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Favorite le imprese attive nei comuni della Zls che hanno relazioni con il porto di Ravenna
Meno burocrazia per le imprese, incentivi economici e sgravi fiscali. Questo significa la Zls, Zona logistica semplificata, che porterà importanti benefici a tutte quelle imprese dell’Emilia-Romagna con sede nella Zls che hanno o attiveranno delle relazioni con il sistema portuale di Ravenna. E che, in teoria, potrebbero forse già da subito approfittare della possibilità di ottenere un credito di imposta per investimenti oltre i 200mila euro (fissati dalla normativa varata per le Zls già istituite) ma i tempi sono ristrettissimi (entro il 15 novembre l’investimento deve essere concluso) e non è chiaro se la normativa che mette a disposizione gli 80 milioni di euro si applichi anche alla Zls appena approvata e se ve ne siano i tempi tecnici.
Resta il fatto positivo dell’approvazione mediante Dpcm della Zls dell’Emilia-Romagna – che usufruirà sicuramente dei benefici che verranno stabiliti in futuro – con la firma del decreto di istituzione da parte della Presidente del Consiglio dei ministri, dopo l’istruttoria avviata più di due anni fa dal Ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, in collegamento con la Regione. E dove è già stata varata, come a Venezia Rovigo e Genova sta portando rilevanti benefici. In Veneto, per esempio, nell’arco di un decennio, si stima un’occupazione addizionale pari ad oltre 177mila unità e un aumento dell’export fino al 40%, una crescita degli investimenti di 2,4 miliardi, un aumento del traffico container dell’8,4% medio annuo. Come previsto dalle normative nazionali per l’istituzione delle zone economiche speciali, la Zls avrà un’estensione di circa 4.500 ettari e unirà il porto di Ravenna, il centro del sistema, con i nodi intermodali regionali e le aree produttive commerciali identificate secondo criteri di collegamento economico-funzionale con il contesto portuale.
L’ambito geografico
La Zls dell’Emilia-Romagna coinvolgerà 11 nodi intermodali da Ravenna a Piacenza, 25 aree produttive, 9 province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini) e 28 Comuni (Argenta, Bagnacavallo, Bentivoglio, Bondeno, Casalgrande, Cesena, Codigoro, Concordia sulla Secchia, Conselice, Cotignola, Faenza, Ferrara, Fontevivo, Forlì, Forlimpopoli, Guastalla, Imola, Lugo, Mirandola, Misano Adriatico, Modena, Ostellato, Piacenza, Ravenna, Reggiolo, Rimini, Rubiera, San Giorgio di Piano). Le imprese che fanno parte della Zls, quelle già presenti o le nuove, beneficeranno di una serie di facilitazioni come semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali. Le agevolazioni previste nel “pacchetto localizzativo” saranno condizionate allo sviluppo o l’attivazione delle relazioni con il sistema portuale di Ravenna.
Il decreto che definisce le modalità di accesso al credito d’imposta per gli investimenti nelle zone logistiche semplificate del 30 agosto 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 del 26 settembre 2024 stabilisce i meccanismi di funzionamento delle agevolazioni per favorire la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle regioni più sviluppate e in transizione non ricomprese nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno.
La normativa di riferimento
Il Decreto Coesione ha esteso il credito di imposta della Zes unica alle ZLS, prevedendo la concessione di un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, in relazione agli investimenti in beni strumentali, realizzati a decorrere dall’8 maggio e fino al 15 novembre 2024, destinati a creare un nuovo stabilimento o a diversificare l’attività nel caso di grandi imprese.
Per la concessione del credito di imposta in commento è previsto un limite di spesa complessivo di 80 milioni di euro per l’anno 2024. Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nelle ZLS in relazione agli investimenti in beni strumentali e destinati a strutture produttive ubicate nelle Zls.
I soggetti esclusi
Sono esclusi dall’agevolazione i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.
Inoltre, sono escluse dall’agevolazione le imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento e le imprese in difficoltà.
Investimenti agevolabili
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale realizzati dall’8 maggio 2024 al 15 novembre 2024, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZLS, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva situata nella ZLS.In generale, il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Il credito di imposta
Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni agevolabili, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. In ogni caso, non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia inferiore a 200.000 euro.
Procedura di accesso
I soggetti interessati all’agevolazione comunicano all’Agenzia delle entrate, dal 12 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dall’8 maggio 2024 al 15 novembre 2024, con le modalità e il contenuto che saranno definite attraverso un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.
Nella richiesta di accesso all’agevolazione, le imprese devono dichiarare l’eventuale fruizione di altri aiuti di Stato e di aiuti de minimis in relazione ai medesimi costi ammissibili oggetto della comunicazione e che il relativo cumulo non determina il superamento dell’intensità di aiuto più elevata, o dell’importo di aiuto più elevato, consentita dalla disciplina europea di riferimento.
Modalità di fruizione del credito
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione, inviando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate
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