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Il pacchetto di provvedimenti sulla sicurezza contenuti nel disegno di legge recentemente approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato contrasta con i principi fondamentali dello stato di diritto e della Costituzione e propone un modello illiberale. Punisce il dissenso, colpisce il pacifico conflitto sociale, istiga all’odio, disegna una sorta di Stato penale che sostituisce lo Stato sociale. Si introducono nuovi reati, numerose aggravanti, aumenti di pena. Si criminalizzano persone immigrate, detenute, senzatetto, minoranze; si sanzionano manifestazioni e proteste pacifiche; si formalizzano divieti immotivati e crudeli; si penalizzano forme di lotta delle lavoratrici, dei lavoratori, degli ambientalisti; si ignorano totalmente – peraltro – comportamenti illegali, come l’evasione fiscale, e non c’è nulla sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Si attacca la libertà delle persone e il diritto costituzionale a manifestare in forma non violenta.
Tutto ciò, a fronte della drammatica situazione carceraria, della analoga situazione dei migranti in detenzione amministrativa, della cronica carenza abitativa per i ceti più poveri, della caduta verticale di tutele e di servizi sociali. Si contribuisce così a disegnare i tratti di uno Stato autoritario, discriminatorio e persecutorio, già accennati col decreto anti rave, col decreto Cutro, col decreto Caivano, con le minacce al diritto di sciopero. Occorre impedire che sia approvata in via definitiva la legge del cosiddetto pacchetto sicurezza, che è contraria allo spirito, e in alcuni punti anche alla lettera, della nostra Costituzione antifascista.
Per questo lanciamo un appello all’ avvocatura, ai giuristi, agli operatori del diritto e della sicurezza, a tutte le forze politiche, a quelle dell’opposizione, ma anche a quelle della maggioranza che dicono di ispirarsi ai principi della democrazia liberale, affinché tale legge sia respinta.
Il Presidente nazionale, i Vicepresidenti, la Segreteria nazionale ANPI
#ANPI2024
#Appello
#DDLSicurezza
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