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Semestene Per chi fa l’ostetrica far nascere un bambino è sempre una grande emozione. Ma il parto in casa che ha fatto venire alla luce la piccola Landhe Yu ha un valore aggiunto perché nel piccolo comune del Mielogu di 122 abitanti non accadeva da oltre 50 anni.
A raccontare quella splendida esperienza è l’ostetrica Viola Usai che dopo aver conosciuto babbo Antonio e mamma Jean ha cominciato con loro un percorso di preparazione: «Ho conosciuto Jean e Antonio la scorsa primavera. Mi hanno contattato attraverso una loro conoscenza che ci seguiva sui social. Abbiamo chiacchierato per qualche ora su un prato, ad Oristano, loro volevano essere accompagnati durante la gravidanza, cercavano un’ostetrica che li affiancasse, ascoltasse, seguisse il benessere di mamma e bambina, controllasse gli esami, valutasse la crescita della bimba e del pancione. Che li preparasse a quello che sarebbe stato il travaglio, lo affrontasse con loro e così anche i primi momenti dopo la nascita».
Tra professionista e neo genitori si è creato un legame: «Ho raccontato a loro di me – prosegue Usai _ e di come lavoro con le coppie e del mio lavoro con la mia collega Silvia Collu. Ho spiegato che noi assistiamo i parti in casa seguendo le linee guida nazionali, iniziamo il percorso con la coppia quando veniamo contattate, con incontri mensili che poi si fanno più frequenti. Creiamo un rapporto di fiducia reciproca, conosciamo le famiglie e le case dove avvengono i parti. Da quell’incontro Jean e Antonio sono andati via con il desiderio più forte di voler vivere a casa la nascita della loro bimba. Da li è iniziato il percorso con Silvia, con incontri periodico fino all’alba del 10 ottobre , quando mamma Jean e la piccola Landhe Yu hanno iniziato il loro viaggio insieme, seguendo il ritmo delle contrazioni che come onde hanno accompagnato dolcemente questa bimba su questa terra, avvolte e coccolate dalle braccia, dalle mani, dalle parole e dall’emozione di babbo Antonio fino alle 22, quando è atterrata tra le nostre mani».
Grande l’emozione per questo “parto storico”. «Per me e Silvia è stato un onore accompagnare questa coppia, proveniente da uno dei paesi più piccoli (e il più vecchio) della Sardegna. Non è stato il primo parto in casa: sono ostetrica dal 2015 e dal 2019 lavoro con Silvia in tutta l’isola: Cagliari, Sassari, Oristano sono le città più grandi ma abbiamo accompagnato mamme e bimbi a Sestu, Sinnai, Gavoi, Genoni, San Sperate, Muravera , castiadas, Senorbì. Le richieste aumentano di anno in anno, da parte nostra avviene una “selezione” perché il parto in casa può avvenire solo in gravidanze fisiologiche, cioè quando mamma e bebè stanno bene per tutta la gravidanza».
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