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Nuovo Giornale Nazionale – IL SISTEMA BANCARIO GLOBALE #finsubito prestito immediato


di Marco Palombi

Il settore bancario globale

Dinamiche di crescita, sfide strutturali e nuovi paradigmi

ottobre 2024

Negli ultimi due anni, il settore bancario globale ha ottenuto performance finanziarie senza precedenti dal 2007, con una crescita significativa sia in termini di redditività che di stabilità patrimoniale[i]. Nel 2023, le banche hanno generato entrate globali per 7 trilioni di dollari e un utile netto di 1,15 trilioni, con un rendimento del capitale netto tangibile[ii] pari all’11,7%​.

Sebbene le banche generino profitti elevati a livello globale, il mercato ha una percezione negativa o scettica sulla loro capacità di creare valore sostenibile nel tempo. Questo scetticismo si riflette nel rapporto prezzo/patrimonio (P/B), un indicatore finanziario che mette in relazione il valore di mercato delle azioni di un’azienda (prezzo) con il suo valore contabile o patrimoniale netto. Un rapporto P/B inferiore a 1 indica che il mercato valuta l’azienda a meno del suo valore contabile, suggerendo una mancanza di fiducia nella capacità dell’azienda di generare rendimenti futuri o di creare valore a lungo termine.

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Nel caso del settore bancario, il rapporto P/B di 0,9 significa che il mercato valuta le banche globali in media al 90% del loro valore contabile. Questo dato è particolarmente significativo poiché il settore bancario è storicamente considerato una fonte stabile di profitti, il che renderebbe atteso un rapporto P/B più elevato, come avviene in altri settori stabili e profittevoli (ad esempio tecnologia o beni di consumo), che registrano P/B multipli superiori.

Questo scetticismo può derivare da vari fattori specifici e strutturali.

Il settore bancario è altamente esposto a cicli economici e alle variazioni nei tassi di interesse, che influenzano direttamente la redditività e la stabilità dei ricavi. Se il ciclo economico rallenta o i tassi si abbassano, i margini di profitto delle banche possono ridursi drasticamente, minacciando i guadagni.

Con la crescita delle fintech e di nuovi attori non tradizionali, le banche affrontano una crescente concorrenza, che erode le quote di mercato nei segmenti più profittevoli, come i pagamenti e la gestione patrimoniale. Il mercato teme che le banche tradizionali possano perdere il passo, riducendo la loro capacità di mantenere e incrementare i profitti a lungo termine.

Le banche sono soggette a un’intensa regolamentazione e devono dedicare risorse significative per mantenere la conformità. Questi vincoli rappresentano costi fissi elevati che comprimono i margini e ostacolano la capacità delle banche di reagire rapidamente a cambiamenti nel mercato.

La percezione che le banche non siano in grado di generare valore a lungo termine è dovuta anche all’erosione del capitale che molte banche hanno subito nell’ultimo decennio, misurato dal basso ROTE rispetto al costo del capitale. Negli ultimi anni, nonostante i rialzi dei tassi abbiano temporaneamente aumentato i margini, il settore ha una storia di erodere valore economico rispetto al costo del capitale.

Andiamo nel dettaglio.

Tassi di Interesse e redditività bancaria: un fattore decisivo, ma instabile

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L’aumento dei tassi di interesse negli ultimi due anni è stato il motore principale della crescita della redditività bancaria, un vero e proprio “vento a favore” per gli istituti di credito globali.

Aumentando il margine di interesse netto (Net Interest Margin, NIM), i tassi di interesse elevati hanno incrementato i profitti derivanti dalle attività tradizionali di prestito e deposito, migliorando notevolmente la redditività delle banche e la loro capacità di generare ritorni sul capitale netto tangibile. Tuttavia, questa spinta potrebbe rivelarsi fragile nel lungo termine, portando con sé rischi significativi per la stabilità e la sostenibilità del settore.

L’impatto positivo dei tassi di interesse elevati si è manifestato in maniera incisiva nei bilanci bancari: nel 2023, molte banche hanno registrato un aumento sostanziale dei loro margini operativi grazie al differenziale tra tassi attivi (applicati ai prestiti) e tassi passivi (riconosciuti sui depositi). Questo ha contribuito a portare il rendimento medio del capitale netto tangibile all’11,7%, rispetto al livello medio del decennio precedente che si aggirava attorno al 10,2%​ Gli effetti sono stati particolarmente marcati negli Stati Uniti, dove il sistema bancario ha beneficiato di un ciclo di rialzo dei tassi che ha favorito una crescita dei margini più rapida rispetto ad altre economie mature, come quelle europee, ancora legate a tassi più bassi.

