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Ecco perché i beneficiari della legge 104 devono conservare gli scontrini degli acquisti #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


I beneficiari della legge 104, cioè di quel grande contenitore che è questa legge relativa all’assistenza, all’integrazione sociale e ai diritti delle persone invalide, devono sapere tante cose e devono rispettare tanti cavilli normativi. E in molti casi coloro che sfruttano le agevolazioni previste dalla legge non conoscono i rischi che corrono a fare cose senza pensarci bene.
Una delle agevolazioni più sfruttate con la legge 104 è senza dubbio quella dei permessi retribuiti. Parliamo delle assenze dal lavoro che fino a 3 giorni al mese spettano al disabile ma anche ai familiari delle persone invalide per la loro assistenza. I permessi della Legge 104 quindi sono rivolti alle persone affette disabilità e ai caregivers. Ma ci sono delle particolari regole da seguire relative all’utilizzo che si fa di questi giorni di permesso normalmente retribuiti.

Ecco perché i beneficiari della legge 104 devono conservare gli scontrini degli acquisti

Il caregiver che prende un giorno di permesso dal lavoro come la legge 104 lo consente, cosa può fare in quella giornata? Si tratta della principale domanda che si pongono molti che si avvicinano per la prima volta a questa agevolazione.
Il permesso in genere dovrebbe essere sfruttato per le esigenze dell’invalido, altrimenti non si parlerebbe di un permesso collegato alla disabilità di un individuo. Oltre che poco ortodosso moralmente, prendere i permessi della legge 104 magari per allungare un weekend piuttosto che un ponte come può essere questo del primo novembre, è illecito. Naturalmente è davvero difficile che un “furbetto” dei permessi della legge 104 venga scovato dato il carattere assolutamente personale del permesso.
Ma anche se la giornata di assenza dal lavoro deve essere collegata ad eventuali esigenze dell’invalido, questo non vuol dire che il beneficiario deve trascorrere l’intera giornata di permesso con l’invalidi. Può anche essere che il permesso serve per accompagnare il disabile ad una visita.
Ed è questo principio quello che ha usato la Corte di Cassazione con una recente sua pronuncia. Infatti con l’ordinanza numero 11999 del 3 maggio 2024, gli ermellini hanno stabilito di fatto che il beneficiario dei permessi dovrebbe garantire una assistenza quantomeno per le ore di lavoro che ha saltato godendo dei permessi.

Ecco come comportarsi per evitare il licenziamento per giusta causa

In sostanza, bisogna che il beneficiario della legge 104 sia a disposizione dell’invalido perlomeno durante le ore di assenza dal lavoro, ma non deve necessariamente trascorrere con l’invalido. Anche se può sembrare una pronuncia favorevole ai lavoratori, l’ordinanza della Cassazione non fa altro che dare l’ok alla legittimità del licenziamento per chi abusa dei permessi. La Cassazione Civile ritiene assolutamente legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che, nell’usufruire dei permessi legge 104, viene trovato a fare attività completamente distaccate dall’invalido e soprattutto, senza garantire all’invalido un’assistenza permanente e continuativa durante quelle determinate ore. Nell’ordinanza si legge pure che il beneficiario è legittimato a dedicare spazi alle sue personali esigenze di vita, ma non deve abusarne.
Nulla vieta al datore di lavoro per esempio, di verificare se effettivamente il suo dipendente abbia utilizzato i permessi per le esigenze del parente disabile. E se questa cosa non è verificata, può scattare il licenziamento per giusta causa.

La difesa del lavoratore e i permessi della legge 104

Naturalmente il beneficiario dei permessi ha la facoltà di difendersi. Magari dimostrando che non era con il disabile in una determinata fascia oraria, per svolgere delle attività comunque collegate al disabile. Può essere per esempio il caso di un passaggio in farmacia per l’acquisto di farmaci che servono al disabile, o farmaci salvavita per il lavoratore, o per altre urgenti esigenze. In base ai dettami normativi inoltre, allontanarsi momentaneamente dal disabile, anche per acquisti propri necessari è ammesso. Naturalmente in casi di contenziosi tra datore di lavoro e lavoratore, l’accusato, cioè il lavoratore che abusa dei permessi, deve dimostrare, magari tramite scontrini, che l’allontanamento era per esigenze di questo tipo.



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