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La buona notizia è che, nonostante il nuovo taglio all’importo massimo detraibile – apposto dalla scorsa manovra – avesse fatto pensare a una possibile cancellazione, il bonus mobili permarrà anche il prossimo anno, come confermato nella conferenza stampa che ha seguito l’approvazione, in CdM, del testo del disegno di legge di Bilancio. Ricordiamo altresì che il bonus mobili non è una misura strutturale e, quindi, senza un ulteriore intervento in manovra, sarebbe scomparso dal primo gennaio prossimo. Vero è che il ridimensionamento delle agevolazioni negli interventi edilizi aveva fatto temere il peggio, ma le dichiarazioni del Ministro e del Viceministro dell’Economia hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Della conferma ovviamente beneficeranno, oltre ai contribuenti, le aziende della filiera del legno-arredo e le imprese edili.
A oggi, il bonus mobili vale per le spese relative all’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici (almeno di classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori). Esso consiste in una detrazione fiscale al 50%, collegata alla precondizione della ristrutturazione della casa (con diritto della detrazione al 50% per i lavori effettuati), che – negli anni della sua applicazione – ha consentito di rendere più confortevole l’immobile ristrutturato, di fatto andando a risparmiare metà dei costi per mobili ed elettrodomestici, come frigoriferi e lavatrici. Alla luce degli ultimi aggiornamenti in tema di lavori sulla manovra, per avvalersi della detrazione fiscale in oggetto ora ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2025 (salvo ulteriori proroghe).
Se è vero che l’anno prossimo il bonus mobili rimarrà probabilmente invariato nel suo funzionamento, è però altrettanto vero che – negli ultimi anni – tale agevolazione fiscale è stata più volte modificata e ridimensionata nella sua portata. Basti pensare che, fino al 2021, il tetto massimo di spesa su cui era possibile conseguire la detrazione al 50% era pari a 16mila euro (con un beneficio per il contribuente di 8.000 euro). L’anno successivo si è poi scesi alla soglia di 10mila euro e, con essa, anche l’agevolazione per il contribuente calava a 5mila euro, mentre – dopo un ulteriore taglio nel 2023 – lo scorso anno il tetto massimo del bonus mobili, su cui applicare la detrazione fiscale, si era assestato sui 5mila euro (con beneficio per il contribuente di 2.500 euro).
In vista del 2025, come dicevamo, il testo del disegno di legge di Bilancio contiene la prosecuzione del bonus mobili, verosimilmente senza ulteriori tagli al tetto di spesa massima detraibile. Ma per avere conferma ufficiale su questo – e sulla possibilità di fruire del bonus mobili anche sulle seconde case – dovremo attendere il testo definitivo della manovra, da approvare entro il 31 dicembre prossimo per evitare il temuto esercizio provvisorio.
Ricapitolando, tutti gli acquisti di mobili ed elettrodomestici, se accompagnati da una ristrutturazione, potranno essere portati in detrazione al 50% entro il limite di spesa massima stabilita e, se resterà invariato il bonus ristrutturazione per gli interventi sulle prime case (50%), sarà invece la ristrutturazione per le seconde case a sopportare un taglio dell’aliquota al 36%, rendendo quindi più onerosi gli interventi edilizi alle abitazioni per le vacanze e agli immobili dati in locazione per incassarne il relativo canone.
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