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Mentre i lavori di realizzazione della nuova scuola prosegue davanti agli occhi attoniti dei cittadini, la vicenda degli interventi di demolizione del patrimonio arboreo (e non solo) della Villa del Sole approda all’attenzione del governo nazionale e regionale.
Nel secondo caso si ha già una prima risposta: è quella fornita ieri sera all’Ars dall’assessore regionale Scarpinato a una interrogazione del deputato di Sud chiama Nord Ismaele La Vardera, incentrata soprattutto sulla demolizione del patrimonio arboreo dell’area e per valutare se gli interventi condotti avessero le necessarie autorizzazioni. Questo mutuando le denunce pubbliche più volte rilanciate dal Codacons e da altre associazioni cittadine.
A rispondere con un lungo documento è stato l’assessore ai beni culturali Francesco Scarpinato, il quale ha ribadito che la villa del Sole ricadeva in modo inequivocabile nel contesto “area di livello tutela 1”, sottoposta a tutela paesaggistica.
Il componente del governo Schifani ha ripercorso quanto avvenuto subito i primi lavori sull’area della villa, chiarendo innanzitutto una cosa arcinota: che la soprintendenza non ha rilasciato alcuna autorizzazione per i lavori che si erano iniziati a condurre a fine anno, ma solo un parere preventivo favorevole, rimanendo però in attesa del progetto definitivo per la realizzazione di una scuola materna con polo per infanzia, “a condizione che in fase esecutiva venisse disposto un progetto di riqualificazione dell’intero giardino da sottoporre alla soprintendenza per l’autorizzazione”.
Sono infatti le attività del Codacons, con il suo responsabile per la trasparenza enti locali Giuseppe Di Rosa che denuncia l’avvio dei lavori, a fare attivare l’ente di tutela, che, dopo aver verificato la mancanza di un progetto esecutivo ha chiesto al Comune a dicembre 2023 di relazionare sui lavori che in quella fase avevano riguardato non solo l’eliminazione degli alberi ma anche l’abbattimento di alcune strutture in calcestruzzo.
Si dà quindi il via a una interlocuzione tra enti che secondo la ricostruzione di Scarpinato chiarirebbe che sì, la soprintendenza non aveva ancora autorizzato i lavori ma che questi non erano in effetti partiti. Il Municipio, infatti, si è giustificando dicendo che “in effetti, oltre alle opere di cantierizzazione non sono stati avviati i lavori ma solo intrapresi interventi esclusi dalla necessità di una autorizzazione paesaggistica” cioè l’eliminazione per sostituzione di arbusti con esemplari adulti. Lavori però che non è chiaro – e questo non è oggetto della risposta – chi abbia pagato, all’interno di quale specifico progetto.
Così la soprintendenza, nel ribadire il valore di villa del Sole, diffida il comune a fare lavori diversi da quelli autorizzati, e sollecita la ricezione del progetto esecutivo per il rilascio delle autorizzazioni, precisando che lo stesso deve comprendere “una relazione agronomica di un esperto botanico” e che la “realizzazione di opere deve essere preceduta dalla piantumazione delle piante per “dimostrare la configurabilità degli interventi già effettuati”. Questo perché l’intervento di abbattimento sarebbe stato scevro dal dover chiedere autorizzazioni se le piante fossero state sostituite con nuove essenze compatibili.
L’otto febbraio arriva una relazione agronomica (dopo che gli alberi erano già stati abbattuti da due mesi almeno) che conferma la tesi del comune. Pochi giorni dopo la soprintendenza prende atto e risponde che il procedimento autorizzativo si poteva definire solo dopo il completamento dell’intervento di sostituzione degli alberi, che secondo gli atti sarebbe avvenuto nei primi di marzo. Il 26 di quel mese arriva quindi l’autorizzazione paesaggistica al progetto e iniziano i lavori di costruzione di una scuola che, dalle foto, non sembra esattamente immersa nel verde di grandi alberi.
Villa del sole, la Regione chiede ancora chiarimenti al Comune
Una risposta che ha soddisfatto l’interrogante, il quale ha trovato in essa la risposta alle proprie domande, parlando di Agrigento come una “repubblica democratica autonoma, una città stato, in cui il sindaco decide arbitrariamente, senza parere preventivo, di eliminare un polmone urbano e fare come se fosse un re sovrano”.
La vicenda è comunque approdata anche al governo nazionale con una interrogazione del Partito Democratico a firma, tra gli altri, della deputata Giovanna Iacono che chiede ai ministri di competenza “se siano a conoscenza dei fatti esposti e se non ritengano urgente e imprescindibile adottare iniziative di competenza per salvaguardare questo bene assoggettato a tutela paesistica, anche valutando la sussistenza dei presupposti per l’esercizio dei poteri sostitutivi, a fronte di eventuali abusi conseguenti ai lavori in corso per la realizzazione di due nuove costruzioni da adibire ad asilo nido e polo per l’infanzia, con demolizione di oltre mille metri quadrati dell’intero patrimonio arboreo della villa del Sole ed effettuati in assenza di alcuna autorizzazione paesaggistica”.
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