Tuttavia, questa crescita dei margini potrebbe risultare temporanea.

Secondo McKinsey, qualora i tassi di interesse dovessero tornare a calare, si assisterebbe a una compressione del margine di interesse netto di circa 50-60 punti base entro il 2030. Questo scenario comporterebbe una riduzione dei profitti, soprattutto nelle banche che dipendono fortemente dal margine di interesse come principale fonte di redditività. Tale prospettiva trova conferma anche nei rapporti di S&P Global Ratings, che evidenziano come le banche più esposte a prestiti a lungo termine e a tassi fissi potrebbero trovarsi in difficoltà a fronte di un’inversione della curva dei tassi. La compressione dei margini, infatti, eroderebbe i ricavi netti generati dai prestiti, costringendo le banche a rivalutare i loro portafogli e a ridurre i costi operativi per mantenere la redditività.

L’impatto dei tassi di interesse sul settore bancario varia considerevolmente in base alle aree geografiche e alle strategie delle diverse banche centrali. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha seguito un percorso di rialzo aggressivo dei tassi per contrastare l’inflazione, spingendo i margini di interesse delle banche a livelli elevati. Diversamente, in Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) ha mantenuto una politica monetaria più cauta, anche se un progressivo rialzo è stato osservato nel 2023. In Asia, paesi come il Giappone e la Cina mantengono tassi bassi per incentivare la crescita economica, il che implica che le banche di queste regioni devono cercare fonti alternative di redditività, come la gestione patrimoniale o i servizi di consulenza.

Il BIS (Bank for International Settlements) osserva[iii] come nei mercati emergenti, dove il rischio di default sui crediti è generalmente più alto, l’aumento dei tassi ha portato benefici temporanei ma potrebbe causare un incremento dei rischi di insolvenza nel medio termine. In particolare, in paesi come Brasile e Sudafrica, le banche stanno affrontando un rischio crescente di insolvenza sui prestiti, soprattutto nel settore del credito al consumo, a causa dell’aumento del costo del debito per i clienti più vulnerabili​

Nel contesto di incertezza sui tassi di interesse, le banche si trovano davanti a una sfida cruciale: adattare i loro modelli operativi per ridurre la dipendenza dai margini di interesse e diversificare le fonti di redditività. I maggiori istituti stanno investendo in segmenti come la gestione patrimoniale, i servizi di consulenza e il wealth management, con l’obiettivo di generare ricavi stabili e ridurre l’esposizione ai cicli economici e alle politiche monetarie. Secondo il rapporto di Moody’s Investor Service[iv], una delle principali tendenze nel settore bancario sarà la diversificazione delle fonti di profitto, con un crescente orientamento verso i servizi non legati ai prestiti, come i pagamenti digitali ed i servizi di investimento.

Competizione da Attori Non Tradizionali: Fintech e Credito Privato

La concorrenza nel settore bancario tradizionale non proviene più solo da istituti simili, ma sempre più da attori non tradizionali come le fintech e le società di credito privato. Questi nuovi concorrenti stanno ridefinendo il settore finanziario sfruttando modelli di business altamente tecnologici e agili, che permettono loro di operare con costi ridotti e offrire servizi più personalizzati.

Le fintech, in particolare, hanno un vantaggio competitivo nella gestione dei dati, nell’analisi predittiva e nell’offerta di soluzioni innovative, quali prestiti peer-to-peer, servizi di pagamento digitali e consulenza finanziaria automatizzata.

Secondo Statista[v], si prevede che il volume delle transazioni gestite dalle fintech crescerà al tasso del 17% annuo fino al 2026​.

Questo rapido tasso di crescita rappresenta una minaccia diretta per le banche tradizionali, in quanto questi nuovi operatori stanno sottraendo quote di mercato nei segmenti più redditizi, come la gestione patrimoniale e i pagamenti digitali. Ad esempio, società come Revolut, PayPal e Square stanno espandendo i propri servizi in modo aggressivo, offrendo una gamma di prodotti finanziari che vanno dai conti correnti digitali ai servizi di investimento, erodendo gradualmente la posizione delle banche tradizionali.

