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Primo squillo per la Vanoli Cremona che ritrova un grandissimo Tajion Jones (29 punti) per sbancare il parquet della Fruit Village Arena – PalaBarbuto, al cospetto di una Napoli che esce tra i fischi del proprio pubblico, ormai stufo di vedere sempre gli stessi fantasmi. A fine gara la curva esorta la squadra a vergognarsi per le prestazioni offerte finora. Negli spogliatoi echeggiano le urla di Milicic, non si sa bene verso chi.
E dire che la gara sembrava essersi messa bene per i padroni di casa, spinti da una difesa più attenta e guidati da Giovanni De Nicolao. Il capitano partenopeo fa di tutto per rendere meno pesante l’assenza di Kevin Pangos, armando la mano di Manning (22) e di un Dreznjak più fluido nel tiro pesante.
Cremona vive di Tajion Jones che per lunghi tratti della partita è l’unico a metterla dentro, tre canestri pesanti in fila per rimontare il primo parziale di 8-0 partenopeo.
Nel primo tempo ne segna 17, si prende una pausa nel terzo quarto, poi piazza i canestri decisivi nel quarto, chiudendo con un fantasmagorico 8/11 da 3.
Nel secondo tempo salgono in cattedra anche altri giocatori apparsi in ombra prima, da Booth all’ex Owens, limitato inizialmente dai problemi di falli, ma decisivo nel finale, arrivando a fatturare una doppia doppia che nessuno avrebbe previsto dopo il primo quarto.
LA CRONACA
Primo quarto di parziali, Napoli prova subito ad indirizzare la gara attaccando bene gli show alti di Owens e punendo con Totè ed un redivivo Dreznjak, fluido al tiro e reattivo a rimbalzo.
La Vanoli incassa e ribatte con tre canestri pesantissimi in fila di un altro protagonista di The Revenant, quel Tajion Jones che stava soffrendo l’impatto con il campionato italiano che valgono il vantaggio. Non un caso che sia lui a ribattere, è l’unico a reggere il ritmo che gli avversari provano ad imporre alla partita.
Da lì è un testa a testa continuo, ad avere la meglio è però la formazione ospite, Zampini e Nikolic piazzano il 21-24 del 10’.
Da lì, però, sembra tutt’altra Napoli rispetto ai gravi passi indietro visti contro Sassari.
I partenopei, con Dreznjak a colpire dal perimetro e Manning a schiacciare in contropiede, piazzano un altro parziale di 8-0 che infiamma gli spalti, a dire il vero più vuoti del solito. A tenere a galla la Vanoli è ancora Jones, scatenato ogni volta che riceve palla sul perimetro, 5/5 lo score dello statunitense, prima che commetta un errore.
È così che si resta sui binari dell’equilibrio fino alla fine del primo tempo, Cremona ha un’occasione di sorpasso dopo la ripetizione di una rimessa con 1” sul cronometro, la palla va a Jones ma, stavolta, il tiro non è preso con la coordinazione giusta.
Nel frattempo Tariq Owens lascia il campo per infortunio, applaudito dai suoi ex tifosi con grande sportività, rientrerà nella ripresa.
Il secondo tempo si apre con continui miniparziali da una parte e dall’altra, ma è Napoli a tenere la guida del punteggio.
Cremona rientra ad un possesso di distanza in un paio d’occasioni, complice una tripla in uscita dal ricciolo di Jones, ma la riattivazione degli esterni partenopei, con le penetrazioni di Manning e Copeland, permette agli uomini di Milicic di tenere saldo il comando, grazie anche alla difesa flottata che prosciuga l’attacco cremonese.
Nel finale di quarto, Woldetensae e Booth si scambiano triple ma è quella del giovane Saccoccia dal gomito a far esplodere Fuorigrotta e mettere 8 lunghezze tra le due squadre (65-57).
Proprio il gioiellino del vivaio azzurro fissa il massimo vantaggio con il canestro in fade away, superando le mani altissime di Owens.
Sembra l’alba della redenzione, e invece i padroni di casa ricadono nei loro vizi e rivedono i soliti fantasmi, a poco è servita l’esclusione di Jordan Hall, con Milicic che in sala stampa smentisce i motivi tecnici del comunicato con un semplice “non meritava di stare con noi e non per mancanza di talento”.
Da quel 68-59 Napoli sparisce dal campo e subisce un parziale spaventoso di 22-4 che la ribalta.
Tajion Jones punisce la difesa pigra dei partenopei sul ribaltamento, prima, e frontalmente, poi. Anche Owens trova il canestro pesante, in un batter di ciglia il risultato passa al 72-81 con Booth che va ad appoggiare al tabellone.
Napoli è di nuovo prigioniera delle sue paure, eppure prova ancora un sussulto con 5 punti in fila di Copeland e il contropiede che Manning corona con l’inchiodata che fa di nuovo sperare il pubblico.
Resta un miraggio, coach Cavina chiama il time out e le speranze di Napoli si chiudono nel momento in cui si perde il rimbalzo e permette a Nikolic un comodo tap in.
Manning è l’ultimo a mollare, la parola fine la scrivono i liberi di Davis e, ancora, di Nikolic.
Finisce 81-87.
QUI le statistiche del match
Negli spogliatoi, prima della conferenza stampa, esplode la tensione. Urla di un coach Milicic fuori di sé, non si sa bene all’indirizzo di chi.
Circa mezz’ora dopo il tecnico si presenta ai microfoni in tono dimesso e deluso, assumendosi la responsabilità di non aver saputo dare di più con l’assenza di Pangos.
Top: TAJION JONES, 8,5
Come Araba Fenice emerge dal pessimo inizio di stagione con una prestazione da 29 punti in cui si divide tra boa di galleggiamento di una Vanoli fuori giri nel ritmo e glaciale esecutore della spallata decisiva.
Come Re Mida, converte in oro ogni pallone che tocca.
Benvenuto in Serie A.
Flop: IGOR MILICIC, 3
Nella partita meno deludente di questo inizio di stagione, quando interviene fa danni. Nell’immediato post partita le sue urla oltrepassano le fini pareti che separano gli ambienti e mettono a nudo una guida che non ha connessione con chi dovrebbe applicarne i piani. Quo usque tandem?
Le pagelle
Napoli: Saccoccia 6,5; Copeland 5; Treier 5; De Nicolao 6; Woldetensae 6; Manning 5,5; Dreznjak 6; Williams 4; Totè 6, Mabor sv, all. Milicic 3.
Cremona: Booth 6,5; Eboua 4; Jones 8,5; Davis 6,5; Conti sv; Zampini 6; Nikolic 7; Lacey 5; Owens 6,5; Poser ne; all. Cavina 6.
Nell’immagine Tajion Jones, foto Ciamillo-Castoria
Elio De Falco
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