Contro la siccità in Sicilia, la Regione ‘sfodera l’arma del bonus lavastoviglie’. Faraone: “Ma è normale?” #finsubito prestito immediato

La Sicilia è un’isola surreale, dove astratto e concreto si fondono, dove la favola si mischia alla realtà, dove il bisogno, la necessità, si tramutano nell’effimero, nel futile. Ed è così che nel territorio più secco d’Italia, quello che le aride zolle patiscono assenza d’acqua, quello che d’estate molti siciliani si lavano raccogliendo acqua nelle bagnarole, arriva un piccolo rimedio contro la siccità.

È passato al voto dell’Ars proprio la scorsa estate ( che poi definirla scorsa è pure sbagliato perché climaticamente è più che mai in corso) quel piccolo rimedio, un ‘pannicello’ sulla grande ferita della siccità. Ed è passato quasi in sordina, per quanto è ridotto, infinitesimale, senza troppo rumore ed enfasi. E’ IL BONUS PER LA LAVASTOVIGLIE.

Ma sì, sia urlato, sbandierato questo minuscolo colpo basso alla siccità sull’isola, quel ‘fegatello di mosca che fa comunque sostanza’ ( proverbio che c’azzecca) per il quale, adesso, con un decreto, l’assessorato regionale dell’Energia ha dato mandato agli uffici del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti di predisporre il bando grazie al quale i cittadini siciliani potranno usufruire di un contributo a fondo perduto fino al 50% per l’acquisto di una lavastoviglie”.

E’ Jose Marano, deputata del M5S e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars ad avere presentato la norma approvata lo scorso agosto a Palazzo dei Normanni.

E in effetti chi, se non un donna, poteva conoscere l’intrinseco valore di una lavastoviglie  ( oltre quello più superficialmente noto e già enunciato nel nome dell’elettrodomestico)? Si parla di quel valore sconosciuto ai più che è il consumo d’acqua.

Chi legge sappia, infatti, che il consumo d’acqua di una lavastoviglie varia dai 6 ai 15 litri d’acqua. E sapete quanta ne richiede lavare a mano piatti, bicchieri, posate e pentole? Più del doppio. Il consumo elettrico lasciamolo da parte perché la carenza elettrica, almeno sin qui, non la patisce l’isola. Basta pagare. E’ l’acqua che manca, anche se la paghi lo stesso. Come quelli che ce l’hanno.  

Ma è su quella carenza idrica che la proposta di Marano viene accolta come rimedio contro la siccità. Anche se, in verità con qualche ambizione. Della lavastoviglie, nel testo, a motivo dell’ok al bonus, se ne parla come utile “al fine di contrastare la crisi idrica e promuovere l’uso razionale dell’acqua”

E’ nella pratica che viene fuori il ‘peso’ di quel bonus. Roba da poco, sia chiaro, non è che adesso le case dei quasi 5 milioni di siciliani, grazie al governo Schifani, pulluleranno di lavastoviglie.  

Per la lotta alla crisi idrica in modalità elettrodomestico, l’assessorato prevede un contributo di duecento euro per chi la compra. E non è che possano averlo tutti tutti.

No proprio, visto che la Regione mette a disposizione solo 196mila euro. In pratica meno di mille famiglie sciacqueranno stoviglie nella macchina che “promuove l’uso razionale dell’acqua”. Le altre si arrangino con spugnette intrise di Svelto e Last al limone nelle poche ore d’acqua che sgorga dai rubinetti. O al peggio raccogliendola nelle bacinelle.

Sul decreto dell’assessorato all’Energia, interviene il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone.

“Vi sembra normale che, di fronte a una crisi idrica incredibile, drammatica, che sta costringendo cittadini a non avere acqua in casa da luglio, che ha ridotto il fatturato delle aziende agricole, del 60 e 70%, il presidente Schifani e la giunta siciliana, anziché realizzare dissalatori e fronteggiare l’emergenza per tempo, prevedano il bonus lavastoviglie?”.

No.