Inoltre, i vincoli normativi giocano un ruolo importante[vi]. Le banche tradizionali sono fortemente regolate e devono conformarsi a standard di capitale e liquidità più stringenti, il che limita la loro capacità di assumere rischi o investire rapidamente in nuove tecnologie. Dall’altra parte, le fintech e le società di credito privato operano con meno vincoli normativi, il che conferisce loro maggiore flessibilità e agilità nel rispondere alle esigenze di mercato.

Questa asimmetria regolatoria contribuisce alla compressione del valore delle banche tradizionali rispetto ai nuovi attori più snelli e innovativi.

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Disparità Regionali nei Rendimenti e l’Impatto delle Politiche Geoeconomiche

Il contesto bancario globale è fortemente influenzato dalle differenze regionali nei rendimenti e dalle politiche economiche adottate dai vari paesi. Le banche operanti in diverse regioni geografiche devono affrontare sfide e opportunità uniche, che si riflettono in performance significativamente divergenti.

I mercati emergenti, in particolare quelli asiatici e sudamericani, hanno mostrato tassi di crescita superiori rispetto alle economie mature. In paesi come l’India, le banche hanno ottenuto risultati di redditività superiori alla media globale, con il ritorno sul capitale netto tangibile (ROTE) che ha raggiunto livelli significativamente più alti rispetto alle banche operanti in paesi sviluppati. Questo è dovuto in parte alla crescente domanda di servizi bancari e di credito da parte di una popolazione in espansione e sempre più urbanizzata, insieme a un rapido sviluppo delle infrastrutture digitali.

Secondo Standard & Poor’s[vii], le banche dei mercati emergenti rappresentano circa il 60% del potenziale di crescita del settore bancario globale entro il 2030​.

 La capacità di questi mercati di attrarre capitale estero, la rapida digitalizzazione e l’aumento della domanda di credito sono fattori determinanti per il successo delle istituzioni finanziarie in queste regioni. Tuttavia, queste banche sono anche esposte a rischi più elevati, come la volatilità dei mercati valutari, l’instabilità politica e la vulnerabilità ai cicli economici globali.

Un altro aspetto rilevante è il ruolo delle politiche governative e dei tassi di interesse, che variano notevolmente da una regione all’altra.

In America Latina, per esempio, l’aumento dei tassi di interesse ha sostenuto temporaneamente i margini di interesse delle banche, ma ha anche sollevato preoccupazioni su potenziali default dei prestiti e aumenti delle sofferenze, specialmente nel credito al consumo​.

In netto contrasto con i mercati emergenti, le banche europee continuano a lottare con rendimenti stagnanti e una pressione crescente sui margini operativi. In paesi come l’Italia, il ROTE delle banche si attesta intorno al 7,5%, ben al di sotto della media globale.

 La Banca Centrale Europea (BCE)[viii] ha evidenziato come le banche europee siano gravate da due principali sfide: il costo della regolamentazione e i margini compressi a causa dei bassi tassi di interesse.

Il regime di vigilanza dell’Unione Europea, uno dei più severi al mondo, richiede alle banche di mantenere elevati livelli di capitale per proteggere il sistema finanziario da rischi sistemici. Questo, se da un lato garantisce la stabilità del sistema bancario, dall’altro aumenta significativamente i costi di conformità e limita la capacità delle banche di assumere rischi e di generare rendimenti elevati. Inoltre, i tassi di interesse nell’area euro rimangono vicini ai minimi storici, contribuendo alla compressione dei margini di interesse delle banche. Questo fenomeno ha reso difficile per le banche europee migliorare i loro rendimenti, soprattutto nei paesi più colpiti dalla stagnazione economica come l’Italia e la Spagna​.

Negli Stati Uniti, le banche hanno goduto di rendimenti relativamente migliori rispetto all’Europa, grazie a una politica monetaria più aggressiva da parte della Federal Reserve. L’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti ha sostenuto i margini di interesse netto delle banche, che hanno beneficiato del differenziale tra i tassi attivi sui prestiti e quelli passivi sui depositi​[ix]

Le banche americane sono state anche più rapide nell’adottare tecnologie digitali, permettendo loro di aumentare l’efficienza e ridurre i costi operativi.

Tuttavia, le prospettive non sono uniformemente positive per tutti gli istituti statunitensi[x]. Le banche più piccole e regionali hanno affrontato sfide maggiori rispetto ai colossi bancari come JPMorgan Chase e Bank of America, in parte a causa della loro minore diversificazione delle fonti di reddito e della maggiore esposizione a settori vulnerabili, come il settore immobiliare commerciale[xi].

