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L’Assegno Unico per i figli a carico ha visto un aumento degli importi nel 2024, con una spesa complessiva di oltre 13 miliardi nei primi otto mesi. Ecco i dati INPS aggiornati.
L’Assegno Unico Universale continua a rappresentare uno strumento cruciale di supporto economico per le famiglie italiane con figli a carico. Secondo i dati aggiornati dall’INPS per i primi otto mesi del 2024, sono stati erogati 13,1 miliardi di euro, un aumento significativo rispetto al 2023, quando la spesa totale aveva raggiunto i 18,2 miliardi di euro. La media mensile dell’assegno per nucleo familiare e per figlio ha visto un incremento rispetto all’anno precedente, riflettendo un aumento del supporto offerto alle famiglie.
I dati dell’INPS sull’Assegno Unico 2024
Tra gennaio e agosto 2024, l’INPS ha erogato assegni a 6,2 milioni di famiglie, coprendo un totale di quasi 9,9 milioni di figli. L’importo medio per famiglia è stato di 273 euro, mentre ogni figlio ha ricevuto in media 172 euro. Questo rappresenta un miglioramento rispetto ai 257 euro per nucleo e ai 162 euro per figlio del 2023, segnalando un incremento che riflette l’adeguamento alle esigenze delle famiglie italiane.
Le famiglie con un solo figlio hanno ricevuto un assegno medio di 149 euro, mentre quelle con due figli hanno ottenuto in media 328 euro. Per i nuclei familiari numerosi, il beneficio è ancora più rilevante: le famiglie con cinque figli hanno ricevuto un assegno medio di 1.452 euro, mentre quelle con sei o più figli hanno ottenuto in media 1.917 euro.
L’impatto economico dell’Assegno Unico: una spesa di 44,5 miliardi in meno di tre anni
Dall’introduzione dell’Assegno Unico Universale nel 2022, lo Stato ha investito una somma considerevole per sostenere le famiglie italiane. In totale, tra il 2022, 2023 e i primi otto mesi del 2024, sono stati spesi 44,5 miliardi di euro. Questo sforzo finanziario dimostra l’impegno del governo nel garantire un sostegno stabile e significativo a famiglie con figli, indipendentemente dal numero di componenti e dalla fascia di reddito.
Le famiglie beneficiarie e le fasce ISEE
Uno degli elementi fondamentali che determina l’importo dell’Assegno Unico è l’ISEE del nucleo familiare. La maggior parte dei beneficiari rientra nelle fasce più basse di reddito: oltre la metà dei figli riceve un assegno medio di 224 euro, appartenendo a famiglie con ISEE fino a 17.090,61 euro. Le famiglie con ISEE superiore a 45.574,96 euro, che rappresentano una minoranza, ricevono l’assegno minimo di 57 euro per ogni figlio.
Inoltre, quasi 1,9 milioni di figli appartengono a famiglie che non hanno presentato una dichiarazione ISEE, ricevendo quindi l’importo base previsto per l’assegno, che ammonta anch’esso a 57 euro.
Pro e contro dell’Assegno Unico Universale
Pro:
- Aumento degli importi medi: Il 2024 ha visto un incremento degli assegni medi per nucleo familiare e per figlio, offrendo un maggiore supporto economico alle famiglie.
- Inclusività: L’Assegno Unico copre un ampio spettro di famiglie, compresi i nuclei numerosi, con assegni più alti per chi ha più figli a carico.
- Stabilità nel tempo: Con una spesa di 44,5 miliardi in meno di tre anni, l’Assegno Unico ha fornito un sostegno costante, consolidando la misura come pilastro del welfare familiare.
Contro:
- Importi ridotti per chi non presenta ISEE: Le famiglie che non presentano l’ISEE ricevono solo l’assegno minimo, penalizzando potenzialmente chi, per motivi burocratici, non riesce a completare la dichiarazione.
- Disparità tra le fasce ISEE: Nonostante l’importo cresca con il numero di figli e il livello di bisogno economico, le differenze tra le fasce di reddito creano una distanza significativa tra i benefici percepiti dai diversi nuclei familiari.
L’Assegno Unico Universale si conferma uno strumento essenziale per il sostegno economico delle famiglie italiane, con una distribuzione che riflette la necessità di adattarsi alle condizioni economiche di ciascun nucleo.
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