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Si torna a parlare dei bonus casa: cosa ci si deve aspettare nei prossimi mesi, le procedure sono state aggiornate ancora
Continua il caos sulla situazione ‘casa’. Dopo il discorso del Ministro Giancarlo Giorgetti l’opinione pubblica si è spaccata a metà: l’opposizione ha puntato il dito sul Governo per aver aumentato ancora una volta le tasse sulla casa, ma in realtà si è scoperto poco dopo che si trattava per lo più di una notizia data in modo incompleto.
La verità è che la sovrattassa legata all’utilizzo del superbonus era già presente nella Legge di bilancio 2024, e specificava che chiunque avesse fatto uso o facesse uso di bonus edilizi, in caso in cui le ristrutturazioni migliorassero molto lo stabile, sarebbero state comunicate al catasto con una dichiarazione per aggiornare l’archivio.
In più, adesso si dovranno rimodulare le spese relative al catasto per richiesta della Commissione europea che è da tempo che ci notifica il bisogno di riallinearci ai prezzi degli altri paesi europei. Ma i disagi non finiscono qui. Il provvedimento 39/2024 ha vietato sconto in fattura e cessione del credito: i vantaggi quindi quest’anno sono stati pochi, eppure la stessa legge spiega che ci sono delle vie di fuga per evitare il divieto.
Come evitare il divieto cessione del credito e sconto in fattura per bonus edilizi
Come sappiamo per quest’anno sono stati vietati cessione del credito e sconto in fattura con il provvedimento 39/2024. I proprietari degli immobili possono però intervenire aggiungendo un terzo soggetto che abbia capienza fiscale (ovvero che possa permettersi la spesa anche senza sconti in fattura), anche nel caso in cui i lavori fossero già iniziati.
Tutto questo vale ovviamente fino a quando i pagamenti non sono già iniziati: in caso contrario purtroppo non ci sarebbe già più nulla da fare. Locazione, comodato e convivenza, sono ottime soluzioni nel caso in cui i lavori non siano ancora avviati. Se si convive con familiari capienti, per esempio, non servirà neanche porre modifiche sull’assetto proprietario dell’immobile, purché il convivente supporti i costi dei lavori.
In sostanza, il bonus può ’spostarsi’ su un altro soggetto che potrà richiederlo in sostituzione al proprietario di casa quando quest’ultimo non ha liquidità per pagare la somma in anticipo. Ovviamente deve risultare come una persona presente nel nucleo familiare, in alcuni casi anche senza variare intestazione del titolo.
I soldi relativi al bonus arriveranno poi in detrazione e si potranno quindi cedere alla terza persona che ha pagato per i lavori. Per fare ciò basterà solo attestare “mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi” per fruire legittimamente delle detrazioni.
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