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Un sistema con cui pilotare gli appalti del Comune di Ceccano in cambio di tangenti. Funzionava così, nel paese vicino a Frosinone, secondo l’ipotesi formulata dall’ufficio romano della Procura Europea che ha consegnato alla magistratura di Frosinone sui finanziamenti Ue ottenuti dall’amministrazione guidata dal sindaco di Fratelli d’Italia Roberto Caligiore. Indizi e fonti di prova raccolti hanno convinto il giudice delle indagini preliminari Ida Logoluso a firmare l’arresto (ai domiciliari) del primo cittadino e di altre nove persone, oltre a 3 divieti all’esercizio della professione, in un’inchiesta che conta in tutto 30 indagati.
Caligiore, luogotenente elicotterista dei carabinieri, pluridecorato per le sue missioni all’estero, impegnato nel sociale, è al suo secondo mandato. A luglio del 2023 aveva trovato una microspia nella sua auto per intercettare le conversazioni: l’aveva portata alla procura mettendosi a disposizione degli inquirenti qualora fosse stata autorizzata da loro. Oggi, invece, nel corso della perquisizione contestuale all’arresto, la polizia ha trovato 18mila euro in contanti. Per gli uomini della Squadra Mobile di Frosinone e del Servizio Centrale Operativo si tratta di una parte delle mazzette che avrebbe ottenuto per avere pilotato appalti da 5 milioni di euro per lavori pubblici in città, finanziati con i fondi europei.
Con il sindaco sono indagati due geometri comunali, tre ingegneri, due architetti, due commercialisti, un avvocato e due imprenditori. L’inchiesta è una delle prime sull’utilizzo dei fondi Pnrr coordinate dalla Procura Europea. Nel mirino sono finiti i lavori di riqualificazione del centro storico (666.500 euro), la messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (440.000 euro), i lavori di restauro del Castello dei Conti (1,386 milioni). Tutti erano stati affidati con procedura negoziata senza la previa pubblicazione del bando di gara: a renderlo possibile – secondo quanto sostenuto dall’amministrazione in Consiglio Comunale – era stato il decreto Sblocca Cantieri.
La Procura Europea ha indagato soprattutto sull’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati. Nei tre anni dal 2021 al 2023 la cooperativa che ha ottenuto il servizio ha incamerato 1,5 milioni di euro. Nel solo 2022 la coop ha affidato e pagato lavori di pulizia per 60mila euro ad una delle società ritenute all’interno dell’associazione per delinquere.
Stando alle accuse il denaro delle tangenti veniva ripulito attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici fatti ad aziende fittizie, veniva monetizzato e consegnato a mano ai vertici dell’associazione.
È stato ricostruito attraverso una lunga serie di accertamenti finanziari e bancari condotti dalla Sezione indagini patrimoniali dello Sco della Polizia di Stato. Buona parte del denaro arrivava dai fondi Pnrr e da fondi Ue per la gestione dei migranti: da qui la competenza in capo alla Procura Europea. Il sindaco Caligiore ora sta valutando se rassegnare le dimissioni o lasciare l’amministrazione nelle mani del vicesindaco. I poliziotti hanno sequestrato beni per mezzo milione di euro, destinati alla confisca se verranno accertati i reati.
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