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Parte Quota Lombardia, la norma regionale che permette alle società con sede nella regione di quotarsi a Piazza Affari con un maxi bonus, in tutto 25 milioni in tre anni a fondo perduto. L’iniziativa, anticipata da MF-Milano Finanza il 26 settembre, è stata presentata ufficialmente nella sede di Borsa Italiana venerdì 11 ottobre. Le pmi lombarde già quotate su Egm sono 80, per un valore di 2,6 miliardi di capitalizzazione aggregata (dati al 30 settembre), quelle sul segmento principale, Euronext Milan, sono 96 per 261 miliardi, secondo i dati di Borsa. «Da un anno e mezzo siamo la prima regione manifatturiera in Europa», ha spiegato Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia. «E per questa ragione», ha aggiunto il politico della Lega, «ci siamo dotati di un piano industriale, capendo che esiste un potenziale inespresso nel nostro tessuto economico. A questo si aggiunga che il know how finanziario e quello produttivo spesso non si parlano e non si conoscono. Invece quando una società si quota, diventa più trasparente, attira capitali e diventa un moltiplicatore di crescita, un tassello importante di cui beneficia tutta la comunità lombarda. Vogliamo che la Lombardia diventi protagonista del mondo finanziario ed economico a livello internazionale».
Milano, capitale europea delle mid and small cap
E mentre Fabrizio Testa, ceo di Borsa Italiana, si è augurato che «l’esempio ora si estenda ad altre regioni, dal Piemonte alla Campania… », Giulio Centemero, esponente della Lega e membro della Commissione Finanze della Camera, la mente dietro a questa norma, assieme a Guidesi e Testa, ha sottolineato che l’idea è nasce «dall’ascolto della community finanziaria e che fa parte del pacchetto di norme per migliorare il del regime dell’equity che va dagli Eltif alla Legge Capitali, al Listing Act Ue, alla riforma in corso del Testo Unico della Finanza, al Pdl Startup, fino all’istruzione finanziaria». Centemero ha anticipato che nel 2025 ci sarà probabilmente maggior spazio fiscale riservato agli incentivi per le ipo. Perché, ha sottolineato il politico, «Milano deve diventare la piazza europea delle mid and small cap».
Come ha messo in evidenza Anna Lambiase, ceo di Ir Top Consulting e presidente di Cdp Venture Capital, in base all’Osservatorio Ecm, «il 38% delle imprese quotate su Egm è della Lombardia, a seguire il Lazio col 12%. Dal 2009 ad oggi, poi, la raccolta in ipo su Egm è stata pari a 6,1 miliardi, a conferma che la borsa rappresenta il principale canale di raccolta per la crescita delle pmi».
Chi può accedere a Quota Lombardia?
Secondo il prospetto messo a punto da Gessyca Golia, dirigente della Regione, la misura si somma al bonus ipo del governo (quest’ultimo nella forma di credito d’imposta) ed è riservato alle pmi lombarde che intendono quotarsi tramite aumento di capitale per almeno il 50% dell’ipo. Le spese ammissibili al fondo perduto (il plafond complessivo, come si è visto, è di 25 milioni), sono pari al 50% di quelle totali per quotarsi con un tetto di 600.000 euro, di cui 300.000 euro per i costi legati all’ipo e massimo 100.000 euro l’anno (per 3 anni) per i costi di consulenza legati alla quotazione (entro il 30 giugno 2028). Fra le spese previste vi sono anche quelle per la ricerca degli analisti, di cui le pmi hanno particolarmente bisogno. La domanda va presentata sulla piattaforma www.bandi.regione.lombardia.it a partire da gennaio 2025. (riproduzione riservata)
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