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Il credito è valido per gli insegnanti di ruolo ed è utilizzabile per l’acquisto di libri, biglietti per musei o altri eventi culturali mna anche corsi di aggiornamento
È attiva la Carta del docente. A partire dalle ore 14.00 di oggi, lunedì 14 ottobre, sarà possibile chiedere il bonus al Ministero dell’Istruzione. Si tratta di un credito di 500 euro garantito nell’anno scolastico in corso «ai docenti di ruolo e a chi ne ha diritto in forza di una sentenza passata in giudicato». In ogni caso, però, l’insegnante deve essere assunto a tempo indeterminato in una scuola statale. Il bonus non è infatti valido per i precari.
Che cos’è e come funziona
La Carta del docente, istituita nel 2015, è un bonus che ha lo scopo di consentire l’acquisto di «libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema». Ma anche, come scrive sul suo sito il Ministero dell’Istruzione, «per iscriversi a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca». Tra i corsi sono compresi anche quelli di lingue straniere così come gli aggiornamenti di strumenti informatici che in qualunque modo possano aiutare il docente a svolgere al meglio la sua professione.
Gli acquisti, specifica il Miur, non devono essere per forza inerenti alla materia insegnata. La volontà è di spingere e favorire gli insegnati a formarsi sviluppando «competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali non riconducibili a una sola specifica professionalità». Per attivarlo basterà accedere con lo Spid ai borsellini elettronici del sito www.cartadeldocente.istruzione.it. Qui sarà possibile generare i voucher per l’anno scolastico 2024/2025.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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