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In un contesto economico difficile, sempre più famiglie ricorrono al credito al consumo per fronteggiare spese e imprevisti. Tra i prodotti finanziari più richiesti spicca la cessione del quinto, che ha registrato un forte aumento nei primi sei mesi del 2024, con operazioni per un valore superiore a 3 miliardi di euro a livello nazionale. La Puglia si colloca come la sesta regione d’Italia per flussi finanziati, dimostrando un notevole interesse verso questa forma di prestito.
Il ruolo delle banche locali
Di queste dinamiche si è discusso a Bari durante l’incontro “Costruiamo il futuro”, organizzato da Prestipay, una società specializzata nel credito al consumo. Durante l’evento, è emerso quanto sia cruciale il ruolo delle banche territoriali, in particolare quelle legate al credito cooperativo, per sviluppare e promuovere prodotti come la cessione del quinto. Le banche locali sono infatti fondamentali per raggiungere la clientela che maggiormente beneficia di questo strumento, facilitando l’accesso al credito in modo più personalizzato e vicino alle esigenze delle famiglie.
Potenzialità e sviluppo del mercato
La cessione del quinto è una soluzione finanziaria che permette ai lavoratori dipendenti e ai pensionati di ottenere un prestito, con una modalità di rimborso direttamente trattenuta dalla busta paga o dalla pensione. Questo tipo di prestito si è rivelato particolarmente interessante per le famiglie in difficoltà o per chi necessita di liquidità immediata, grazie alla sua flessibilità e alla sicurezza offerta per le banche.
Lo sviluppo di questo mercato passa inevitabilmente attraverso la collaborazione tra istituti bancari e clienti, e la comunicazione chiara sui vantaggi e sulle modalità di accesso al credito al consumo, affinché si possa costruire un rapporto di fiducia duraturo.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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