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Il “Rapporto mutui ipotecari 2024″ dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) presenta una panoramica dettagliata sulle dinamiche del credito immobiliare in Italia. Giunto alla settima edizione, il documento esamina l’origine e la destinazione dei capitali provenienti dal patrimonio immobiliare, analizzando i mutui ipotecari per area geografica e nelle principali città italiane.
Il rapporto si concentra in particolare sugli otto maggiori centri urbani del Paese, che hanno generato quasi il 30% dei capitali finanziati a livello nazionale nel 2023.
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I dati principali del rapporto
Secondo il rapporto, nel 2023 sono stati stipulati circa 330 mila atti di mutuo ipotecario in Italia, coinvolgendo oltre 730 mila unità immobiliari. Il capitale complessivo è stato di circa 90 miliardi di euro, pari al 4,2% del PIL nazionale.
Una riduzione significativa rispetto al 2022, quando il capitale superava i 100 miliardi di euro. La diminuzione ha riguardato sia il numero di immobili ipotecati (-25%) che il capitale finanziato (-12%).
Le otto maggiori città italiane
Il mercato delle otto principali città italiane (tra cui Roma, Milano, Torino, Napoli e Palermo) ha mostrato un’influenza rilevante nel settore dei mutui ipotecari. Nel corso del 2023, queste città hanno generato il 30% del totale dei capitali finanziati, per un importo superiore ai 26 miliardi di euro. Roma e Milano, in particolare, hanno rappresentato oltre il 65% degli immobili ipotecati e più di 22 miliardi di euro di capitale.
Un dato interessante riguarda l’aumento del capitale da credito immobiliare a Milano, che ha registrato una crescita superiore al 25% rispetto al 2022, nonostante una leggera riduzione nel numero di atti ipotecari. Roma ha invece evidenziato una diminuzione del numero di atti pari al 24%, in linea con il calo nazionale, ma con un capitale più stabile rispetto ad altre città.
Dinamiche del mercato residenziale e non residenziale
Il rapporto evidenzia come il ricorso al credito ipotecario si sia gradualmente spostato dal mercato immobiliare residenziale verso settori di diverso tipo, con un maggiore reinvestimento dei capitali estratti in altre attività economiche.
Nel caso di Milano, solo il 17% del capitale immobiliare è stato nuovamente immesso nel mercato residenziale, mentre oltre il 70% è stato destinato a settori extra immobiliari. Questo fenomeno contrasta con la tendenza di città come Napoli e Palermo, dove la maggior parte dei capitali è stata reinvestita nel mercato residenziale (oltre l’80%).
Mutui ipotecari per area geografica
Il calo generale dei mutui ipotecari ha interessato tutte le aree geografiche italiane. Il Nord Italia si conferma comunque l’area con la quota più alta di mutui ipotecari, rappresentando circa il 60% del capitale finanziato a livello nazionale. Tuttavia, anche qui si è registrato un cambiamento nella ripartizione del capitale, con un aumento significativo del finanziamento di attività economiche diverse dal settore immobiliare.
Al Sud, invece, il calo del numero di atti ipotecari è stato più contenuto rispetto ad altre aree, ma il capitale destinato al mercato immobiliare residenziale è rimasto piuttosto statico, evidenziando una minore dinamicità rispetto al Nord e al Centro.
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