergatori valdostani, profondamente delusi dal recente provvedimento ministeriale sui ristori alle imprese turistiche danneggiate dall’alluvione dello scorso giugno, hanno sollevato un feroce grido di allarme contro la gestione della ministra Daniela Santanché. Le nuove disposizioni, pur prevedendo l’assegnazione di 15 milioni di euro alle imprese turistiche, ricettive e di ristorazione, non sono state accolte positivamente dalla categoria, che considera le modalità di accesso ai ristori non solo inefficaci, ma addirittura penalizzanti.

Il presidente dell’Associazione degli Albergatori della Valle d’Aosta (Adava), Luigi Fosson, ha duramente criticato il provvedimento. La principale preoccupazione degli operatori locali riguarda l’impossibilità di accedere ai fondi per i danni indiretti, legati alla drastica riduzione del fatturato, un aspetto che riguarda moltissime strutture ricettive che, pur non avendo subito danni materiali, hanno visto un calo considerevole delle prenotazioni e delle entrate nel periodo immediatamente successivo alla calamità.

Per accedere alle risorse stanziate, i soggetti interessati devono necessariamente aver subito danni materiali alle attività come conseguenza diretta degli eventi alluvionali verificatisi oppure aver subito una riduzione, almeno pari al 30%, dell’utile al lordo degli interessi, imposte e tasse (EBIT), costi di ammortamento e costi del lavoro unicamente connessi allo stabilimento colpito dalla calamità naturale nel periodo compreso tra il 1° luglio 2024 e il 31 agosto 2024, rispetto all’analogo periodo del 2023.

Secondo Fosson, le condizioni previste per l’accesso ai ristori, in particolare l’obbligo di produrre una perizia asseverata da parte di un revisore contabile entro dieci giorni dalla pubblicazione della piattaforma per la presentazione delle domande, sono impraticabili. “Per come è scritto il provvedimento, sarà difficile accedere ai ristori per il mancato fatturato”, ha dichiarato il presidente, spiegando che il tempo a disposizione è assolutamente insufficiente per elaborare una documentazione adeguata, che includa la verifica della riduzione dell’utile in un arco temporale di soli due mesi (dal 1° luglio al 31 agosto 2024) rispetto allo stesso periodo del 2023.

Questa impostazione, a giudizio degli operatori valdostani, non solo non tiene conto delle difficoltà pratiche di calcolo dei danni economici, ma rischia di lasciare fuori dalla compensazione una fetta significativa di imprese turistiche che sono state fortemente penalizzate dall’alluvione, senza però aver subito danni materiali diretti. Un simile approccio rischia di alimentare una frustrazione crescente tra gli imprenditori, che vedono così vanificati gli sforzi per riprendersi da una tragedia naturale che ha avuto effetti devastanti sulle loro attività.

La critica alla ministra Santanché e alla gestione del provvedimento non si ferma qui. Fosson ha sottolineato come l’atteggiamento del governo, che ha promesso ristori tempestivi e mirati, sia stato contraddetto dai fatti. La demagogia della ministra, secondo gli albergatori, emerge nel contrasto tra le parole e le azioni: da una parte le dichiarazioni di solidarietà e sostegno alle imprese danneggiate, dall’altra la realtà di un provvedimento burocraticamente complesso e inaccessibile per la maggior parte degli operatori. “Non è con i moduli complicati e i tempi stretti che si aiuta davvero il settore”, ha ribadito Fosson, con un tono che esprime la disillusione di chi si aspettava un intervento più concreto e tempestivo.

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In effetti, il provvedimento non ha soddisfatto le aspettative di chi aveva sperato in un intervento rapido e semplificato, in grado di garantire un supporto immediato alle imprese, soprattutto quelle che, pur non avendo subito danni fisici alle strutture, sono state duramente colpite dal calo di attività. Il fatto che le aziende danneggiate siano obbligate a produrre una perizia asseverata in tempi così brevi è visto come un ulteriore ostacolo alla possibilità di ricevere il ristoro. Come ha fatto notare Fosson, molte strutture turistiche, specie quelle di piccole dimensioni, non dispongono delle risorse necessarie per ottenere rapidamente tale perizia, né tantomeno per fronteggiare le spese relative a un esperto contabile che attesti la riduzione del fatturato in un periodo così ristretto.

Inoltre, la richiesta di un incontro urgente con l’Assessore regionale al Turismo Giulio Grosjacques, per cercare di risolvere la questione e ottenere una dilazione dei tempi, evidenzia ulteriormente la difficoltà di operare in un contesto che, a detta degli albergatori, non ha preso in considerazione le reali difficoltà di chi opera nel settore turistico. Se da un lato l’impegno del governo a favore delle imprese è innegabile, dall’altro non si può non rilevare come le soluzioni proposte sembrino poco realistiche rispetto alle esigenze del tessuto imprenditoriale.

In definitiva, quello che emerge dalla dura presa di posizione degli albergatori valdostani è una forte delusione per un provvedimento che, pur avendo l’intento di supportare le imprese turistiche, si presenta più come una risposta demagogica che concreta. La criticità sta nell’incapacità del governo di leggere correttamente le difficoltà del settore turistico e di progettare un intervento che tenga conto della realtà dei fatti, senza gravare ulteriormente sugli operatori, già messi a dura prova da una calamità naturale che ha colpito una delle regioni più turistiche d’Italia. La vera sfida, a questo punto, sarà se il governo saprà ascoltare le istanze degli operatori e adeguare il provvedimento, evitando che la burocrazia e la mancanza di tempistiche adeguate rischino di rendere vana l’efficacia degli aiuti.

pi.mi.





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