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Il Governo non abbandona, lo dimostra con un bonus da oltre 700 euro mensili. Niente bufale, ma occasioni da non lasciarsi scappare.
Denaro e risparmio, due termini che in questo momento si vorrebbe fare andare a braccetto, ma che purtroppo sono destinati ad accompagnare una situazione che sta rasentando il “collasso”. L’economia è in crisi, ma più tra tutti sono i cittadini che non sanno più dove mettere mano. Se nel portafoglio del risparmio non c’è nulla, come far fronte alle spese di ogni giorno? Denunciare non basta, perché l’ideologia Welfare deve intervenire tempestivamente se non vuol far peggiorare la situazione. Allora, il nuovo bonus da oltre 700 euro al mese si direbbe essere quella manna dal cielo pronta a risollevare le sorti di chi sta peggio.
Da sempre c’è chi ha meno risorse economiche rispetto ad altri. Una società in cui tutto è di tutti, e in cui i cittadini sono ugualmente ricchi e “famosi”, non può esistere, ma c’è il sostegno sociale. Quella fonte di ausilio che tutela le fragilità. Per chi crede in questi valori e li vuole conquistare, come può farlo se non arriva nemmeno a pagare le spese per arrivare a fine mese?
Non si deve solo far fronte a questo, ma anche a delle condizioni che meritano un’attenzione maggiore per le esigenze che comportano. Il Maxi aiuto del Governo garantisce mensilmente una somma che sembra essere più che un contributo, ma uno stipendio!
Chi può ottenere la vantaggiosa misura? Soprattutto è davvero fonte di risparmio o si tratta della solita bufala? Analizzare dei casi concreti, permette ci comprendere la portata dell’innovativo sistema di aiuti. Agevolazioni garantite per chi ha specifici requisiti e fa la domanda prima che scada la possibilità di farlo. Il PNRR abbraccia molte più persone del previsto!
Si ottengono oltre 700 euro al mese da questo formidabile bonus: come riuscirci
Il PNRR è la sigla che indica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un progetto che ha a cuore la collettività. Non si parla solo di chi è in condizioni di miseria, ma è un’iniziativa che abbraccia una platea ampia di cittadini. È un quadro davvero preoccupante, e proprio per questo va analizzato, e da qui si deve agire tempestivamente per attuare le migliorie necessarie.
L’iniziativa parte dal 1° gennaio 2025 ed abbraccia anziani invalidi sottoposti al regime della legge n. 104 del 1992. Stesse opportunità per tutti. Non si può dire ad un pesciolino di scalare un albero, solo perché una scimmia ci riesce senza aiuti. La metafora in questione serve a comprendere la situazione dei cittadini di oggi.
Infatti, equivale a rappresentare quella condizione in cui, in relazione alle esigenze di ciascuno, non gli si può dire “vai avanti senza sostegno”, perché l’altro ci riesce e tu no. Non si può perché non tutti partono dalla stessa base, e di conseguenza bisogna agire in maniera opportuna per uno Stato Sociale che si rispetti. Questo significa non dimenticarsi degli anziani del Paese, che tra l’altro, sono la maggioranza della popolazione.
La misura sale a 850 euro al mese per anziani che hanno 80 anni e un’invalidità importante da percepire già quella di accompagnamento. Se le pensioni vanno adattate al tasso di inflazione, bisogna garantire il meglio anche quando quest’ultimo dato non vuole diminuire! Lo strumento di aiuti è valido per il biennio 2025-2026. Ancora il bando non è pronto, ma tutte queste informazioni sono già note, come anche la necessità di avere un ISEE annuo non maggiore a 6 mila euro.
Cosa serve sapere ancora? Che la ratio del provvedimento verte attorno alla possibilità di avere le risorse per acquistare tutti i beni e i servizi assistenziali funzionali alla condizione di questa categoria sociale. Ovviamente, non basta soddisfare i requisiti indicati, ma anche superare il vaglio della commissione INPS costituita da personalità scelte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
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