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La manovra finanziaria sarà discussa nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre e al suo interno potrebbe esserci anche una modifica alla cosiddetta flat tax al 15% per i lavoratori autonomi. Il regime forfettario ha limiti molto stringenti, in particolare di fatturato, che ne riducono in parte il numero di adesioni.
La Lega e il suo segretario Matteo Salvini vorrebbero aumentare il tetto massimo del forfettario, facendolo passare da 85mila euro a 100mila. Una norma che è già stata approvata per il 2024 ma che il Governo non ha previsto di rendere strutturale. Il Carroccio sta tentando di inserirne il finanziamento in manovra, almeno per un rinnovo annuale, ma il costo si aggira tra i 500 milioni e 1 miliardo di euro, fondi che l’esecutivo dovrebbe ricavare da tagli o nuove tasse.
La flat tax per i forfettari
Il Governo ha deciso, con una scelta inattesa, di portare la discussione della manovra finanziaria già nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre, in modo da avviare la discussione parlamentare prima della data fissata dall’Ue, il 20 dello stesso mese. Questa improvvisa accelerazione potrebbe spostare proprio in sede parlamentare diverse discussioni interne alla maggioranza su misure care ad alcuni partiti che faticheranno a trovare spazio nel primo testo che uscirà dal Cdm.
Una di queste è la cosiddetta flat tax per i lavoratori autonomi, vale a dire il regime forfettario per le partite Iva. Al momento questa norma consente, a chi è titolare di un’attività che richiede la partita Iva, di sostituire la tassazione ordinaria con un’aliquota unica del 15% sull’imponibile. Questo consente di pagare meno tasse, ma si tratta di un’opzione disponibile soltanto a chi fattura meno di 85mila euro ogni anno. Se si supera questa soglia si torna automaticamente nel regime ordinario.
La Lega era riuscita, per il solo anno 2024, a ottenere una soglia di tolleranza per chi avesse superato gli 85mila euro. Le partite Iva forfettarie con introiti che arrivano a 100mila euro possono infatti restare nel regime di flat tax fino al 31 dicembre di quest’anno, ma dovranno poi tornare a quello ordinario. L’obiettivo di Salvini sarebbe rendere questa norma strutturale o almeno rinnovarla per il 2025, ma c’è un problema di coperture.
Il problema delle coperture
Secondo le prime stime, l’estensione fino a 100mila euro del limite di fatturazione per le partite Iva che scelgono il regime forfettario potrebbe costare allo Stato tra 500 milioni e 1 miliardo di euro ogni anno.
Molto dipenderà dal numero di professionisti che aderiranno, che però potrebbe essere alto visto il successo che la norma ha avuto negli scorsi anni. 1,8 milioni di persone hanno scelto di abbandonare il regime ordinario in favore della flat tax, ma questa rapida diffusione è ora un problema per il maggior sostenitore della norma, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.
Il costo eccessivo della flat tax infatti potrebbe farla rimanere fuori dalla prima bozza della manovra, costringendo la Lega a cercare in Parlamento il consenso per farla rientrare tramite un emendamento. La legge di bilancio del 2025 è molto limitata dalla necessità di ridurre deficit e debito e la ricerca di risorse è quindi molto complessa.
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