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Il filone dell’abbreviato del maxiprocesso scaturito dall’operazione antidroga “Koleos” si è concluso in Cassazione con la conferma di 10 condanne a un totale di circa 110 anni di reclusione, e con un solo annullamento con rinvio.
La Sesta sezione penale ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Antonio Russo e Antonio Furfari, nell’interesse di Vincenzo Scarfone, ed ha annullato la sentenza impugnata limitatamente al reato associativo rinviando sul punto ad altra sezione della Corte d’appello di Reggio Calabria. I giudici ermellini hanno invece rigettato gli altri ricorsi, confermando la sentenza emessa in secondo grado dai magistrati reggini (il collegio era composto dai giudici Bianchi, Minniti e Palermo), che avevano sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio ipotizzato dalla Procura distrettuale e poi recepito dalla Procura generale, con condanne che vanno dai 7 ai 18 anni di reclusione.
Ecco il dettaglio: Domenico Mammoliti 15 anni 8 mesi, Francesco Mammoliti 18 anni, Giovanni Giorgi 18 anni, Giuseppe Ferrinda 10 anni, Maria Filastro 9 anni 8 mesi, Giovanna Laganà 7 anni 8 mesi, Antonio Mammoliti 7 anni 8 mesi, Francesco Parrelli 7 anni 4 mesi, Antonio Pellegrino 8 anni 4 mesi, Domenico Pellegrino 10 anni 10 mesi (in continuazione con altra sentenza).
Il processo “Koleos”, dal nome dell’indagine scattata nel luglio del 2020, si è fondato sulle indagini compiute dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Siderno, coordinati dalla Procura antimafia reggina, che hannoscoperto un traffico di sostanze stupefacenti tra la Locride e la Sicilia, in particolare, in provincia di Messina e Catania, nonché con le province pugliesi di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce.
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