Le politiche geoeconomiche globali stanno avendo un impatto significativo sui rendimenti bancari regionali. Le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, ad esempio, stanno influenzando non solo i flussi commerciali, ma anche le scelte di investimento delle banche in entrambe le regioni.

Le banche cinesi[xii] sono state esposte a rischi crescenti a causa delle politiche di deleveraging imposte dal governo cinese, che mirano a ridurre i livelli di debito del settore privato. Questo ha comportato una riduzione della crescita del credito e una pressione sui bilanci delle banche​.

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In Europa[xiii], l’incertezza derivante dalla guerra in Ucraina e le relative sanzioni contro la Russia hanno creato un ulteriore ostacolo alla crescita economica e hanno ridotto la fiducia degli investitori. Le banche europee con esposizioni dirette ai mercati russo e ucraino hanno subito significative svalutazioni, con un impatto negativo sui loro bilanci. (Continua)

 

[i] McKinsey & Company. (2024). Global Banking Annual Review 2024: Attaining Escape Velocity. Ottobre 2024. Disponibile su https://www.mckinsey.com/industries/financial-services/how-we-help-clients/panorama/overview

[ii] Il capitale netto tangibile rappresenta il valore patrimoniale reale di una banca, escludendo asset immateriali come marchi o avviamento, che potrebbero sopravvalutare il valore effettivo. La redditività su questo capitale (ROTE) fornisce una misura prudente della solidità patrimoniale e della capacità della banca di generare profitti.

[iii] Bank for International Settlements (BIS), 2023. BIS Quarterly Review: September 2023. Bank for International Settlements, Basilea. Disponibile su: https://www.bis.org/publ/qtrpdf/r_qt2309.htm

[iv] Moody’s Investor Service, 2023. Global Banking Outlook: Opportunities and Challenges for Financial Institutions. Moody’s Investor Service, New York.

[v] Statista, 2023. Transaction value of the fintech market worldwide 2017-2026. Disponibile su: https://www.statista.com/statistics/1239018/fintech-transaction-value-worldwide/

[vi] Zetzsche, D.A., Buckley, R.P., Barberis, J.N. & Arner, D.W., 2017. Regulating a Revolution: From Regulatory Sandboxes to Smart Regulation. Fordham International Law Journal, 41(1), pp. 31-103. Disponibile su: https://ir.lawnet.fordham.edu/ilj/vol41/iss1/2/  

[vii] Standard & Poor’s Global Ratings, 2023. Banking Industry Country Risk Assessment: Global Outlook. Standard & Poor’s, New York. Disponibile su: https://www.spglobal.com/en/research-insights/banking/  

[viii] Banca Centrale Europea (BCE), 2024. Financial Stability Review. Maggio 2024. Disponibile su: https://www.ecb.europa.eu/home/html/index.en.html

[ix] Bank for International Settlements (BIS), 2023. BIS Quarterly Review: September 2023. Bank for International Settlements, Basilea. Disponibile su: https://www.bis.org/publ/qtrpdf/r_qt2309.htm

[x] Standard & Poor’s Global Ratings, 2023. US Regional Banks: Pressures from Commercial Real Estate and Interest Rate Risks. Standard & Poor’s, New York. Disponibile su: https://www.spglobal.com/en/research-insights/  

[xi] Moody’s Investor Service, 2023. US Regional Banks Outlook: CRE Exposure and Interest Rate Challenges. Moody’s Investor Service, New York. Su: https://www.moodys.com/research  

[xii] U.S.-China Economic and Security Review Commission, 2020. China’s Banking Sector Risks and Implications for the United States. Disponibile su: https://www.uscc.gov/research/chinas-banking-sector-risks-and-implications-united-states  e

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S&P Global Ratings, 2022. Credit FAQ: U.S. Sanctions On China Banks–Investors Are Not Prepared For This High-Impact Risk. Disponibile su: https://www.spglobal.com

[xiii] European Central Bank (ECB), 2022. Russia-Ukraine war increases financial stability risks, ECB Financial Stability Review finds. Disponibile su: https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2022/html/ecb.pr220525~a9a9dc5c89.en.html e

S&P Global Ratings, 2022. The Macro And Credit Effects Of Russia’s Invasion Of Ukraine. S&P Global. Disponibile su: https://www.spglobal.com

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