Guardia di Finanza, foto di archivio
24 ottobre 2024 10:30
La Guardia di Finanza di Milano ha sottoposto ad amministrazione giudiziaria, su disposizione della sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale, un istituto bancario – Banca Progetto – per i rapporti con alcuni soggetti legati alla ‘ndrangheta. In particolare, le indagini del pm della Dda Paolo Storari avrebbero svelato come diverse società indirettamente gestite da persone vicine alla “locale” di Legnano/Lonate Pozzolo hanno beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dalla banca con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo Centrale di Garanzia a favore delle Pmi, del mediocredito centrale accedendo così agli aiuti di stato a sostegno dell’economia nell’emergenza del Covid-19.
Dalle indagini del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF Milano, coordinati dal procuratore Marcello Viola, l’aggiunta Alessandra Dolci e il pm Paolo Storari, sono emerse – si legge in una nota – “diverse criticità sull’operatività dell’istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali”. L’analisi dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come “l’intermediario, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della locale di ‘ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo (Varese)”.
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