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“Da teatino ormai vicino ai 60 anni, rimango amareggiato per quello che accade quotidianamente e ripetutamente a danno dei beni pubblici della città di Chieti, eventi che si accaniscono più di frequente nella villa comunale che durante la sera e soprattutto la notte rimane terra di nessuno e dove “bande” di adolescenti quasi adulti non hanno null’altro da fare che distruggere e danneggiare arredi e giochi che arredano i parchi dedicati ai bambini”, così il capogruppo Lega al Comune di Chieti, Mario Colantonio.
“Anche questa mattina nuove e tristi sorprese a danno di belle tavolate e sedute in legno che dotavano l’area giochi nei pressi di villa Frigeri. È inutile raccontare come nuovamente e per la seconda volta in questa settimana, ignoti sfondano le porte di ingresso e devastano quel poco rimasto indenne all’interno della proprietà della Regione Abruzzo che i più conoscono come edifici ex Gil o ex biblioteca regionale, sicuramente qualcuno replicherà domani che c’è uno stanziamento di 200 mila euro o 2 milioni di euro, non si è capito ancora bene dopo 2 anni di annunci. Poi ci sono i più irresponsabili, che prelevano i libri dalla casetta in legno lungo viale IV Novembre e li vanno a bruciare nella parte alta di villa Frigeri, con il rischio che prenda fuoco qualche cosa di più grande”.
“La villa comunale, come molti sicuramente ricordano, era per i giovani un bel luogo di incontri, di socializzazione, di giochi, di sport, di comitive, di primi baci con le fidanzatine e vi garantisco che ancora oggi c’è tanta gioventù educata ai sani principi della vita che la valorizzano in questo modo, come facevano i loro genitori ed i loro nonni. Purtroppo alcune “pecore nere” non frenano i loro malesseri e istinti animaleschi e succede quello che purtroppo si racconta ormai ogni giorno – continua Colantonio -. Sicuramente occorrono telecamere, tante volte annunciate e mai collocate, sicuramente occorrono più controlli da parte delle forze dell’ordine che in questa città vivono loro malgrado tutti i problemi che oggi esistono con il minor personale in servizio, con i tagli economici agli straordinari e agli organici che una città come Chieti non aveva quando sede di grandi caserme ed esisteva la leva militare obbligatoria persa da 20 anni. Si aggiungono a questi problemi la latitanza delle istituzioni comunali e regionali che ormai hanno dimenticato il valore dei propri patrimoni immobiliari e li lasciano all’abbandono più desolante”.
“Io non mi rassegno e continuo a sperare in una rinascita morale e sociale che rianimi le famiglie e i giovani di Chieti per l’amore nei confronti della cosa pubblica e del “bene comune” che forse ci riporterà ad amare la nostra bella Chieti al di fuori degli scontri politici, odi di varia natura e altro che avvelenano quotidianamente le nostre vite. Da parte mia – conclude l’esponente della Lega – continuerò a fare quello che ho sempre fatto, denunciare chi distrugge e “infetta” il vivere civile, sperando sempre in un futuro migliore”.
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