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Le elezioni in Emilia Romagna “non sono competizioni libere” a causa di una “sinistra” che “controlla il territorio in modo capillare con un sistema che non ha niente da invidiare ad alcune organizzazioni del sud Italia, non dico quali per non beccarmi una querela, ma lo fa anche inoculando la paura dei cittadini”.
Parole di Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, oggi a Bologna per il lancio della campagna elettorale del candidato azzurro Angelo Scavone. Frasi che hanno scatenato una prevedibile bufera politica, l’ennesima sulla corsa alla presidenza a meno di un mese dall’apertura dei seggi il 17 e il 18 novembre.
Dopo aver esplicitato l’endorsement alla candidata civica sostenuta dal centro-destra, Elena Ugolini (“Sono qua a portare il contributo della cultura riformista alla vittoria della presidente Elena Ugolini”, è la dichiarazione raccolta dalla Dire), la parlamentare ha tirato la bordata agli avversari: “Competizioni che non partono alla pari, in questa regione la sinistra controlla il tessuto economico e sociale in modo ferreo con carriere che vanno avanti e indietro da più di sessant’anni tra politica e istituzioni, bloccando lo sviluppo di questa regione”. Si parla di un’Emilia Romagna, prosegue la parlamentare, “da troppi anni finita nelle mani delle loro coop, delle loro banche e delle loro assicurazioni”.
Dichiarazioni che hanno suscitato l’immediata reazione del centro-sinistra, a partire dall’altro diretto interessato dalla corsa ai vertici di viale Aldo Moro, il candidato avversario Michele de Pascale: “Non sono solito partecipare alle polemiche e nemmeno al teatrino della politica – ha tuonato il candidato dem -. Ma non posso tollerane né passare sotto silenzio questa affermazione gravissima”. E incalza Craxi: “Se si riferisce a organizzazioni di stampo mafioso, si vergogni e chieda scusa, perché ha offeso una terra laboriosa, fatta di persone oneste che da sempre si batte contro le infiltrazioni mafiose oltre alla dignità del mezzogiorno d’Italia. Elena Ugolini – conclude – si dissoci”.
Un “triste ritornello di una destra alla canna del gas” è il commento del segretario regionale del Partito Democratico Luigi Tosiani, che si difende “la nostra parte politica, sulla cui moralità non permettiamo a nessuno di sollevare dubbi. Noi gli avversari li abbiamo sempre combattuti politicamente, non nelle aule giudiziarie. Il terreno, per noi, è quello della democrazia e della politica: saranno quindi le elettrici e gli elettori a rispondere col proprio voto a queste calunnie”.
Levata di scudi anche da parte del Partito Socialista Italiano con il segretario Enzo Maraio: “Spero davvero che Stefania Craxi non volesse riferirsi ad alcuni esponenti della destra, che a certe associazioni del Sud hanno dato invece un contributo notevole, cristallizzato nei loro caselli giudiziari. Da socialisti, che da sempre sono nel centrosinistra, aspettiamo le scuse”.
“La lotta alla mafia non riguarda solo il sud Italia, ma l’intero Paese inclusa l’Emilia-Romagna, e deve essere affrontata in modo politico e sociale, non come una semplice battaglia tra partiti” così commenta Giulio Venturi, consigliere comunale del gruppo Lega-Salvini Premier e candidato alle prossime elezioni regionali. “Ritengo che il Partito Democratico abbia gestito male diversi aspetti del governo regionale, ma il paragone di Craxi non coglie la complessità della situazione attuale” conclude l’esponente del Carroccio.
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